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22 gennaio 2013

Tutto quello che c'è da sapere sul cacciabombardiere #F35

L'acquisto del velivolo Joint Strike Fighter è nuovamente al centro del dibattito politico del Paese. Chi ne scrive, però, omette informazioni importanti (come il fatto che l'Italia potrebbe farne a meno, senza pagare penali). Per orientarvi, al di là dei titoli sparati dai quotidiani il 21 gennaio, abbiamo raccolto in un dossier gli articoli pubblicati da Ae sul tema da maggio 2009

"La Lochkeed Martin deve pagare parte dei costi maggiorati del programma F-35 Joint Strike Fighter di cui è capocommessa! Non si può rimanere in silenzio di fronte ad una crescita della spesa di 16,5 miliardi di dollari maggiore del previsto!".
Queste sono le parole pronunciate a più riprese da alti esponenti politici del Pentagono che, per la prima volta in un comparto così protetto come quello dell'industria militare, hanno fatto sapere di non poter più reggere il gioco al rialzo delle aziende. Soprattutto se condotto contemporaneamente a continui ritardi sulle tabelle di marcia.

Era dicembre di quattro anni fa, quando ritardi, costi e insufficienza tecnologica del "caccia dello spreco" erano noti. A tanti, salvo a chi -professatosi stratega militare- ne ha sempre difeso l'importanza. L'ultimo, in ordine di tempo, il Segretario generale della Difesa, generale De Bertolis, che, in audizione presso la competente Commissione parlamentare, lo ha definito una "ineludibile esigenza".

Ineludibile quanto il diritto alla piena informazione. Quel che, in anticipo di qualche anno, Altreconomia ha sempre garantito.


Ecco il nostro "dossier F-35".

http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3865


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