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07/06/2013

Velletri, aggressione ai 99 Posse
“Picchiati da un gruppo di neofascisti”
di Alice Castagneri

In venti con simboli di estrema destra si sono presentati davanti al pub “Passo carrabile”. La band non ha sporto denuncia. Il racconto di Zulù e amici su Facebook

Sono le 22,30. Zulù, dei 99 Posse, è pronto a iniziare il concerto in programma al pub “Passo carrabile” a Velletri. Prima che faccia in tempo a cominciare, però, viene aggredito. Ed è lui stesso, su Facebook, a raccontare attraverso un comunicato come sono andati i fatti. “Un’aggressione dei neofascisti”, dice il cantante della band. L’ultima violenza di un clima di odio che in questo periodo sta aumentando. È solo di ieri, infatti, la notizia della morte in Francia di un militante di sinistra ucciso dai naziskin. Un ragazzo di 18 anni massacrato in pieno centro a Parigi.  

Una tragedia che poteva ripetersi anche ieri sera in provincia di Roma. Zulù e gli altri, che se la sono cavata solo con tagli e abrasioni, hanno raccontato sul web ogni dettaglio. «Subito dopo aver parcheggiato la macchina nella piazza antistante il pub “Passo carrabile”, dove Zulù avrebbe dovuto esibirsi, il nostro cantante e uno dei fonici della band sono stati aggrediti con cinture e altri oggetti atti a offendere da un gruppo di una ventina di persone che esponevano simboli di estrema destra. La pronta reazione e l’intervento della sicurezza del locale hanno fatto sì che gli aggressori si dessero rapidamente alla fuga, impedendo che l’episodio avesse conseguenze più gravi delle contusioni, dei tagli e delle abrasioni superficiali riportate dai nostri compagni, che hanno rifiutato di essere trasportati in ospedale. Purtroppo la serata non ha potuto avere luogo e ci scusiamo con i presenti che erano venuti ad assistere allo spettacolo», spiegano i 99 Posse. 

«Un fatto grave - aggiunge il gruppo - che si inserisce in una sempre più preoccupante recrudescenza dell’estremismo fascista in Europa e in Italia. Il 5 Giugno a Parigi, nei pressi della centralissima Saint-Lazare, è morto in seguito alle percosse ricevute da tre naziskin Clément Méric, studente della facoltà di Scienze Politiche di appena 18 anni. Nella notte dello stesso 5 giugno una molotov è stata lanciata contro il portone del centro sociale Astra 19 nel cuore del Tufello a Roma, al piano terra di una casa popolare abitata da decine di persone. Anche in questo caso, chiara la matrice fascista, nel clima avvelenato della campagna elettorale per le Comunali a Roma». 

La band ha deciso di non sporgere denuncia. « Non lo abbiamo fatto perché crediamo che l’antifascismo non si pratichi in quegli stessi tribunali che assolvono gli assassini di Stefano Cucchi e comminano 100 anni di carcere a 10 compagni per qualche vetrina rotta a Genova. L’antifascismo si fa nelle strade». Intanto in Rete sono già arrivati tantissimi messaggi di solidarietà da parte dei fan che condannano l’aggressione.  

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