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1 marzo 2013

Livelli di radioattività altissimi nei pesci di Fukushima: 5.100 volte oltre il limite autorizzato
di Umberto Mazzantini

E la Tepco dal marzo 2011 non fornisce i dati sulla contaminazione dei “liquidatori”

 Nelle acque vicine alla centrale nucleare di Fukushima è stato trovato un pesce con un livello di radioattività 5.100 volte più alto del limite di legge. Oggi la Tokyo electric power company (Tepco), che cerca di gestire la dismissione del cadavere radioattivo della centrale nucleare colpita dal terremoto/tsunami dell'11 marzo 2011, ha dichiarato che «Il pesce è stato pescato vicino ad un porto situato in prossimità della centrale» e che «E' stato trovato un  livello di radioattività dovuto al cesio  che raggiunge 510.000 becquerels/kg, cioè un livello 5.100 volte più elevato che il limite autorizzato per il cibo dal governo».

In un altro pesce è stato scoperto un livello di radioattività, sempre causato da cesio, di 277.000 becquerels/kg. Il precedente livello di cesio radioattivo in un pesce giapponese era stato di 254.000 becquerels/kg.

Il 17 febbraio la Tepco ha catturato i rock trout (o boregat), pesci simili agli scorfani, molto consumati in Giappone, con una rete installata una settimana prima per esaminare i pesci e molluschi fortemente contaminati che erano già stati trovati nel porto di Fukushima Daiichi. 

Il pericolo che la fauna così contaminata si espanda ha portato la Tepco a dire di voler intensificare gli sforzi per mantenere i pesci all'interno del porto e sterminarli tutti.

Intanto l'unione delle cooperative di pescatori della prefettura di Yamaguchi ha accettato, con 31 voti contro 21, le compensazioni per la costruzione di una nuova centrale nucleare, rovesciando la decisione precedente di non accettare denaro dalla Chugoku Electric Power Company (Cepco) che vuole costruire un impianto nucleare a  Kaminoseki. La Cepco pagherà circa 124 milioni di dollari per tener buoni I pescatori di 7 cooperative di pesca. Contraria alla nuova centrale rimane solo la  cooperativa di pesca dell'isola di Iwaishima che ha rifiutato una compensazione di 12 milioni di dollari, l'isola si trova proprio di fronte alla costa dove dovrebbe sorgere la centrale. Ma la decisione delle cooperative non sembra molto gradita e uno dei contrari ha detto alla radio-televisione giapponese Nhk  che «La decisione delle coop non significa che la gente sarà d'accordo con l'impianto. Sono determinati a proteggere l'ambiente».

Sulla credibilità della Tepco e dell'industria nucleare giapponese è caduta un'altra pesante tegola: la compagnia ha omesso di riferire ad un organismo nazionale i livelli di esposizione alle radiazioni di 21.000 dei "liquidatori" impiegati per contenere la crisi nucleare nella centrale di Fukushima Daiichi. Gli operatori di impianti nucleari in Giappone sono tenuti a segnalare tale esposizione ogni anno alla Radiation effects association e devono mantenere la dose assunta da ciascun lavoratore sotto i 50 millisievert.

La Tepco non ha fornito dati a partire dal marzo 2011, e dice che non ha avuto molto tempo per  digitalizzare i dati dopo il disastro nucleare e si è scusata per il ritardo, dicendo che entro marzo presenterà i dati sui "liquidatori"  alla banca dati nazionale. I lavoratori nucleari in Giappone sono dotati di databook personali per registrare la loro esposizione. Il sistema è stato introdotto per gestire questi  dati in maniera integrata, dato che con il boom del nucleare degli anni passati un numero crescente di personale lavora in 2 impianti.

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