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25 luglio 2013

Muos, i comitati dopo il via libera: «La giunta Crocetta ha tradito la Sicilia»
di Umberto Mazzantini

Oggi, in occasione dell’udienza del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), i Comitati No Muos hanno indetto a Palermo un presidio con conferenza stampa e dicono: «Se è deprecabile l’ostinazione con cui il Ministero della difesa persegue, anche con carte false, la realizzazione del Muos, è censurabile il comportamento della Regione Siciliana che si è costituita nel procedimento con appena due paginette occupate in gran parte dall’elenco delle parti in giudizio, e con la mera richiesta immotivata di rigetto dell’appello, senza la produzione di alcun documento. Si tratta dell’atteggiamento tipico delle avvocature pubbliche quando non hanno particolare interesse all’esito del giudizio. Questo fatto conferma i sospetti che abbiamo sempre avuto: c’è un preciso accordo fra la Regione e il ministero della difesa per il quale il deposito del parere incompleto ed addomesticato dell’Iss (Istituto superiore di sanità, ndr) avrebbe costituito la chiusura del cerchio per autorizzare la prosecuzione dei lavori, con buona pace dei cittadini niscemesi e del popolo siciliano».

Il Mobile user objective system, è un super-sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare Usa, composto da 5 satelliti geostazionari e da 4 stazioni terrestri, una delle quali in corso di realizzazione a Niscemi, con 3 parabole di 18,4 metri di diametro e 2 antenne alte 149 metri. Il Muos dovrebbe essere utilizzato per il coordinamento di tutti i sistemi militari statunitensi del pianeta ed in particolare nelle gestione dei droni, gli aerei killer e spia senza pilota, che partiranno anche da Sigonella.

Ieri in tarda serata il Movimento cinque stelle siciliano informava che «Con nota indirizzata in data odierna al Ministero della difesa apprendiamo della decisione del Presidente della Regione Crocetta di revocare i provvedimenti (nota n.15513 e 15532 del 29.03.2013) con i quali la Regione aveva revocato le autorizzazioni già rilasciate per la costruzione del Muos. Tale scellerata decisione interviene successivamente al rilascio del parere del Istituto superiore di sanità e sull’erroneo assunto che non siano più sussistenti i presupposti per l’applicazione del principio di precauzione. Suddetta decisione si pone in netto contrasto con quanto statuito recentemente dal Tar che, proprio in virtù del suddetto principio di precauzione, aveva bocciato la richiesta di sospensiva avanzata dal Ministero della Difesa, dei provvedimenti oggi revocati unilateralmente dalla Regione siciliana. La scelta operata dal governo della Regione senza nemmeno attendere l’udienza del 25.07.2013 innanzi al Cga adito dal Ministero della Difesa rappresenta un grave violazione dei diritti dei siciliani ed è assolutamente irrispettosa del pronunciamento dell’Autorità giudiziaria amministrativa».

Secondo Francesco Cappello, portavoce dl M5S in Regione, «Con questo atto è iniziata ufficialmente la svendita della Sicilia in favore del Ministero della difesa e degli americani! Da isola più bella del mondo a piattaforma militare, è questo il nostro destino? Se Crocetta rappresenta ancora i siciliani torni indietro sui suoi passi e venga immediatamente a riferire in Aula, perché il Muos non è una questione privata tra governo e Ministero della difesa, ma riguarda tutti i siciliani. In caso contrario ne tragga le debite conseguenze».

In Sicilia l’opposizione al Muos è fortissima perché si temono conseguenze sulla salute umana, inoltre ambientalisti e comitati denunciano il forte impatto ambientale sulla Sughereta di Niscemi e le conseguenza per la produzione agricola di qualità, il diritto alla mobilità e allo sviluppo del territorio, senza dimenticare il , diritto alla pace e alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti.

