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23 dicembre 2013

Dopo Maria Aliokhina
libera anche Nadia Tolokonnikova

L'agenzia Reuters annuncia: anche Nadia Tolokonnikova delle Pussy Riot è stata liberata. Nadezhda Tolokonnikova è uscita dalla colonia penale presso Karsnoyarsk dopo aver ricevuto i documenti per l'amnistia, votata dal parlamento russo in occasione del XX anniversario della Costituzione russa. Negli ultimi tempi ha passato molto tempo nell'ospedale della prigione, dopo un lungo sciopero della fame. Prima di lei Maria Aliokhina (o Alekhina secondo altre trascrizioni), è stata scarcerata in mattinata, beneficiando anche lei dell'amnistia.

«Non penso sia un'amnistia, ma una profanazione», ha dichiarato la ragazza alla tv indipendente 'Dozhd', ricordando come nell'abito di applicazione del beneficio rientri solo una piccola percentuale di condannati. «Se ci fosse stata la possibilità  di rifiutare l'amnistia, lo avrei fatto», ha aggiunto Maria. «Non la ritengo un atto umanitario, bensì una trovata pubblicitaria». Aliokhina ha poi raccontato di essere rimasta «sotto shock» all'annuncio della sua liberazione.

«Alle 9,10 circa (ora locale di Novgorodt; ndr) Masha è uscita dalla colonia penale numero 2 di Nizhni Novgorod. Ora è diretta alla stazione con il suo avvocato, da lì partirà per Mosca», ha dichiarato Piotr Verzilov, marito di Nadia. Ha poi aggiunto che anche la moglie, al momento ricoverata nell'ospedale numero 1 del Servizio Penitenziario regionale di Krasnojarsk, poteva essere liberata entro il pomeriggio odierno.

Insieme a Nadia, Maria stava scontando una pena di due anni di reclusione per «teppismo motivato da odio religioso». Con altre tre compagne del gruppo punk femminista Pussy Riot, nel febbraio 2012, misero in scena una performance contro Vladimir Putin nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, con la quale si attirarono le ire del Patriarcato Ortodosso russo e dello stesso Cremlino, dove Putin si preparava a tornare per il suo terzo mandato presidenziale.

La scadenza naturale della pena era prevista per il prossimo marzo, ma l'amnistia approvata la settimana scorsa dalla Duma ha offerto loro, inaspettatamente, la possibilità di uscire con qualche mese di anticipo. Ieri sera all'emittente televisiva indipendente russa 'Dozhd' un'amica di Aliokhina, Taisa Poliakova, aveva riferito l'intenzione di Maria di non usufruire dell'amnistia e di rimanere in carcere, temendo per la sorte delle altre detenute. Secondo quanto le ha raccontato la stessa Aliokhina in un recente colloquio, alcune sue compagne sono state minacciate più volte dall'amministrazione del penitenziario solo perchè parlavano con lei. Maria è sicura che ora, dopo il suo rilascio, la situazione di quelle recluse peggiorerà. Per questo l'attivista si è detta pronta a chiedere il sostegno della Commissione di Vigilanza Pubblica affinchè monitori le condizioni delle amiche rimaste in carcere.

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