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11 gennaio 2013

Ex consigliere: Obama “spietato e indifferente alla legge” quanto Bush
di Beth Brogan
traduzione di Giuseppe Volpe

Un ex consigliere di Barack Obama per la sicurezza afferma ora che il programma del Pentagono relativo agli attacchi mirati con i droni è controproducente, sta “incoraggiando una nuova corsa agli armamenti” e ha ucciso molti più civili di quanto sia stato riconosciuto.

In un articolo dell’edizione di gennaio 2013 della rivista International Affairs, Michael Boyle, un esperto in tema di antiterrorismo della La Salle University che è stato consigliere del gruppo di esperti della campagna antiterrorismo di Obama dal luglio 2007 al novembre 2008, scrive che l’accresciuto ricorso dell’amministrazione Obama agli attacchi con i droni sta avendo “effetti strategici avversi che non sono stati correttamente valutati in rapporto ai vantaggi tattici associati all’uccisione di terroristi,” riferisce il Guardian.

Anche se Obama ha promesso di por fine alla cosiddetta “Guerra al Terrore”, Boyle prosegue:

“Invece egli è stato spietato e indifferente al primato della legge quanto il suo predecessore … mentre il presidente Bush aveva diffuso una chiamata alle armi per difendere la ‘civiltà’ dalla minaccia del terrorismo, il presidente Obama ha scatenato la sua guerra al terrore nell’ombra, utilizzando attacchi di droni, operazioni speciali e mezzi sofisticati di sorveglianza per combattere una brutale guerra clandestina contro al-Qaeda e altre reti islamiste.”

Boyle sostiene che l’amministrazione ha avuto “successo nel creare confusione riguardo al numero delle vittime civili” poiché risulta che abbia iniziato a considerare militanti tutti gli uomini in età da servizio militare nella zona di attacco, a meno che l’amministrazione non abbia prove chiare del contrario, riferisce il Guardian. In conseguenza i parametri che gli Stati  Uniti utilizzano per scegliere i bersagli si sono andati “gradualmente allentando”.

Prosegue:

“Le conseguenze possono essere costatate nella presa a bersaglio di moschee e funerali che uccidono non-combattenti e lacerano il tessuto sociale delle regioni in cui si verificano. Nessuno conosce realmente il numero dei morti causati dai droni in quelle terre lontane, a volte non governate.”

L’utilizzo dei droni da parte degli Stati Uniti è aumentato in misura spettacolare durante l’amministrazione Obama, con il Bureau of Investigative Journalism [Ufficio del giornalismo d’inchiesta” che stima che le forze USA abbiano condotto 307 attacchi mortali di droni nel solo Pakistan, da quando Obama ha assunto la carica quattro anni fa.

Peter Singer, direttore della 21st Century Initiative [Iniziativa del Ventunesimo Secolo] presso la Brookings Institution, afferma che gli Stati Uniti hanno ora 7.000 droni operativi e altri 12.000 a terra, mentre non sono in corso ricerche o sviluppo di nuovi aerei da combattimenti con piloti a bordo in nessuna società aerospaziale occidentale.

Boyle appoggia una maggiore trasparenza a proposito dell’impennata dell’uso dei droni da parte dell’amministrazione Obama perché, afferma, gli statunitensi sono “ignari della portata del programma dei droni … e della distruzione che esso ha causato in nome loro”.


Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

Fonte: http://www.zcommunications.org/former-adviser-obama-as-ruthless-and-indifferent-to-rule-of-law-as-bush-by-beth-brogan

Originale: Commondreams.org

 

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