http://www.asianews.it
25/01/2013

Terroristi islamici minacciano attentati a Bengasi. Fuggono gli occidentali

Gran Bretagna, Germania, Paesi Bassi e Australia sollecitano i loro cittadini a lasciare la città libica. Possibili rappresaglie terroriste legate all'intervento francese in Mali. Alleanza fra i vari gruppi jihadisti del nord Africa: i quartieri generali in Sud Libia e Mali.

Bengasi (AsiaNews/Agenzie) - Gran Bretagna, Germania, Paesi Bassi e Australia sollecitano i loro cittadini a lasciare la città libica di Bengasi a causa di una "specifica minaccia per gli occidentali", legata all'azione francese in Mali e al pericolo di nuovi sequestri da parte degli estremisti islamici.

Secondo fonti diplomatiche britanniche, gli islamisti avrebbero minacciato attentati ad obiettivi occidentali simili a quello lanciato contro il consolato Usa dell'11 settembre 2012, costato la vita a Christopher Stevens, ambasciatore americano a Tripoli e altre tre persone.  

Fin dai tempi della guerra contro Gheddafi e per questi due anni, Bengasi è stata uno dei principali centri di raccolta per gli estremisti islamici e combattenti di al-Qaeda. Un alto ufficiale dell'esercito algerino afferma che gli organizzatori dell'attentato al consolato di Bengasi sono gi stessi  dell'attaco allimpianto di gas di Tigantourine (a In Amenas, sudest dell'Algeria) che ha portato la morte a 38 ostaggi stranieri e 29 estremisti islamici.  Il gruppo reclutato da Mokhtar Belmokhtar, aveva tra le fila anche diversi jihadisti egiziani attivi in Libia.

Fonti di Algeri hanno rivelato che Mohamed Lamine-Bouchneb, il guerrigliero a capo del mega sequestro di In Amenas ha acquistato le armi a Tripoli. Prima dell'attacco, il gruppo avrebbe passato diversi giorni nella citta di Ghat  nell'estremo sud della Libia al confine con l'Algeria. 

Diviene sempre più evidente la diffusione di al Qaeda nell'area del su Sahara. Lo scorso 23 gennaio,  in una sua testimonianza al Congresso sui fatti di Bengasi, Hillary Clinton, Segretario di Stato Usa, ha confermato la presenza di una complessa e organizzata alleanza fra i vari gruppi jihadisti del nord Africa, che avrebbero nel Sud della Libia e in Mali i loro principali quartier generali.  Proprio in Mali, risiederebbe Mokhtar Belmokhtar,  detto il guercio, militante di al-Qaeda che ha rivendicato in vari video la paternità dell'attacco di Tigantourine. Secondo il dipartimento di Stato Usa, membri  di Ansar al-Sharia - il gruppo che ha attaccato la missione Usa a Bengasi - ha legami con al Qaeda nel Maghreb islamico, il gruppo di militanti che da mesi si è stabilito nel nord del Mali.

top