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14-03-2013

Il nuovo volto dell'Impero
di Cecilia Attanasio Ghezzi

Xi Jinping da oggi è ufficialmente presidente della Rpc e sua moglie, la famosa cantante folk Peng Liyuan, sarà con ogni probabilità la prima first lady cinese. La Cina si prepara ad affrontare il nuovo decennio da vera potenza mondiale. Chan Koonchung, autore del romanzo di fantascenza Il demone della prosperità, ci spiega cosa ne pensa.

L'intervista di China Files

"Sono le sei e mezza di mattina e sono nel fuso orario del Canada occidentale. Tra un quarto d'ora devo scappare. Mi piacciono queste domande, ma questo è il massimo che posso fare" premette Chan Koonchung* ma poi, con grande dono di sintesi, ci dice tutto ciò che deve dirci.

Siamo nel 2013 e la leadership cinese è cambiata. Trovi qualche punto in comune tra l'attualità politica e la tua visione distopica?

Nel mio romanzo [scritto nel 2009 ndr] nel 2011 la Cina è sfuggita per un pelo alla crisi globale dell'economia e nel 2012 è riuscita a impedire alla fazione più estremista del Partito di far deragliare la tranquilla transizione dei poteri.

Quanto ha influito la tua lunga esperienza nel settore dei media nella scrittura del romanzo?

Quando scrivo provo a non pensare al cinema o alle serie tv. La mia esperienza mi ha insegnato che la tecnologia è una trappola per gli scrittori di fiction quando pensano che il loro lavoro possa essere adattato anche ad altri media. Quando scrivi, devi pensare a scrivere.

Hai vissuto a Taiwan, Hong Kong, Shanghai e Pechino sperimentando in prima persona differenti cine. Pensi che si possa parlare della Cina come se fosse un unico sistema omogeneo?

Sì, veramente ci sono moltissime cine in Cina e nessuno può afferrare il quadro di insieme. Pensavo questa visione fosse dettata dalla mia esperienza a Hong Kong e Taiwan, che sono così diverse dalla Cina continentale. Ma poi ho scoperto che anche i cinesi continentali rimangono stupiti quando guardano a ciò che accade in altre parti della Cina.

Qual è la parola che secondo te meglio descrive la Cina di oggi?

Shengshi, che poi è il titolo del mio romanzo in cinese. Letteralmente significa un'epoca di fioritura, quando il paese è in ascesa, l'era della prosperità, l'epoca d'oro. Spesso implica benessere e antiche glorie militari imperiali.

Qual è secondo te il ruolo dell'intellettuale nella Cina moderna?

Con un Partito-Stato che mente cinicamente e sistematicamente, gli intellettuali che meritano di essere chiamati così non possono far altro che continuare a dire la verità. A prescidere da quanto quest'ultima sia spiacevole.

Hai mai pensato di scrivere una spy story sulla vicenda di Bo Xilai?

In Cina spesso la realtà supera la fantasia. Se qualcuno avesse scritto la saga Bo Xilai prima che accadesse nessun lettore l'avrebbe considerata credibile.

*Chan Koonchung nasce nel 1952 a Shanghai, cresce e studia prima a Hong Kong, poi a Boston. Ha vissuto anche a Taiwan e ora a Pechino. È sia tychoon televisivo, sia editore e scrittore.

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