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16/10/2013 12:44

Sono quasi mezzo milione i civili morti in Iraq tra il 2003 e il 2011

La cifra frutto di uno studio che tiene conto non solo delle vittime direttamente provocate dal conflitto, ma anche di coloro che hanno perso la vita per le conseguenze sociali che esso ha provocato.

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Sono quasi mezzo milione i civili che hanno perso la vita in Iraq tra il 2003 e il 2011. Lo afferma uno studio condotto negli Stati Uniti,  che eleva notevolmente la cifra dei 115mila morti civili calcolati da "Iraq Body Count", autorevole sito britannico che tiene conto dei dati forniti da ospedali, media, fonti governative e Ong.

La cifra fornita dal nuovo studio, condotto da universitari statunitensi e canadesi in collaborazione col Ministero della sanità iracheno guarda non solo alle vittime provocate direttamente dal conflitto - compresi gli attentati - ma anche dai morti causati dalle conseguenze sociali seguite alla guerra, come, ad esempio, i problemi igienici. Ma un articolo che accompagna lo studio, Salman Rawaf, dell'Organizzazione mondiale della sanità avverte che i risultati della ricerca "sono segnati dall'incertezza"

La ricerca, pubblicata da PLoS Medicine, è stata condotta tra gli abitanti di duemila centri di una ventina di regioni irachene ai quali sono state chieste le circostanze della morte delle persone del loro ambiente.

Secondo tali dati, rapportati all'intero Paese, i cercatori stimano in 461mila gli iracheni deceduti tra marzo 2003 e la metà del 2011 per le violenze e le loro conseguenze. Combattimenti, attentati e omicidi sono la causa del 70 per cento di tali morti, mentre il restante 30 per cento va attribuito ai fattori indiretti conseguenti al conflitto.

Nel 35% dei casi, gli intervistati attribuiscono la morte alle forze della coalizione e nel 32% ai gruppi di militanti. Quando non è la violenza a essere chiamata direttamente in causa, le cause dei decessi sono attribuite alle carenze del sistema sanitario, disastrato dalla guerra.

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