Russia Today
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20 agosto 2013

Distrutti i dischi fissi del Guardian per bloccare le rivelazioni di Snowden
Traduzione di Giuseppe Volpe

Le autorità britanniche avrebbero fatto irruzione nell’ufficio di Londra del Guardian per distruggere dischi fissi in un tentativo di bloccare future pubblicazioni delle rivelazioni dell’ex collaboratore esterno della NSA Edward Snowden. E’ improbabile che l’intervento eviti l’uscita di nuovo materiale.

Il direttore del Guardian, Alan Rusbridger, ha rivelato lunedì in un articolo pubblicato su sito web del quotidiano britannico che funzionari dei servizi segreti provenienti dal Quartier Generale delle Comunicazioni Governative (GCHQ) gli hanno detto che avrebbe dovuto consegnare tutti i documenti classificati o vedersi distrutti i dischi fissi del giornale.

Dopo ulteriori discussioni, due “esperti della sicurezza” del GCHQ – la versione britannica dell’Agenzia della Sicurezza Nazionale [statunitense] – hanno visitato gli uffici di Londra del Guardian.

Rusbridger ha scritto che i funzionari governativi sono rimasti a controllare mentre i computer, che contenevano informazioni classificate passate da Snowden, venivano fisicamente distrutti in un seminterrato della sede del giornale.

Possiamo richiamare gli elicotteri neri” ha detto Rusbridger che ha scherzato uno dei funzionari.

Un’altra fonte a conoscenza dell’evento ha confermato alla Reuters che dipendenti del Guardian hanno distrutto i computer sotto lo sguardo dei funzionari britannici.

Nel corso dei negoziati con il governo Rusbridger ha detto che il giornale non avrebbe potuto adempiere al suo dovere giornalistico se avesse soddisfatto le richieste delle autorità.

Ma il GCHQ avrebbe risposto dicendo al Guardian che aveva già animato il dibattito, il che era sufficiente.

Avete avuto il vostro dibattito. Non c’è bisogno di scrivere altro”, avrebbe affermato il funzionario non nominato citato dalla Reuters.

Nel suo articolo Rusbridger ha spiegato che grazie alle “collaborazioni internazionali” tra giornalisti era ancora possibile riferire la storia e “approfittare dei contesti legali più permissivi”.

“Ho spiegato all’uomo di Whitehall la natura delle collaborazioni internazionali … Per dirla tutta, non siamo costretti a pubblicare i nostri articoli da Londra. Già la maggior parte degli articoli sulla NSA è stata scritta e pubblicata a New York. E aveva presente che [il giornalista Glenn] Greenwald vive in Brasile?” ha scritto Rusbridger.

“L’uomo è rimasto indifferente. E così si è verificato uno dei momenti più bizzarri della lunga storia del Guardian, con due esperti della sicurezza del GCHQ a sovrintendere la distruzione di dischi fissi nel seminterrato del Guardian solo per assicurarsi che non si fosse nulla nei pezzi fracassati di metallo che potesse essere di interesse di agenti segreti cinesi di passaggio.”

Rusbridger ha detto che l’intero incidente dava la sensazione di un “un simbolismo senza scopo che non capiva nulla dell’era digitale”.

La notizia arriva dopo l’incidente internazionale di domenica durante il quale David Miranda, il compagno del giornalista del Guardian Glenn Greenwald è stato trattenuto all’aeroporto di Heathrow in base alla legge su terrorismo per il tempo massimo consentito prima di formulare delle accuse. Greenwald è il giornalista che ha pubblicato in esclusiva la storia di Snowden.

Il direttore ha promesso che il Guardian continuerà a pubblicare servizi perseveranti e accurati sui documenti Snowden. Semplicemente non lo faremo a Londra. Il sequestro del portatile, dei telefoni, dei dischi fissi e della telecamera di Miranda, analogamente, non avrà alcun effetto sul lavoro di Greenwald.”

Un’altra fonte della sicurezza statunitense ha dichiarato alla Reuters che il trattenimento di Miranda è stato inteso a inviare un messaggio a quelli che hanno ricevuto i documenti classificati di Snowden riguardo a quanto seriamente la Gran Bretagna stia bloccando tutte le rivelazioni in relazione a quando rivelato dalla fonte [Snowden].

Greenwald, che per primo ha pubblicato i segreti rivelati dall’ex collaboratore esterno della NSA Edward Snowden ha reagito promettendo di pubblicare altri documenti. Ha aggiunto che la Gran Bretagna si sarebbe “pentita” di aver trattenuto per nove ore il suo compagno.

Snowden, al quale è stato concesso asilo dalla Russia, ha consegnato a Greenwald fino a 20.000 documenti contenenti dettagli sulle operazioni di sorveglianza dell’Agenzia della Sicurezza Nazionale USA e del GCHQ britannico.

“Gli Stati Uniti sono gli autori intellettuali del fermo di Miranda”

L’avvocato Eva Golinger ha dichiarato a RT che la Gran Bretagna ha violato ogni nozione di libertà della stampa. “Stiamo parlando di un canale mediatico. Giornalisti e loro coniugi e compagni sono stati trattenuti e interrogati. Dunque è stata chiaramente presa la decisione che tutto ciò che è collegato a Snowden deve essere catturato, a qualsiasi costo, violando i diritti di chiunque in base alle leggi di qualsiasi paese”.

La Golinger ritiene che la pressione del governo sui giornalisti possa ispirarne alcuni a occuparsi ancor di più del tema della sorveglianza governativa, anziché scoraggiarli.

“Quanto più integre sono le persone che scrivono, tanto più continueranno a fare il loro lavoro nonostante le minacce. Tali minacce e intimidazioni grossolane danno alle persone ancor più motivi per continuare a fare quello che stanno facendo, perché dimostrano che quelli al potere hanno chiaramente paura delle informazioni che sono rivelate”, ha spiegato.

“Al tempo stesso potrebbero anche intimidire altri giornalisti e creare un ambiente di autocensura in cui molti non saranno disposti da assumere il rischio di essere coinvolti in rivelazioni sulla sicurezza nazionale, in particolare quando si tratta degli Stati Uniti.”

La Golinger ha sostenuto che gli Stati Uniti sono “gli autori intellettuali del fermo di Miranda.”

“Stiamo parlando di una cattura e di un sequestro che hanno luogo a causa di Edward Snowden e sono gli Stati Uniti a guidare tale sforzo. Non sono la Gran Bretagna o altre nazioni europee; esse non fanno che attenersi ai desideri degli Stati Uniti. … Quel che io credo è che Washington ha semplicemente inoltrato una richiesta a tutti i suoi alleati affinché chiunque sia collegato a Edward Snowden sia fermato se entra nel loro territorio e la Gran Bretagna ha obbedito a ciò e ha fatto il suo dovere.”


Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

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Fonte:  http://www.zcommunications.org/uk-ordered-guardian-to-destroy-hard-drives-in-effort-to-stop-snowden-revelations-by-rt-com.html

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