ANSAmed – 19 Nov, 2013

Offensiva moschea in Santa Sofia, collera di Atene
di Francesco Cerri

Appelli da imam e vicepremier, patriarca Bartolomeo dice no

ANKARA - Si fa sempre piu' forte, e si allarga con l'adesione di nomi autorevoli della nomenclatura turca, l'offensiva per trasformare in moschea la Basilica di Santa Sofia a Istanbul: uno dei grandi simboli della Cristianità.
Dopo l'imam di Sultahamet Mustafa Akgul, che nel sermone della Festa del Sacrificio ha chiesto pubblicamente al governo di riaprirla al culto islamico, ora il vicepremier Bulent Arinc ha rilanciato la sfida definendo la Basilica come la ''Moschea di Santa Sofia''. In maggio il premier islamico Recep Tayyip Erdogan aveva invitato tutti a ''lasciare stare Santa Sofia''. Ma l'aria sembra essere cambiata. Si avvicina la cruciale terna elettorale del 2014 - comunali, presidenziali e politiche - ed Erdogan appare ora determinato a compattare il 'nucleo duro' musulmano e conservatore del proprio elettorato. Ha moltiplicato i segnali in questo senso: giro di vite sull'alcol, denuncia dell'aborto, appelli alle donne turche perche' facciano piu' di tre figli, condanna delle residenze in cui coabitano studenti dei due sessi perche' ''puo' succedere di tutto''. L'appello di Arinc, che ha detto di ''sperare'' che Haghia Sofia (nome greco della basilica) 'torni' moschea, sembra andare nella stessa direzione. La piu' celebre chiesa bizantina del mondo, inaugurata nel 537 da Giustiniano, era stata convertita in moschea gia' nel 1453, tre giorni dopo la conquista di Costantinopoli, dal sultano Mehmet II. Dal 1935, per decisione di Mustafa Kemal Ataturk, fondatore della repubblica laica turca nel 1923 sulle rovine dell'impero islamico ottomano, e' un museo e i suoi straordinari mosaici bizantini, coperti con intonaco nel periodo da moschea, sono tornati a splendere.
Contro le pressioni sempre piu' forti dei gruppi conservatori islamici per riaprirla al culto musulmano, lotta piuttosto isolato il Patriarca ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo I.
''Se deve essere riaperta al culto - ha avvertito Bartolomeo - allora dovrebbe essere di nuovo una chiesa cristiana, dato che e' stata costruita per essere una chiesa non una moschea''. Con lui si e' schierato adesso anche il governo di Atene. "Le ripetute dichiarazioni da parte di funzionari turchi sulla conversione di chiese bizantine cristiane in moschee sono un insulto alla sensibilità religiosa di milioni di cristiani: sono gesti anacronistici e incomprensibili da parte di un Paese che dichiara di voler partecipare come membro a pieno titolo all'Ue, uno dei cui principi fondamentali e' il rispetto della libertà religiosa" ha tuonato il ministero degli esteri greco.
Museo o moschea? La decisione finale sara' presa con ogni probabilità - come spesso oggi in Turchia - dallo stesso Erdogan. Ma gli ultimi segnali non depongono a favore dello status quo. Le altre ultime due basiliche Santa Sofia (Haghia Sophia in greco, o Divina Sapienza) ancora adibite e museo in Turchia, a Trebisonda e a Nicea, sono state convertite in moschee negli ultimi mesi.

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