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12.11.2013

Tre riforme sensibili discusse al Terzo Plenum di Pechino
di Lu Chen

Il Terzo Plenum del 18° Comitato centrale del Partito Comunista Cinese è stato anticipato a causa delle riforme che dovrebbero scaturire da questo incontro politico di alto livello.

Tra le varie riforme, nelle discussioni su Internet la società cinese ha sperato in particolare per la riforma fondiaria, la riforma delle imprese di proprietà statale e la riforma giudiziaria. Ciascuno rappresenta una questione spinosa per il Pcc, ma gli organi di stampa portavoce del Partito hanno accresciuto le aspettative che verrà fatto qualcosa a riguardo.

RIFORMA FONDIARIA

Secondo Radio China International, un organo di stampa portavoce del Partito Comunista, la riforma fondiaria è la questione più importante che verrà sollevata dal Plenum.

Non è difficile capire il perché. Secondo il professor Sun Liping della Tsinghua University, ci sono stati 180 mila incidenti di massa – proteste o rivolte che coinvolgono oltre 50 persone – in Cina nel 2010 e il numero è sicuramente cresciuto da allora. Per la maggior parte di questi incidenti si può presumere che siano stati innescati dall'infelicità dovuta alla confisca dei terreni.

Il sistema attuale della Cina stabilisce che il territorio urbano appartiene alla Nazione, mentre il terreno rurale appartiene alla proprietà collettiva. Secondo la legge di pianificazione territoriale della Cina, i terreni di proprietà collettiva non possono essere venduti per la costruzione non adibita all'utilizzo agricolo, a meno che la terra non sia venduta inizialmente dal Governo.

Quando il territorio rurale diventa di proprietà dello Stato, può essere venduto sul mercato. Tuttavia, il risarcimento che i governi locali forniscono agli agricoltori è spesso esiguo per coloro i quali si vedono sottratte le proprie terre, il che ha portato ad aspre contese in tutta la Cina.

«La riforma del territorio rurale è la riforma più significativa. Avrà un grande impatto sull'economia cinese e sulla politica», ha detto Shi Cangshan, analista indipendente della Cina residente a Washington, a Epoch Times per telefono. «In poche parole, la riforma della terra consiste nel lasciare che gli agricoltori abbiano il diritto di vendere la propria terra».

«La maggior parte delle entrate dei governi locali proviene dalla vendita dei terreni – ha detto Shi – E utilizzano il reddito ricavato dai terreni come un mutuo invisibile per coprire il debito delle amministrazioni locali. Se questo cambiasse, il reddito del governo locale ne verrebbe influenzato. Ma ci potrebbe essere un periodo di attesa per fare questo cambiamento».

IMPRESE STATALI

Le imprese di proprietà dello Stato sono spesso enormi e dominano settori chiave come petrolio, prodotti chimici e la produzione di energia elettrica; rendono inoltre molto ricchi i potenti membri del Partito. Gli economisti hanno detto che una loro riforma è essenziale per fare spazio nell'economia della Cina a più imprese imprenditoriali.

Il portavoce del Partito China Daily, ha riferito l'11 novembre che un piano di riforma per le imprese di proprietà statale verrà annunciato dopo il Terzo Plenum.

Huang Shuhe, vice direttore dell'Assets Supervision and Administration Commission (Sasac) [Commissione per l'Attività di Controllo e Gestione, ndt] ha detto che il raggiungimento della diversificazione della proprietà delle imprese statali è la priorità assoluta.

«La riforma del sistema delle imprese di Stato non è molto significativa – ha detto Shi Cangshan – Per 30 anni dal 1984, l'obiettivo della riforma economica in Cina è stata la riforma delle imprese di proprietà statale, ma nulla di rilevante è cambiato.

«La riforma da parte delle autorità, che consiste nell'aumentare il potere del reparto manageriale delle imprese di proprietà statale, ha lo scopo di evitare una loro crescita eccessiva e fuori controllo, come per la PetroChina. Non è proprio una riforma, ma solo una modifica».

Il premier cinese Li Keqiang ha criticato apertamente le cinque più grandi imprese statali, tra cui PetroChina, Sinopec, CNOOC, China Telecom e China Mobile, in una recente riunione esecutiva del Consiglio di Stato, in base a quanto rilevato dalla rivista di Hong Kong Chengming.

Secondo Chengming, Li Keqiang ha sottolineato la grave corruzione e lo spreco di denaro pubblico in queste aziende. «Se non c'è una rettifica e nessun cambiamento significativo, avverrà un duro colpo – ha detto Li – Nessuno può essere responsabile di questo».

La campagna anti-corruzione in corso di Xi Jinping ha preso gli scalpi di alcuni manager di alto livello del settore petrolifero di monopolio della Cina, che gli osservatori ritengono abbia contribuito a spianare la strada alla riforma.

Le mosse sono anche legate alla situazione delle fazioni politiche nel Partito. Coloro che sono stati licenziati per corruzione sono tutti legati all'ex zar della sicurezza Zhou Yongkang. Zhou è stato un membro di spicco della fazione dell'ex capo del Partito Jiang Zemin e l'industria petrolifera è stata una delle basi di potere di Zhou.

RIFORMA GIUDIZIARIA

Secondo il giornale statale cinese Oriental Today, un nuovo piano di riforma del sistema giudiziario verrà rilasciato dopo la sessione di chiusura del Terzo Plenum.

Prima che il plenum iniziasse, la Corte suprema del popolo cinese ha pubblicato una dichiarazione sostenendo l'esercizio indipendente del potere giudiziario secondo i principi costituzionali e opponendosi alle influenze locali e dipartimentali sulla magistratura. Diversi membri del personale della Corte suprema hanno recentemente proposto che il potere giudiziario debba essere indipendente.

Shi Cangshan ha detto: «I tribunali sono disciplinati allo stesso livello dal Comitato per gli Affari politici e legislativi [cioè, un tribunale provinciale sarebbe stato gestito dal comitato per gli Affari politici e legislativi provinciale, mentre un tribunale municipale da parte della commissione comunale]. Il Partito Comunista Cinese gestisce direttamente i tribunali attraverso i comitati.

«Questa volta, potrebbe separare i tribunali dalla gestione del governo comunale e provinciale. I tribunali saranno ancora sotto il controllo del Pcc, ma saranno gestiti direttamente dalle autorità centrali».

La società cinese ha da tempo voluto vedere l'abolizione della riforma attraverso il lavoro, che permette alle forze di sicurezza di imprigionare qualcuno in un campo di lavoro senza processo. I campi di lavoro vengono in particolare utilizzati per detenere e torturare i praticanti del Falun Gong e altri prigionieri di coscienza.

La scorsa settimana, l'Oriental Today ha pubblicato un resoconto secondo il quale il Comitato centrale per gli Affari politici e legislativi ha detto che la riforma attraverso il lavoro sarebbe stata fermata in attesa dell'approvazione del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo.

Le versioni ufficiali di qualsiasi riforma saranno probabilmente spiegate in un comunicato che dovrebbe essere rilasciato dopo la chiusura delle riunioni martedì sera.

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