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13 dicembre 2013

Ucraina, l'opposizione incontra Yanukovich che promette amnistia e rilascio dei manifestanti

I leader della protesta pro-Europa accettano l'offerta di tavola rotonda del premier. Tra le istanze, la punizione dei poliziotti per la repressione delle manifestazioni del 30 novembre e le dimissioni del governo

KIEV - L'opposizione ucraina ha accettato l'invito a partecipare al negoziato offerto da Viktor Yanukovich. "I leader delle tre principali forze di opposizione", ha riferito un portavoce di Vitaly Klitschko, capo del partito Udar, "andranno alla tavola rotonda" voluta dal presidente ucraino.

Ad annunciare la notizia ai manifestanti radunati in piazza Indipendenza a Kiev è stato lo stesso Klitschko, amato dalla piazze che nei giorni scorsi ha protestato contro il governo ucraino. Klitschko, il leader nazionalista Oleg Tyagnybok e il capo del partito di Yulia Tymoshenko, Arseniy Yatsenyuk, diranno a Viktor Yanukovich cosa l'opposizione chiede. "Abbiamo l'impressione che Yanukovich non ci stia ascoltando", ha detto l'ex pugile, "forse la sua tv non funziona o forse non è stato informato. Vogliamo guardarlo negli occhi, formulare le nostre richieste prioritarie e ascoltare la risposta".

Il negoziato prenderà avvio oggi nel pomeriggio. Tra le istanze degli europeisti vi sono la punizione di quei poliziotti che hanno represso con durezza le manifestazioni del 30 novembre scorso e le dimissioni del governo. "Combatteremo fino alla vittoria", ha sottolineato Klitschko.

In vista dell'incontro il presidente Viktor Yanukovich ha offerto all'opposizione ucraina il rilascio dei manifestanti arrestati e un'amnistia per alcuni oppositori condannati. "Credo che si debba voltare pagina", ha detto TYanukovich parlando con un gruppo di studenti, "le persone arrestate adesso dovrebbero essere liberate e così anche quelle condannate". Non è chiaro, però, se tra i condannati a cui Yanukovich ha fatto riferimento vi sia Yulia Tymoshenko, l'ex premier e leader dell'opposizione attualmente detenuta in seguito a un processo finito nel mirino delle critiche dell'Unione europea.

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