Guardian
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8 luglio 2013

La seconda parte dell’intervista a Edward Snowden

Il Guardian ha pubblicato la seconda parte dell’intervista a Edward Snowden, ex collaboratore della Nsa e talpa del quotidiano nell’inchiesta sul caso Datagate.

In questo filmato, Edward Snowden immagina la reazione da parte del governo degli Stati Uniti alle sue rivelazioni di documenti top secret sulle operazioni di spionaggio informatico.

Il colloquio è stato registrato a Hong Kong il 6 Giugno 2013. Qui si può vedere la prima parte del filmato.

“Penso che il governo comincerà un’investigazione e dirà che ho aiutato i nostri nemici, rendendo pubblico il suo sistema di spionaggio”, dice Snowden nel video, “ma la loro accusa potrebbe essere rivolta contro tutti quelli che denunciano forme di sorveglianza di massa. Perché di fatto loro controllano i cittadini come controllano i nostri nemici”.

“Sono entrato nell’intelligence quando ero molto giovane, poco dopo l’invasione dell’Iraq. Credevo nella bontà di quello che facevamo, ma con il passare del tempo, seguendo le notizie e vedendo le vere informazioni con i miei occhi, ho capito che stavamo ingannando il pubblico, non solo quello americano”, continua Snowden.

“Gli Stati Uniti sono un bel paese, con persone per bene. Ma la struttura del potere sta lavorando per conto proprio, per espandere la sua unfluenza a nostro discapito. La Nsa raccoglie tutte le comunicazioni all’interno degli Stati Uniti, e anche quelle che vanno verso l’esterno. A capo di tutto c’è il sistema Boundless informant. La Nsa ha mentito sulle sue attività di sorveglianza all’intero paese”, prosegue l’ex collaboratore della Nsa.

Snowden ribadisce anche il ruolo dei giganti della Silicon Valley nel caso Datagate. “Aziende come Google, Facebook, Apple, Microsoft danno alla Nsa un accesso diretto ai loro dati. Penso che sia una cosa molto pericolosa. Non voglio vivere in un mondo dove tutto quello che dico e faccio viene continuamente registrato”.

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