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972 blog
22 Marzo 2013

Un augurio per il Nowruz da un iraniano: Il nostro vero nemico è l'ignoranza
di Mehrdad Naderi

In occasione del Capodanno persiano, Mehrdad Naderi (pseudonimo) scrive una lettera agli israeliani e ad altri appellandosi all'unità fra gli uomini, e sollecitando la conoscenza reciproca, nonostante la paura del nemico promossa e perpetuata dai leader politici.

Ciao a tutti,

Sono un iraniano di 30 anni, e voglio scrivere ed esprimere i miei sentimenti verso di voi. Nel corso della mia vita ho assistito agli effetti di una religione basata sul regime che si è imposta su di noi durante la rivoluzione. A seguito della rivoluzione islamica, gli iraniani hanno dovuto pagare per i molti disastri che seguirono. Dopo la rivoluzione, Saddam Hussein ha intrapreso una guerra indesiderata contro di noi che ha causato entrambe le parti una grande quantità di dolore. Sono nato in mezzo a slogans, e cresciuto all'interno di ideologie che sono state create dai leader per mobilitare le menti e le emozioni ed asservirle ai loro scopi. Coloro che sostenevano di essere la voce della gente possedevano la rivoluzione. Essi hanno abusato del loro potere istituendo una nuova dittatura totalmente opposta agli obiettivi e alle aspirazioni del popolo iraniano. Il regime fondamentalista ha cercato di inculcarci la paura del nemico, ma io e molti altri ci siamo resi conto che il vero nemico era dentro la nostra mente. Il nostro vero nemico è l'ignoranza. Il nostro nemico insegue le emozioni, invece della saggezza.

I dittatori, tuttavia, trascurano il principio che la ricerca della verità è un istinto naturale dentro ogni individuo, un dono dato da Dio. Di conseguenza, quando sono diventato adulto, ho deciso di viaggiare e imparare. Ho avuto modo di incontrare persone e conversare con loro, ho vissuto in mezzo a entrambe le nazioni secolare e tradizionale. Ho studiato e indagato e perseguito ciò che credo di essere la verità e la ragione. In questo viaggio sono state accompagnato da molti insegnanti e amici della mia generazione. Vorrei condividere alcune delle principali lezioni che ho imparato finora.

Ho imparato da Gandhi ad essere paziente e a non danneggiare gli altri, nemmeno il presunto nemico. Egli ha detto: - Qualsiasi cosa tu semini nel terreno, poi diventerà un albero. - Ho imparato da Zoroastro a pensare, dire e fare la cosa giusta. Ho imparato da Aristotele e Platone ad essere dubbioso di ciò che vedo e di ciò che mi è viene detto, e di non accontentarmi di facili verità.

Quello che vedo in Iran è la paura del nemico. I leader biasimano il nemico per le difficoltà ed i problemi del paese, è la natura di ogni regime autoritario creare un nemico, al fine di prolungare il suo dominio. Ma il popolo iraniano identifica le proprie esigenze dal di dentro. Anche se il regime della Repubblica Islamica è molto conservatore, il popolo iraniano è diventato molto moderno nel pensiero e nell'azione. Ha combattuto anni per la democratizzazione, e di recente, la richiesta di un governo del popolo ha influenzato tutto il paese.

Tuttavia, il mondo esterno, non sembra avere una chiara visione riguardo all'Iran. Il premio Oscar che l'Accademia ha dedicato al film di Argo è solo un esempio recente che perpetua l'immagine scorretta dell'Iran e della storia iraniana, in particolare, la rivoluzione iraniana non è stata solo l’istituzione delslo stato islamico e della legge della sharia. E' stata anche l'espressione del fatto che il popolo iraniano non voleva la dittatura dello Scià. Vari altri gruppi sono stati coinvolti nella rivoluzione, tra cui i socialisti, marxisti, nazionalisti, liberali e naturalmente gli islamisti, ma in seguito, per vari motivi, gli islamisti ebbero semplicemente maggioranza, che li ha portati ad imporre una nuova dittatura.

