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24 dicembre 2013

Datagate, Snowden: "Ho vinto, missione compiuta"

Intervista al Washington Post: "Non volevo cambiare la società. Sto ancora lavorando per la Nsa, sto cercando di migliorarla"

NEW YORK - Edward Snowden ritiene di aver vinto. E' soddisfatto del terremoto che ha causato con le sue rivelazioni sul programma di massiccia sorveglianza elettronica realizzato dalla National Security Agency, la Nsa. "Per me, in termini di soddisfazione personale, la missione è già compiuta", ha detto in una lunga intervista al Washington Post.

"Io ho già vinto. Da quando i giornalisti sono stati in grado di scrivere, tutto ciò che ho tentato di fare si è concretizzato. Perchè io non volevo cambiare la società. Io volevo dare la possibilità alla società di decidere se cambiare se stessa", ha affermato la cosiddetta talpa del Datagate nell'intervista, la prima da quando ad agosto ha ottenuto asilo temporaneo in Russia.

Dopo aver distillato per mesi le sue rivelazioni e i segreti più custoditi degli 007 Usa, parlando a Mosca con Barton Gellman del Post delle accuse di tradimento che gli sono state rivolte, Snowden ha affermato che "il giuramento di fedeltà non è un giuramento di segretezza", perchè "è un giuramento alla Costituzione". "E' un giuramento che ho mantenuto, e che Keith Alexander e James Clapper no", ha aggiunto, riferendosi al direttore della National Security Agency e al direttore della National Intelligence.

"Io non sto cercando di demolire la Nsa, io sto lavorando per migliorarla...Sto ancora oggi lavorando per la Nsa. Loro sono gli unici che non se ne sono accorti", ha detto.

Ogni giorno, a Mosca, continua a seguire gli sviluppi del dibattito che ha innescato, che ha raggiunto il Congresso e le cancellerie dei maggiori Paesi del mondo. Frattanto, fa una vita quasi "ascetica", ma anche per carattere. Perchè "è sempre stato per me abbastanza difficile uscire di casa", visto che "essenzialmente non ho molte necessita". E' soddisfatto con le letture, i contatti e il lavoro via internet.

Sul suo futuro non ha detto nulla particolare. Però, secondo alcune informazioni di stampa, alcuni funzionari governativi hanno affermato che Snowden ha fatto in modo che se venisse arrestato o se morisse in circostanze 'sospette', tutti i documenti segreti di cui è in possesso verrebbero automaticamente diffusi. Secondo il Post, si tratta di una ipotesi improbabile, visto che a questo punto chi aspirasse a conoscere tutti i suoi segreti potrebbe davvero volerlo morto e lui non è così sciocco da non capirlo. Lui all'inizio, nell'intervista, si è limitato a fare una espressione enigmatica del volto, e non ha commentato, ma poi ha inviato una e-mail al giornale affermando che sarebbe una cosa da "suicidio" che "non ha senso".

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