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5 aprile 2013

Chi minaccia il mondo con l’atomica?
di Anna Franchin

Il 5 e il 6 aprile l’Iran discute del suo programma nucleare con Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti e Germania, mentre la Corea del Nord annuncia di essere pronta per un attacco atomico contro la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Ma quali sono i paesi che hanno armi nucleari? E quali sono i più pericolosi?

Russia e Stati Uniti hanno i due più grandi arsenali del mondo, ma stanno collaborando per ridurne le dimensioni.

Oggi gli Stati Uniti hanno 4.650 testate nucleari. Di queste, si stima che 2.150 siano pronte per il lancio.

Gli Stati Uniti hanno fatto più test nucleari di tutti gli altri paesi del mondo messi insieme e sono gli unici ad aver realmente fatto esplodere delle bombe atomiche in guerra, quelle su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945. Sono anche i soli ad avere a disposizione armi atomiche nelle loro basi all’estero, grazie al programma di condivisione nucleare della Nato. Significa che ci sono bombe nucleari statunitensi in Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia.

La Russia non rende pubblici i dati sul suo arsenale nucleare. Ma, secondo le ultime stime, dovrebbe avere 4.400 testate atomiche, di cui 1.490 operative.

Negli anni della guerra fredda questi due arsenali hanno minacciato il mondo. Ma il 1 luglio del 1968 Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito hanno firmato il trattato di non proliferazione nucleare. Gli obiettivi erano smantellare progressivamente gli arsenali atomici esistenti, contenere la diffusione di nuove armi nucleari e favorire lo sviluppo del nucleare per scopi pacifici. Il trattato ha avuto l’approvazione delle Nazione Unite e in seguito l’adesione di molti stati. India, Pakistan e Israele non lo hanno firmato, mentre la Corea del Nord lo ha sottoscritto nel 1985, ma nel 2001 si è ritirata.

Iran e Corea del Nord Non è sicuro che l’Iran abbia armi atomiche. Quello che si sa è che sta portando avanti un programma nucleare.

L’Iran ha cominciato a costruire missili balistici negli anni ottanta e può contare sulla riserva di missili più grande del Medio Oriente.

Negli ultimi anni ha investito molto sull’arricchimento dell’uranio (l’uranio arricchito è un componente delle armi atomiche) sostenendo che gli serve solo per la produzione di energia.

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (l’organismo che tiene sotto controllo la produzione di energia nucleare nel mondo e lo sviluppo di tecnologie legate alla proliferazione nucleare) ha cercato di verificare che il programma nucleare iraniano serva solo a questo, ma Teheran non ha collaborato pienamente alle ispezioni. E così il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e altri paesi hanno colpito l’Iran con sanzioni economiche e diplomatiche.

In questi giorni in Kazakistan, il cosiddetto gruppo 5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu – Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti – più la Germania) sta discutendo con il governo iraniano sul diritto di Teheran a produrre uranio arricchito (che serve anche per costruire armi).

La Corea del Nord invece ha ottenuto i primi missili a corta gittata dall’Unione Sovietica nel 1969 e i primi missili Scud dall’Egitto, nel 1976. Tra il 2006 e lo scorso febbraio ha fatto tre test nucleari e test con missili balistici.

Dopo i test missilistici e le provocazioni del dittatore Kim Jong-un, la Corea del Sud ha alzato i suoi livelli di allarme al massimo. Il Nord potrebbe attaccare sia Seoul sia l’Europa o gli Stati Uniti.

Le provocazioni e le minacce di Kim Jong-un sono state raccolte in un elenco aggiornato da Foreign Policy.

Il grafico del National Post Dprk Intentions mostra dove possono arrivare le testate atomiche della Repubblica democratica popolare di Corea (cioè la Corea del Nord).

In Medio Oriente Israele non ha mai ammesso di possedere armi atomiche, ma si stima che abbia tra le ottanta e le duecento testate nucleari. Possiede inoltre sottomarini e aerei in grado di trasportare armi atomiche.

Vista la rapidità con cui la Corea del Nord si è procurata delle armi atomiche, Israele è convinto che anche il regime di Teheran possa fare lo stesso. Per questo vuole un intervento più deciso della comunità internazionale in Iran.

In Asia La Cina ha cominciato a sviluppare armi atomiche all’inizio degli anni cinquanta, dopo che gli Stati Uniti avevano portato le loro testate nell’oceano Pacifico durante la guerra di Corea. Il suo arsenale continua a crescere e si pensa che entro due anni potrebbe avere dei sottomarini dotati di armi atomiche.

L’India ha seguito la Cina, facendo i primi test nucleari verso la fine degli anni sessanta. Ha a disposizione missili nucleari da terra e da aria e vorrebbe impiegare anche sottomarini nucleari. Ha pubblicamente difeso una strategia chiamata cold start, pensata per gli attacchi a sorpresa. L’obiettivo dell’India è avere più armi, come il suo nemico storico, il Pakistan.

Per non restare indietro, dopo la terza guerra contro l’India, all’inizio degli anni settanta il Pakistan ha avviato in segreto il suo programma nucleare. In risposta ai sei test atomici indiani del 1998, anche Islamabad ha fatto sei test, sempre nello stesso anno. E, come l’India, anche il Pakistan mira a potenziare il suo arsenale e oggi è la potenza nucleare che cresce più velocemente al mondo.

Un missile lanciato dall’India contro il Pakistan, o viceversa, impiegherebbe quattro minuti per colpire il bersaglio.

In Europa La Francia può contare su quasi trecento testate operative. Ma nella seconda metà degli anni novanta ha ridotto del 50 per cento il suo arsenale. Oggi la maggior parte delle armi nucleari francesi è stoccata in quattro sottomarini.

Il Regno Unito ha fatto 45 test nucleari, più della metà in collaborazione con gli Stati Uniti. Dopo che ha smantellato l’arsenale nucleare aereo, oggi potrebbe compiere degli attacchi con armi atomiche solo dal mare. Come la Francia, ha quattro sottomarini che trasportano testate.

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