La percezione che il mondo esterno ha dell’Iran deve essere separata dal regime. Gli iraniani non hanno mai abbandonato le loro aspirazioni democratiche. Ciò è stato dimostrato dalle contestate elezioni del 2009, e il Movimento Verde che ne è seguito con manifestazioni pacifiche ed è stato crudelmente represso dal regime. Gli iraniani sono rimasti sotto un regime totalitario e radicale, mentre al contempo, pagano il prezzo pesante per le politiche del governo sotto forma di sanzioni internazionali. Tuttavia, siamo fiduciosi e continuiamo a cercare un processo pacifico di democratizzazione dal di dentro, che è il rimedio migliore per ogni nazione oppressa. Ciò di cui abbiamo bisogno è il sostegno amichevole delle altre nazioni al nostro cammino.

Il villaggio globale è composto da diverse religioni, pensieri e nazionalità, e queste non devono essere utilizzate come strumenti per la divisione. Al contrario del passato, i cittadini globali ovunque vivano e qualsiasi convinzione essi possiedano, hanno ora la capacità di conoscersi e ricercare un terreno comune. La fede può portare l'uomo ad amare gli altri e trattare tutte le persone in modo equo.

Viviamo in un'epoca che appartiene alla pubblica opinione. Promuovendo il rispetto e la tolleranza per l'altro, credo che a poco a poco scopriremmo che ogni essere umano è armato dell'amore verso gli altri. Quanto più siamo consapevoli di questo amore, tanto più la gente dirà di no ai leader autoritari che sfruttano le differenze come armi per dividere le persone, e tutelare i propri interessi e profitti.

Io preferisco vedere la differenza e la diversità delle persone in tutto il mondo come una sinfonia creata da Dio. La diversità non deve significare conflitto, ma può essere un armonia di colori che rende bella la vita di tutti. Sette secoli fa il poeta persiano Saadi Shirazi ha scritto una poesia che si può leggere sulla porta delle Nazioni Unite, ed è stata inviato nello spazio come un messaggio ad altri pianeti. Perché non la usiamo sulla terra? Saadi ha scritto:

Gli esseri umani fanno parte di un tutto,

Nella creazione di una essenza e dell'anima.

Se un membro è affetto da dolore,

Altri membri soffriranno il disagio.

Se non avete simpatia per il dolore umano,

Non potete chiamarvi esseri umani!

Traduzione di M. Aryanpoor

Agiamo per l'altro, e avviciniamoci l’un l’altro. Come individui e come cittadini siamo in grado di condividere amore e consapevolezza. Siamo armati di letteratura, poesia, musica, cinema, fotografia, internet, media, accademie, conferenze, le ONG, la consapevolezza, la conoscenza, la conoscenza.

In conclusione, vorrei augurare a tutti un felice Nowruz (Capodanno persiano)!

Tuo fratello dall'Iran,

Mehrdad Naderi

Mehrdad Naderi è un dottorando iraniano attualmente vive fuori dall'Iran.


+972blog
March 22, 2013

A Nowruz greeting from an Iranian: Our real enemy is ignorance
By Mehrdad Naderi

On the occasion of the Persian New Year, Mehrdad Naderi (pseudonym) pens a letter to Israelis and others calling for unity among mankind, and getting to know one another despite the ‘fear of the enemy’ fostered and perpetuated by political leaders.

Hello everyone,

I am a 30-year old Iranian, and I want to write and express my feelings toward you. Throughout my life I have witnessed the effects of a religion-based regime that imposed itself on us during the revolution. As a result of the Islamic Revolution, Iranians have had to pay for the many disasters that followed. After the revolution, Saddam Hussein waged an unwanted war against us that caused both sides a great deal of pain. I was born amidst slogans, and grew up within ideologies that were created by leaders to move and mobilized minds and emotions to serve their own purposes. Those who claimed to be the voice of people owned the revolution. They misused their power by established a new dictatorship that was totally opposed to the goals and aspirations of Iranian people. The fundamentalist regime has been trying to make us scared of the enemy, but I and many others have realized that the real enemy is inside our minds. Our real enemy is ignorance. Our enemy is following emotions instead of wisdom.