I No Muos sono durissimi con la giunta di centro-sinistra che governa la Sicilia e in una nota ricordano: «Era il 24 novembre scorso. Avendo appreso che il neo-eletto Presidente della Regione aveva intenzione di incaricare l’Istituto superiore di sanità, al fine di redimere la questione Muos, inviammo alla stampa una comunicazione in cui mettevamo in guardia dagli aspetti subdoli e potenzialmente pericolosi di quella che ci appariva, già allora, una manovra per imboccare una via d’uscita che non danneggiasse l’immagine politica di Crocetta. Sensazione rafforzata quando, dopo un incontro a Roma con alcuni rappresentanti del Governo nazionale, la proposta dell’Iss prese corpo con l’accordo di tutte le parti. Sapevamo che l’ambasciata statunitense era in continuo contatto con l’Iss, che Crocetta era ben pronto a derogare alle revoche da lui stesso emanate, che la commissione Iss, di parte, non annoverava tra i suoi membri gli studiosi scelti dalla Regione Siciliana, che certa stampa accondiscendente manovrasse mediante fughe di notizie tendenziose, ma stavolta davvero non ci aspettavamo che, in spregio alle conclusioni dei propri stessi consiglieri scientifici, Crocetta annullasse le revoche proprio il giorno prima del pronunciamento del Cga in merito alla prosecuzione dei lavori della stazione Muos di Niscemi. Non sappiamo con cosa abbia barattato la propria accondiscendenza, ma di una cosa i siciliani possono essere certi: Crocetta è quel tipo di personaggio ambiguo e pusillanime che il nostro Sciascia avrebbe saputo come definire. Chiediamo pertanto le sue dimissioni per manifesta indegnità e per aver tradito il popolo che dovrebbe rappresentare».

Anche Sinistra ecologia e libertà è partita all’attacco del governo regionale. Il il deputato di Sel Erasmo Palazzotto ha detto che «La decisione del governatore Crocetta di revocare lo stop alle autorizzazioni per l’installazione del Muos all’interno della stazione di Niscemi è incomprensibile e rappresenta un grave tradimento ai danni della Sicilia e dei siciliani e un regalo a quanti vogliono trasformare la nostra Isola in una portaerei protesa nel Mediterraneo. ‘La vicenda del Muos non si può considerare solo sotto l’aspetto della salute dei cittadini, pur con tutte le falsificazioni che su questo tema sono state fatte ma ci deve interrogare sul ruolo della Sicilia nel mediterraneo e sullo sviluppo della nostra economia in relazione ai rapporti con i paesi dell’altra sponda. Crocetta ha in questi mesi ribadito più volte la sua contrarietà al Muos e adesso si piega al diktat del governo centrale senza battere ciglio così facendo sta svendendo la Sicilia e dimostra come in campagna elettorale spesso si fanno promesse che servono solo a raccattare qualche voto in più»’.

Critiche arrivano persino dal Pdl, che in Regione è all’opposizione e che si scorda che il governo Berlusconi/La Russa ha favorito in ogni modo l’installazione del Muos: «Crocetta ha gettato giù la maschera – ha detto indignato il vicepresidente del Pdl in Regione Marco Falcone – Mi preoccupa e mi lascia basito il cambio di posizione del governatore in merito alla installazione del Muos e lo dico io che sono stato il primo deputato il quale, già nella scorsa legislatura, aveva presentato e fatto approvare un ordine del giorno (30 luglio 2012) il quale prevedeva sia la revoca ai permessi di installazione sia ogni altro tipo di autorizzazione. Era essenziale bloccare un’apparecchiatura che non è affatto di difesa ma una vera e propria arma d’offesa e apporta esclusivamente nocumento al territorio e alla popolazione».

Secondo i deputati M5S della Commissione difesa della Camera, «Il documento di revoca delle prescrizioni del dirigente generale del dipartimento Ambiente si basa su una documentazione parziale dell’Istituto superiore di sanità in merito alle problematiche ambientali del Muos, all’ impatto elettromagnetico e alle condizioni complessive dello stato di salute della popolazione residente a Niscemi. ‘E’ una versione mutilata tanto che a conclusione dei lavori della commissione speciale, composta da studiosi dell’Istituto e da esperti nominati dalla Regione siciliana, lo scorso 11 luglio era stato concordato che della relazione finale da trasmettere alle autorità di governo erano parte integrante le note assai critiche sulla sostenibilità ambientale del Muos dei tecnici della Regione».

