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martedì 2 luglio 2013

Datagate: c'era una volta ECHELON

Tredici anni fa il Parlamento Europeo indagava su un altro sistema di controllo di massa delle comunicazioni mondiali. Oggi c'è PRISM. E' uno scandalo? E' tutto normale?

Adesso c’è PRISM (e tutta una serie di progetti-corollario, fra cui Tempora, per esempio). Ma siamo sempre lì: alla fine, probabilmente, ha ragione chi dice che il Datagate non è nulla di nuovo sotto il sole, anche se oggi sembra uno scandalo.

Gli USA spiano. Il Regno Unito spia. Tutti gli spiati, verosimilmente – come dice Obama – spiano chi li spia. Non è proprio la stessa cosa? Chissà. Fatto sta che non è certo la prima volta che lo spionaggio, il controllo delle comunicazioni fra liberi cittadini si fa scandalo. E, no, non stiamo parlando dell’ossessione per le intercettazioni di Silvio Berlusconi – il quale, fate bene attenzione, è sotto traccia, sul tema, ben conscio che non sia il caso di intervenire.

Il datagate dei primi anni del 2000 era Echelon (poi entrato nell’immaginario collettivo, citato a piene mani in serie tv e film).

Si tratta di un sistema di monitoraggio voluto dai cinque firmatari dell’Accordo di Sicurezza UKUSA (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e USA). Fra il 2000 e il 2001 è stato oggetto di un’ampia investigazione ad opera del Parlamento Europeo. Secondo il documento «On the existence of a global system for the interception of private and commercial communications (ECHELON interception system)», era stato creato per monitorare le comunicazioni militari e diplomatiche dell’Unione Sovietica e del blocco dell’Est durante la Guerra fredda (parliamo dunque degli anni ‘60) ed era, di fatto, un sistema di intercettazione di segnali.

Sempre secondo il report, ECHELON era in grado di intercettare e ispezionare i contenuti di telefonate, fax, email, traffico dati e segnali aonde corte.

Uno scandalo. Anche perché, si disse, gli USA lo utilizzavano anche per spionaggio industriale, non solo per spionaggio militare. Tutte le telefonate erano potenzialmente intercettabili, si poteva rintracciare addirittura l’impronta vocale di un individuo, oltreché filtrare le comunicazioni per parole chiave. Nel 1997, la British Telecom fu la prima ad ammettere che tre sue linee telefoniche a fibre ottiche erano monitorate. La questione rimbalzò anche in Italia, ovviamente.

Poi di ECHELON non si è più parlato, è diventato un fenomeno di cultura pop, una cosa da citare fra amici per farsi due risate, è stato introiettato e rimosso, normalizzato.

Oggi c’è il Datagate, con PRISM, TEMPORA e compagnia bella. E c’è davvero qualcuno che si sorprende e grida allo scandalo.

Intendiamoci: non è che sia una cosa piacevole, quel che si scopre. Ma sorprendono le reazioni scomposte in particolare dei rappresentanti degli stati dell’Unione Europea – non tanto dei privati cittadini – che, verosimilmente, sebbene non su così larga scala, avranno ben in casa programmi di spionaggio nei confronti di alleati e noi.

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