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Mercoledì 06 Febbraio 2013 14:23

Tunisia: assassinato Chokri Belaid del Fronte Popolare Tunisino

Aggiornamento 19h

La collera non si placa in Tunisia. Le manifestazioni continuano in tutto il paese puntando dapprima sulle sedi del partito Ennadha per darle alle fiamme, e poi verso le questure. Sembra che a Gafsa il ministero degli interni abbia dato l'ordine alle autorità cittadine di liberare tutti i dormitori pubblici per dare spazio ai nuovi plotoni di poliziotti. A Tunisi gli scontri scoppiati nel centro, dopo la grave provocazione poliziesca contro il corteo di saluto e l'ambulanza che portava la salma di Chokri Belaid, si sono diffusi nel resto della città. Barricate in fiamme, lacrimogeni, lanci di pietre e manganelli continuano a contendersi il territorio, mentre secondo la pagina facebook ufficiale dell'UGTT la polizia ha tentato di sfondare le porte della centrale sindacale. Stessa sorte per Tanit Press, agenzia stampa, i cui locali sono stati oggetto di lanci di lacrimogeni e i giornalisti aggrediti dai celerini. Il Fronte Popolare Tunisino si è dimesso ufficialmente dall'Assemblea Nazionale Costituente, e sembra che anche tutti gli altri partiti d'opposizione abbiano annunciato le dimissioni dei propri rappresentanti. E la crisi istituzionale più profonda che la Tunisia post-elezioni(farsa) abbia conosciuto. Intanto in rete sta circolando in video dove vengono ripresi alcuni esponenti di fazioni islamiste radicali declamare la condanna a morte contro Chokri Belaid, considerato un comunista e nemico dei loro progetti [guarda il video].

Lo scorso martedì Belaid rivolgendosi pubblicamente contro il leader di Ennadha e il ministro degli interni aveva denunciato “dei tentativi di smantellamento dello stato e la creazione di milizie per terrorizzare i cittadini, e trascinare il paese in una spirale di violenza tramite la Lega della Protezione della Rivoluzione”. Affermazioni pubbliche di verità che Belaid aveva coraggiosamente rivolto alle autorità accusando la sedicente organizzazione della “Lega della Protezione della Rivoluzione” di funzionare da ala paramilitare al servizio del progetto di islamizzazione violenta architettato dal partito islamista al governo e dalle fazioni salafite. Al lettore di Infoaut non saranno certo sfuggite le similitudini con l'omicidio Matteotti. L'augurio militante e solidale, è che la storia questa volta finisca radicalmente in altro modo, e che lo sciopero generale di domani sia il primo giorno di questa nostra storia.

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