Originale: RT.com
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27 Maggio 2013

Sfida alla Monsanto: in 200.000 di 40 paesi contro gli OGM
traduzione di Giuseppe Volpe

Attivisti di tutto il mondo si stanno preparando a un fine settimana di manifestazioni di protesta contro la Monsanto, il gigante biotecnologico accusato di modificare geneticamente agricoltura e cibo ignorando le potenziali ramificazioni mortali per la salute di tali tecnologie.

Organizzati dal movimento “Marcia contro la Monsanto” [March Against Monsanto], sono stimati in 200.000 gli attivisti che parteciperanno alla grande campagna estesa su sei continenti, 40 nazioni e almeno 48 stati degli Stati Uniti.

Irritati dalla mancanza d’iniziative dei governi sul problema, gli attivisti di centinaia di città – tra cui New York, Chicago, Montreal, Berlino, Bruxelles, Mosca e Melbourne – insceneranno proteste coordinate contro la Monsanto e chiederanno una messa al bando degli Organismi Ingegnerizzati Geneticamente e di quelli Geneticamente Modificati (GE/OGM).

Iniziata come un piccolo evento di base, la marcia è diventata un movimento esteso su scala globale grazie agli sforzi di attivisti e ambientalisti locali. La protesta è organizzata su Facebook e su Google Documents, dove gli utenti possono trovare una lista degli eventi in prossimità della loro residenza.

Il direttore della Marcia contro la Monsanto, Nick Bernabe, ha dichiarato alla Natural Society che il cibo geneticamente ingegnerizzato potrebbe coinvolgere tutti, anche gli indifferenti: “Quello che stiamo cercando di fare è diffondere consapevolezza sugli OGM e sugli effetti da essi causati sulla salute e di mettere insieme alcune soluzioni a proposito di quello che la gente può fare per riprendersi la propria fornitura di cibo,” ha affermato. “Si aspettano più di 15.000 persone nella sola  San Francisco … Vogliamo che le persone collaborino nelle loro comunità.”

La Monsanto ha descritto le attuali ricerche sui raccolti OGM “non definitive” e ha esercitato forti pressioni su Washington e nel mondo per continuare a produrre cibi realizzati in laboratorio, senza il controllo sollecitato dagli attivisti.

In marzo il Congresso ha approvato una norma biotech soprannominata “Legge per la protezione della Monsanto” che consente effettivamente alla Monsanto e ad altre società di utilizzare gli OGM per seminare e vendere prodotti geneticamente alterati anche se è in corso un’azione legale contro di essi.

Prima che fosse firmata “l’USDA (Dipartimento USA dell’Agricoltura) controllava e approvava (o vietava) la sperimentazione di sementi geneticamente modificate, mentre i tribunali federali mantenevano l’autorità di fermare la sperimentazione o la vendita se ritenevano che fosse messa a rischio la salute del pubblico. Con la HR 933, ora legge, tuttavia, il sistema giudiziario non ha più il diritto di intervenire per proteggere il consumatore”, ha spiegato James Brumley, un giornalista di Investor Place.

“Sono proprietari della quota più vasta del settore agroindustriale, di quello dei pesticidi e di quello delle sementi,” ha dichiarato al Gainesville Sun Joanne Montana, che ha organizzato la protesta in Florida. “Sono transnazionali, una grande conglomerata e operano sul cibo dietro le quinte.”

Autore della “Legge per la Protezione della Monsanto” è stato un senatore che ha ricevuto migliaia di dollari di contributi elettorali dalla società, una rivelazione che non sorpreso molti, considerato che un’altra importante figura di Washington, il giudice Clarence Thomas, è stato legale della società prima di essere nominato alla Corte Suprema, solo per presiedere alla fine su un caso che implicava il suo ex datore di lavoro.

Ma secondo Food & Water Watch [Osservatorio del cibo e dell’acqua] il rapporto tra la Monsanto e il governo va oltre il Congresso e la Corte Suprema. In una dichiarazione accompagnatoria di un rapporto medico, Food & Water Watch ha scritto che comunicazioni scoperte da WikiLeaks hanno fornito dettagli su come “il Dipartimento di Stato USA esercita pressioni su governi stranieri perché adottino politiche e leggi favorevoli alle biotecnologie agricole, attua una precisa campagna di propaganda per migliorare l’immagine della biotecnologia e contrasta le norme e le protezioni di buonsenso contro la biotecnologia, opponendosi, tra l’altro, alle norme che prevedono l’indicazione in etichetta dei cibi realizzati geneticamente (GE).”

Con l’approssimarsi della manifestazione, gli organizzatori hanno accusato la Monsanto di essere passata all’offensiva e hanno scritto sulla pagina Facebook dell’evento che le dimostrazioni di massa non sono state cancellate, smontando una falsa voce che essi hanno accusato i simpatizzanti della Monsanto di aver diffuso.

Gli eventi stanno sparendo, vengono pubblicati commenti sulle pagine degli eventi cittadini che affermano che gli eventi sono cancellati,” dice Tom Canal, un amministratore della pagina Facebook della Marcia contro la Monsanto, secondo il blog Organic Prepper. “In nessun modo o forma è stato cancellato nessun evento. Credo che dietro a questo ci sia la Monsanto. Alcune delle persone che hanno pubblicato commenti sulla pagina hanno profili nuovi e apparentemente tali profili sono stati creati appositamente per creare problemi e provocare una reazione arrabbiata dei nostri partecipanti alla pagina.”

In un’intervista a Bloomberg in precedenza questo mese, il direttore generale della Monsanto, Hugh Grant, ha descritto come snob quelli che non sono d’accordo con le sue tattiche imprenditoriali: “C’è questo strano genere di elitarismo all’incontrario: se faccio questo, allora tutto il resto non dovrebbe esistere,” ha affermato. “Negli Stati Uniti abbiamo un sistema che funziona.”

Nella loro continua lotta per raggiungere un pubblico più vasto attraverso i media convenzionali, gli attivisti anti-OGM hanno delineato numerose soluzioni e obiettivi che sostengono, tra cui “l’indicazione in etichetta del GE/OGM in modo che i consumatori possano prendere più facilmente decisioni informate”, “ulteriori ricerche scientifiche sugli effetti dei GE/OGM sulla salute” e, cosa forse più importante, “scendere in piazza per mostrare al mondo e alla Monsanto che non sopporteremo in silenzio queste ingiustizie.”


Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

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Fonte: http://www.zcommunications.org/challenging-monsanto-200-000-in-40-countries-to-rally-against-gmo-by-rt-com

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