Il fronte No Muos accusa l’Iss e l’Avvocatura dello Stato di aver presentato carte false  e versioni mutilate e stralciate dei documenti scientifici e tecnici, per documentare l’innocuità del Muos, tanto che   Massimo Zucchetti, docente del Politecnico di Torino, che ha partecipato alla redazione dei documenti alternativi dice: «Qualunque trasmissione o riferimento parziale al lavoro succitato, privo della nostra nota, è incompleto e stravolge il senso del lavoro collegiale tenutosi presso l’Iss, dove proprio sulla pericolosità del MUOS sono emersi pareri differenti. Ciò che oggi accade al Consiglio di Giustizia Amministrativa è ancora più grave della fuga di notizie dello scorso 18 aprile, quando fu violato l’accordo fra gentiluomini che prevedeva la non diffusione della relazione finale dell’Iss fino a quando non vi fosse stato un comunicato ufficiale da parte dei committenti. Una gola profonda ha fatto circolare una versione incompleta dello studio, censurando ad arte le conclusioni del nostro contro-rapporto di otto pagine allegato, in cui si smentiscono pesantemente le versioni pro-Muos citate dai vari mezzi di stampa».

Nella relazione dell’Iss presentata dal ministero mancano anche  le conclusioni dello studio pluridisciplinare del gruppo di lavoro composto da  Zucchetti e da altri 7 esperti che evidenziano come «I campi elettromagnetici emessi fin dal 1991 dalle antenne della stazione di trasmissione radio della US Navy di Niscemi hanno raggiunto valori di poco inferiori, prossimi o superiori ai livelli di attenzione stabiliti dalla legge italiana. Sia per queste antenne che per il Muos manca tuttora un modello previsionale atto a determinare la distribuzione spaziale dei campi elettromagnetici. Valutazioni teoriche approssimate effettuate per il Muos, seguendo la normativa italiana, indicano che il rischio dovuto agli effetti a breve e lungo termine di questo sistema di telecomunicazioni satellitari è rilevante e ne sconsigliano l’installazione a Niscemi: effetti a breve termine dovuti ad incidenti, effetti a lungo termine dovuti ad esposizione cronica, interferenza con apparati biomedicali elettrici, disturbo della navigazione aerea».

L’Avvocatura dello Stato ha presentato un nuovo studio dell’Enav che esclude interferenze strumentali del Muos con le operazioni di volo nel vicino aeroporto di Comiso. ma non i potenziali effetti delle emissioni del Muos sulla salute delle popolazioni, sull’ambiente e sulle strutture degli aerei. La cosa non convince per nulla Massimo Coraddu, un fisico consulente dei Comitati No Muos e del Comune di Niscemi: «Le conclusioni dello studio dell’ente nazionale contengono alcuni grossolani errori e, al di là delle apparenze e dei termini tecnici, mi sembrano tutt’altro che rassicuranti. I puntamenti previsti per le antenne Muos intercettano buona parte delle rotte previste dagli aeromobili in fase di partenze e atterraggio da Comiso. Così, l’Enav ritiene opportuno, per evitare interferenze, la modifica di almeno due delle procedure di volo strumentalmente assistito per evitare potenziali problemi (SID OBAXU 5A ed ENEPA 5A). Nelle conclusioni si dice inoltre che il settore angolare interessato dalle emissioni ha un’ampiezza di soli 5 m. Sfugge a chi ha scritto questa relazione che, se in partenza il fascio emesso ha un diametro di 18,4 m, questo non si può certo ridurre in volo. Quindi sui cieli di Comiso il fascio emesso continuerà ad avere un diametro attorno ai 20 m, quattro volte maggiore rispetto a quanto ipotizzato. Il rapporto Enav evidenzia alcune carenze. Non viene fatta nessuna valutazione di quanto sia intensa l’emissione e quanta energia venga trasferita all’aeromobile per effetto dell’attraversamento del fascio, cose invece raccomandate dal prof. Marcello D’Amore dell’Università “Sapienza” di Roma, nella relazione sul progetto Muos consegnata al Tar di Palermo. Non si comprende inoltre perché si siano limitati gli accertamenti alle sole procedure di partenza e atterraggio da Comiso e non a tutte le rotte civili che attraversano la Sicilia orientale, visto che per quote interessate, sono tutte potenzialmente vulnerabili. Possiamo prendere quella dell’Enav come una relazione preliminare, le cui conclusioni non sono per nulla tranquillizzanti. Come avevamo ipotizzato, l’entrata in funzione del Muos richiede, quantomeno, un’attenta riprogettazione delle procedure di partenze e atterraggio dall’aeroporto di Comiso».

Se governo, Us Navy e regione pensavano di tacitare i NO Muos con questi documenti “tranquillizzanti”, hanno probabilmente sbagliato a fare i conti.

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