fonte: Oltre la Coltre
http://www.informarexresistere.fr/
17 febbraio 2013

Se la politica fosse di qualche utilità sociale, sarebbe vietata
di Gianni Tirelli

Oggi la politica è un assalto alla diligenza, una copertura, una roccaforte del malaffare, dove si organizzano oscure trame, complotti, dossier e si smistano pizzini.
Un’organizzazione di stampo mafioso che tutela il crimine e la criminalità, essendone parte integrante, nella nuova veste di procacciatore di affari e cassaforte di profitti.
La politica del nuovo millennio è rappresentata da una marmaglia di procacciatori d’affari al soldo del potere economico, che hanno trasformato la sacralità del parlamento in un postribolo della profanazione dove si mercifica la dignità altrui, a suon di privilegi, denaro e prostituzione. La politica quindi, è l’affare degli affari!?
E al punto in cui siamo, è impensabile un qualsiasi cambiamento ne, tanto meno, una radicale riconversione.
Credere ancora che una qualsiasi classe politica (o peggio, confidando nell’uomo della provvidenza), possa, intenda e voglia risolvere i problemi di questo paese, è un puro esercizio di illusionismo – un’ingenuità imperdonabile!

La politica, ha una funzione di garanzia e in veste di controllore, deve intervenire in maniera pragmatica qualora, le regole di mercato, siano eluse o violate.
In Italia, diversamente, il Mercato occupa gran parte del nostro parlamento, che controlla, legifera e detta regole in funzione del barbaro interesse della casta, delle lobby e dei gruppi di potere, a scapito dei cittadini, ignoti e ignorati.
Mai, nella storia repubblicana, il nostro parlamento aveva ospitato un tale, feccia umana.
Ci vuole (come priorità assoluta) una legge che vieti tassativamente a questi potentati del crimine, di qualsiasi razza e specie, di occupare le istituzioni. Solo così, ci libereremo da tutta quella corte di servi, e ruffiani scodinzolanti che delegittimano il nostro parlamento e screditano la sacralità della nostra costituzione.

La politica nasce come passione, vocazione! Quel piacere profondo ed appagante che è proprio di chi si mette a disposizione degli altri, della comunità, al fine di semplificare la loro esistenza, ristabilirne i diritti, l’equità, per restituire dignità e decoro ad ogni singolo soggetto, come principio ineludibile a conforto di ogni bisogno essenziale dell’essere umano.
La politica è etica applicata al bene comune, è tutela delle diversità e dell’ambiente, convivenza civile e solidarietà: condizione senza la quale, nessuna società si può definire tale. La politica è l’esempio, coerenza e deontologia – è l’immaginazione che si fa futuro, creatività che si fa benessere, dolore che si fa commozione, compassione, pietas e comune cordoglio. La politica ricerca l’unità, rende liberi gli oppressi, e ci pone tutti uguali difronte alla legge.
Non sopporta e non concede prevaricazioni e nepotismi, non tollera l’emarginazione, il privilegio, ma combatte queste piaghe con tutta la forza e i mezzi in suo potere. Distingue la licenza dalla libertà, la furbizia dall’intelligenza, la verità dalla contraffazione e il progresso dalla catastrofe ambientale – aborre la menzogna.
La politica è empatia, cenacolo di saggezza, tempio di sapere, scuola di virtù e di coerenza. E’ l’applicazione di una speciale arte dell’altruismo, volta alla pacificazione delle coscienze – un atto d’amore che traduce in realtà ogni primario bisogno.

Se la politica non è tutto questo e solo questo, nessuna moltitudine e insieme di uomini può considerarsi un popolo; ma solo folla di sudditi, di servi, di schiavi e cortigiani.

Oggi, nel nostro paese, il livello di imbarbarimento ha toccato i massimi di sempre (inimmaginabili per chiunque). Una convergenza ideologica di principi inconciliabili, fra potere politico, economico, confessionale e criminalità organizzata, frutto di un sincretismo perverso, a fronte di impunità, profitti e poltrone.
Per tanto, non aspettiamoci nulla di buono, ma un ulteriore peggioramento della nostra di già miserevole condizione.
Questa banda di parassiti, non rinuncerà mai ad un solo euro per fare uscire questo paese dal guado, tesi come sono a consolidare il loro status e al mantenimento delle sue prerogative.
Ed é proprio in virtù di una tale condizione sociale, che i loro profitti centuplicano, trasfigurando così, una tale ricchezza, in una potente struttura reggimentale, brandita come arma di ricatto e di minaccia, per imporre umilianti condizioni di lavoro e mortificando la dignità dei cittadini.

Per tanto, tutta la classe politica italiana va azzerata – resettata! Aria nuova, pulita e respirabile, per ritornare ad essere passione, vocazione e spirito di sacrificio – volta al bene comune, alla tutela dell’ambiente, alla qualità della vita e allo stato di diritto. La politica ha l’obbligo sacrosanto di farci sperare in un futuro migliore, più giusto, più libero e, per questo, felice.

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