3/6/2013

Resoconto Convegno: Armi, guerre, territorio
di Ugo Giannangeli

Nella splendida cornice del castello dei Comboniani di Venegono superiore l’1 e il 2 Giugno si è svolto il convegno nazionale sul tema “ Armi, guerre, territorio”.

All’appello lanciato dai promotori ( il movimento NOF35 del novarese e il Comitato NOM346 del varesotto) hanno risposto non meno di 200 attivisti di tutta Italia che hanno sviluppato un dibattito intenso e di alto livello che è andato ben oltre l’orario dei lavori programmato.

Già sabato, mentre affluivano tantissime persone per la registrazione, si è capito subito che l’appello aveva trovato terreno fertile e il convegno offriva risposta ad una esigenza da tutti avvertita : rilanciare un forte e qualificato movimento contro guerre ed armamenti.

Il convegno, infatti, ha rappresentato anche il momento costitutivo del Forum nazionale permanente contro la guerra, che sarà uno strumento di coordinamento e di incontro di tutte le realtà che si battono contro le guerre e gli armamenti, nel più assoluto rispetto della loro identità e  specificità territoriale. Il Forum, inoltre, si avvarrà e metterà a disposizione di tutti un Comitato scientifico formato da esperti nei vari settori di intervento ( alcuni dei quali, peraltro, già presenti ed attivi al convegno).

I lavori sono stati divisi nei due giorni secondo questo criterio : sabato una serie di relazioni ha posto le basi della discussione dei principali temi; domenica si sono succeduti gli interventi delle molteplici realtà presenti. In questa sede ci si limita ad offrire un veloce resoconto ma è disponibile sul blog del Forum l’intera registrazione.

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Il primo ad intervenire è Alex Zanotelli, padre missionario comboniano, che sin dalla manifestazione del 13 Ottobre 2012 attorno alla fabbrica Aermacchi di Venegono contro la vendita degli aerei M346 ad Israele aveva auspicato che la riuscita di quella manifestazione non si esaurisse in quella giornata ma avesse un seguito. Zanotelli ha ricordato la follia delle spese militari ( nella sola Italia 26 miliardi di euro nel 2012; 50000 euro al minuto!) e ha parlato della sua campagna, appena lanciata, per l’accertamento delle tangenti sulle commesse militari. Ha ricordato il ruolo delle banche e si è soffermato sulla figura del pacifista Stefano Ferrario, morto esattamente un anno fa, al quale il convegno è stato dedicato.

E’ seguito l’intervento di Manlio Dinucci, saggista, docente e geografo, che ha ripercorso la storia del movimento contro la guerra attraverso tre libri scritti assieme a figure storiche come don Tonino Bello, padre Ernesto Balducci e Raniero La Valle. Dinucci ha evidenziato come ormai stiamo “ assimilando la guerra” : sono scomparse le grandi manifestazioni di piazza viste durante la guerra del Golfo e, ad esempio, 10000 missioni di attacco aereo contro la Libia da parte della NATO non hanno provocato alcuna reazione nell’opinione pubblica. Ha ricordato come l’ultima campagna elettorale si è distinta per il silenzio assoluto di tutti i partiti sulla politica estera e militare benchè in Italia si spendano 70 milioni di euro al giorno per il settore militare ( nel mondo quasi tre milioni e mezzo di dollari al minuto !).

La successiva relazione dell’avv. Ugo Giannangeli, penalista e membro del Comitato Avvocati contro la guerra all’epoca della guerra del Golfo, ha denunciato non solo la continua palese violazione dell’art. 11 della Costituzione ma anche la scomparsa del diritto internazionale come strumento regolatore dei conflitti. Ha ricordato con molteplici esempi l’impotenza o la faziosità dei vari Tribunali penali internazionali, la crisi di credibilità dell’ONU e la ripresa di vere e proprie politiche neocoloniali.

Antonio Mazzeo, giornalista, saggista, si è soffermato sulla trasformazione del territorio in risposta alle esigenze militari e sui rilevanti interessi politici ed economici che gravitano attorno alle opere militari. Ormai Sigonella è destinata a diventare il principale centro operativo mediterraneo dei droni.

Rossana Desimone, ex delegata sindacale FLMU Aermacchi, si è soffermata sul ruolo della informatizzazione dell'industria bellica sia per quanto riguarda l'innovazione del prodotto militare, sia per quanto riguarda l'innovazione del processo produttivo e delle stesse strutture produttive.

Il fisico Angelo Baracca ha sviluppato in particolare il tema delle armi nucleari, ricordando anche la presenza delle testate nucleari sul territorio nazionale, ad Aviano e Ghedi. Nel mondo ci sono 18000 testate nucleari !

