http://www.articolo21.org
30 maggio 2013

Amina, la battaglia continua
di Pino Scaccia

Continua la battaglia di Amina Tyler, la giovane liceale che sta infiammando la Tunisia post rivoluzione. Il suo scontro con i salafiti per la “liberazione” delle donne le è costato stavolta undici giorni di prigione e una multa di duecento dinari. Era stata nuovamente arrestata infatti a un raduno degli integralisti e messa in carcere per aver scritto “Femen” sul muro del cimitero e per il possesso di una bomboletta spray al peperoncino. Forti tensioni si sono registrate durante l’udienza al tribunale di Kairovan, ma i salafiti sono stati respinti dalla polizia, così come non è stata accettata la richiesta del gruppo oltranzista Ansar al Sharia di costituirti parte civile che avrebbe fatto rischiare ad Amina due anni e mezzo di galera. Il giudice l’ha invece rilasciata dietro il pagamento di una multa di circa cento euro.

Nei giorni scorsi avevano manifestato in suo favore a seno nudo, secondo la tradizione dell’organizzazione, tre “femen” straniere (due tedesche e una francese) che sono state arrestate e sono ancora in carcere. Un risultato importante almeno la giovane è riuscita già a raggiungerlo: la stima e l’appoggio della famiglia che in un primo momento si era sempre schierata contro le sue iniziative. Il padre, Mounir Sboui, si è detto “orgoglioso” della figlia. “Certo, forse ha esagerato – ha detto – ma apprezzo le sue battaglie ideologiche a favore della libertà”.  Almeno la prima battaglia, quella in casa, l’ha vinta. Mentre sempre più tunisini la stanno ormai seguendo.

top