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mercoledì 6 febbraio 2013 22:24

L'irreversibile Primavera
di Riccardo Cristiano



Nonostante la controrivoluzione miliardaria, nonostante l'ostilità occidentale, nonostante gli errori, nonostante tutto la primavera è irreversibile. E chi non vuol vedere...

Qualcuno, sforzandosi di non vedere la realtà, ha cercato di negare l'irreversibilità della Primavera. Eppure i fatti, di brutale evidenza, sono sotto gli occhi di tutti.

I reazionari salafiti sono costretti a ricorrere all'assassinio politico in Tunisia, provocando una diffusissima insurrezione popolare, le dimissioni del governo islamista, la creazione di un governo super partes.

I reazionari salafiti sono costretti in Egitto ad emettere un'incredibile fatwa nella quale si sollecita l'assassinio dei leader del Fronte di Salvezza Nazionale. Intanto il Paese prosegue la sua mobilitazione e nella stessa ore della raccapricciante fatwa le donne scendono in piazza per dire no al "sexual harassment" con cui i fondamentalisti tentano di impedir loro di seguitare a conquistare spazio e protagonismo politico.

I reazionari baathisti siriani, nella stessa identica giornata della fatwa egiziana e dell'assassinio politico tunisino, sono costretti a smascherare la falsità della loro volontà di riconciliazione nazionale. Al leader delle opposizioni siriane, al-Khatib, che ha avuto il coraggio di dire sì al negoziato a condizione che fosse affidato a chi non ha partecipato direttamente alla mattanza di 60mila siriani, loro hanno risposto parlando di "proposta strumentale". E' la riprova di quel che ogni normo-dotato ha sempre saputo, che Assad non vuole alcuna riconciliazione.

Tutto questo dimostra che le forze delle diverse tirannidi, saudita, iraniana e siriana, tremano davanti all'insurrezione popolare, cercano di sconfiggerla con le più orribili macchinazioni e complicità. Ma la storia araba si è rimessa in moto e questo è un dato di fatto innegabile, irreversibile. Potranno vincere battaglie, imporre nuove dittature, ma non potranno riportare indietro le lancette del tempo: la storia araba si è rimessa in moto e le popolazioni hanno acquisito una consapevolezza civica con la quale non si potrà non fare i conti.
Anche l'Occidente, pur innamorato dei diversi despoti, filo e anti-occidentali, che hanno giustificato la comodissima teoria dello scontro di civiltà, può seguitare a fingere di non vedere, ma non può fingere di non aver capito che seguitare a usare l'Islam come nemico di comodo non sarà più possibile. Perché al di là delle bande salafite larghissimi settori della popolazione islamica hanno deciso di rifiutare questo paradigma. 

Meglio fare i conti con la realtà...

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