La biologa Monica Zoppè del Comitato scienziati/e contro la guerra si è soffermata sulle armi chimiche e biologiche e sugli studi in corso per la produzione di nuovi batteri e virus, senza dimenticare quelli già noti, ad esempio il vaiolo di cui non sono mai stati distrutti tutti i residui campioni.

Giorgio Beretta, esperto di commercio di armi, ha ricordato che l’industria delle armi si regge sulle esportazioni, attualmente dirette per il 45% al Sud del mondo. Ha evidenziato la continua violazione della normativa che vieta la fornitura di armi a Paesi in conflitto o che violano i diritti umani, ad esempio Israele. Come strumento di intervento ha ipotizzato un controllo pressante sul bilancio sociale delle imprese e delle banche per verificare la destinazione delle armi e dei finanziamenti, dati che non compaiono sul bilancio economico.

Carlo Remeny, giornalista, ha trattato il ruolo dei mass-media nella preparazione delle guerre. Il consenso interno ed internazionale è costruito attraverso veri e propri falsi di cui ha citato molti esempi accertati per tutte le guerre degli ultimi 20 anni.

A queste relazioni previste si sono aggiunti nella serata di sabato gli interventi di Giorgio Cremaschi, sindacalista, e Nanni Salio, ricercatore della facoltà di fisica di Torino e teorico della difesa popolare non violenta.

Dopo l’intervento di Giansandro Bertinotti, ex lavoratore e sindacalista Aermacchi, si è conclusa la serata.

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Domenica i lavori si sono aperti con la relazione di Marinella Correggia, giornalista, scrittrice, che torna sul tema del ruolo dei mass-media e della voluta disinformazione. In particolare ha portato esempi di veri e propri falsi creati in Siria, da dove è appena tornata, per favorire il consenso attorno all’operato dei cosiddetti “ ribelli”. Ha denunciato anche la parzialità e la non professionalità nelle inchieste anche da parte delle ONG internazionali.

Sono seguiti quindi gli interventi dei presenti, di cui non è possibile riportare i contenuti in questa sede. Ci si limita ad un elenco per dare l’idea della rappresentatività degli intervenuti.

Laura Tussi, ANPI e Peacelink

Domenico Argirò, Movimento NOF35

Mariella Cau, del Comitato sardo “Gettiamo le basi” ( che ha ricordato che il demanio militare in Italia occupa 40000 ettari, di cui 24000 nella sola Sardegna)

Maria Secchi, No Muos (ha ricordato le malattie linfatiche accertate nella zona di Niscemi)

Agnese Briante,No Dal Molin di Vicenza ( città da lei definita ormai “colonia USA”)

Franco Dinelli, No hub di Pisa

Filippo Bianchetti ed Elio Pagani, No M346 ad Israele.

Sono seguiti due interventi particolarmente appassionati perché attinenti alla tragedia in corso in Siria. Nadia e Osama  del Comitato contro la guerra di Milano hanno denunciato la manovra politico-militare internazionale in corso contro uno Stato sovrano come la Siria e hanno invitato i presenti alla manifestazione nazionale a Milano il prossimo 8 Giugno.

Elisabetta Donini delle Donne in nero di Torino

Carla Cavagna di Medicina democratica

Ancora Zoppè, Baracca e Beretta

Giorgio della assemblea popolare No Elcon di Castellanza, sul labile confine tra interessi militari e civili e sulla devastazione territoriale

Kutaiba della Associazione Palestina di Torino che ha dato anche valide indicazioni operative al Forum

Gianna Badoni di Pax Christi, sul progetto della sua organizzazione contro la propaganda militare nelle scuole

Carmen e il padre comboniano Piercarlo hanno ricordato la figura e l’impegno di Stefano Ferrario ed è stato presentato il libro contenente tutti i suoi ultimi scritti

Mario Agostinelli ha introdotto il discorso ambientalista, intimamente connesso a quello militare per via, ad esempio, dell’esaurimento delle risorse fossili

Don Renato Sacco di Pax Christi nazionale

Massimo Aliprandini della LOC ( Lega obiettori di coscienza)

Pina del centro Filastin di Torino

Gabriella Grasso, attivista per la Palestina, sull’anticolonialismo come centro di gravità permanente

Tiziano Cardosi di Firenze, sulle grandi opere inutili come strumento di colonialismo

Gisa del Comitato NOM346 ad Israele

Infine, il nostro ospite, padre Massimo dei Comboniani di Venegono, ha sinteticamente ma efficacemente concluso auspicando che nel Forum viva quella che ha chiamato “la convivialità delle differenze” a rimarcare lo spirito che dovrà animare il lavoro.

Tra gli applausi nasce ufficialmente il Forum con un primo immediato programma operativo: munirsi di un blog, riunione del Comitato scientifico per un esame dei temi più urgenti, nuovo appuntamento dopo l’estate per decidere gli ulteriori passi che dovranno avere come caratteristica la concretezza dell’agire.

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