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18 ago, 2013

Egitto : l’intreccio con Usa ed Israele

Il quotidiano americano, il New York Times, svela quello che è un intreccio a tre fra Stati Uniti, Israele ed Egitto dove la facciata è una cosa e la sostanza è un altra.

Il generale Abdel-Fatah al-Sisi Comandante in Capo dell’Esercito egiziano, che ha stretti contatti con Israele risalenti al tempo in cui era a capo dell’intelligence militare egiziana, è in stretto contatto con i colleghi isreliani che starebbero rassicurando il Cairo sul fatto che gli Stati Uniti non taglieranno loro gli aiuti.

È quanto scrive oggi il New York Times in un lungo articolo in cui ricostruisce, come aveva fatto ieri il Washington Post, come nelle scorse settimane i militari egiziani abbiano fatto saltare un accordo per una soluzione pacifica della crisi che sembrava quasi chiuso ai mediatori internazionali.

Riguardo agli israeliani il quotidiano, che cita fonti diplomatiche, sottolinea come questi abbiano appoggiato sin dall’inizio la presa di potere da parte dei militari. Fonti israeliane hanno negato di aver fornito rassicurazioni al Cairo riguardo agli aiuti ma ammesso di aver fatto opera di lobbying a Washington per proteggere il pacchetto. Lo scorso 31 luglio l’American Israel Pubblic Affairs Commitee ha inviato una lettera a tutti senatori americani per invitarli a bocciare, cosa che poi è avvenuta, una proposta del repubblicano Rand Paul per bloccare gli aiuti militari.

Il Times sottolinea poi che il generale al Sisi ha avuto nelle ultime settimane contatti telefonici costanti, «quasi un giorno sì ed uno no», con il capo del Pentagono Chuck Hagel con cui il 58enne generale formatosi al War College americano ha subito avuto «una buona intesa» dopo il loro primo incontro lo scorso aprile, riportano ancora fonti americane. Ma questo non sarebbe stato sufficiente ad Hagel per convincere il generale egiziano, in un’ultima telefonata nel pomeriggio del nove agosto, durata circa un’ora e mezza, ad evitare la scelta del ricorso alla forza che i militari egiziani avevano già fatto nei giorni precedenti, quando avevano diffuso il comunicato in cui si dichiarava fallita la mediazione internazionale.

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