Dictators, however, neglect the following principle: the search for truth is a natural, God-given instinct inside every individual, a gift. Therefore, when I became an adult, I decided to travel and learn. I was able to meet people and have conversations with them; I lived among both secular and traditional nations. I studied and investigated, and pursued what I believe to be truth and right. In this journey I have been accompanied by many teachers and friends from my own generation. I would like to share some of the main insights I have learned so far.

I learned from Gandhi to be patient and not to harm others, even the supposed enemy. He said: “Whatever you seed in soil then will become a tree.” I learned from Zoroaster to think, to tell and to do the right thing. I learned from Aristotle and Plato to be doubtful of what I see and of what I am told, and not to conclude the truth from images only.

*****

What I see inside Iran is fear of the enemy. Leaders blame them for difficulties and problems in the country; it is the nature of any authoritarian regime to create an enemy in order to prolong its rule. But the people of Iran identified their needs from within. Although the Islamic Republic regime is very conservative, Iranian people became very modern in thought and in action. They fought for years for democratization, and in recent years, their call for rule of the people has influenced the whole region.

However, the outside world also does not seem to have a clear vision about Iran. The Academy-Award winning film Argo is just one recent example that perpetuates an incorrect foreign image of Iran and Iranian history – mainly, the Iranian revolution was not only about establishing Islamic rule and Sharia law. It was also an expression of the fact that Iranian people did not want dictatorship of the Shah (Kingship). Various other groups were involved in the revolution, including socialists, Marxists, nationalists, liberals and of course Islamists; but, later for various reasons, Islamists were simply the most successful, which led them to establish and impose yet another dictatorship.

The outside world’s perception of Iran must be separated from the regime. Iranians have never abandoned their democratic aspirations. This was proved by the disputed election of 2009, and the the Green Movement that followed, which started with peaceful demonstrations and was cruelly suppressed by the regime). Iranians are left living under a radical-totalitarian regime at home, while at the same time they pay the heavy price for that government’s policies, in the form of international sanctions. However, we are hopeful and seek a peaceful democratization process from within, which is the best remedy for every suppressed nation. What we need is the friendly support of other nations on our path.

****

The global village is made up of diverse religions, thoughts and nationalities, and these must not be used as tools for division. By contrast to the past, global citizens wherever they live and whatever belief they possess, now have the capacity to know each other and find common ground. Faith can lead human beings to love others and treat all people equally.

We live in an age that belongs to public opinion. By promoting respect and tolerance for each other, I believe we will gradually find that every human is armed with love toward others. The more we are aware of this love, the more people will say no to authoritarian leaders who exploit the image of differences as a weapon to divide people, for their own interests and gain.

I prefer to view the difference and diversity of people in the world as a symphony created by God. Diversity does not have to mean conflict, but rather it can be a harmony of colors that makes life beautiful to all. The Persian poet Saadi Shirazi wrote a poem seven centuries ago which is on the gate of the United Nations, and it has been sent into space as a message to other planets. Why don’t we use it on earth? Saadi wrote:

Human beings are members of a whole,

In creation of one essence and soul.

If one member is afflicted with pain,

Other members uneasy will remain.

If you’ve no sympathy for human pain,

The name of human you cannot retain!

Translation - M. Aryanpoor

Let us act for each other, and come to closer. As individuals and as the public we are capable of distributing love and awareness. We are armed with literature, poetry, music, cinema, photography, Internet, media, academies, conferences, NGOs, and with knowledge, knowledge, knowledge.

In conclusion, I would like to wish all a very happy Nowruz (Persian New Year)!

Your brother from Iran,

Mehrdad Naderi

Mehrdad Naderi is an Iranian graduate student currently living outside Iran.

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