http://znetitaly.altervista.org
22 Agosto 2013 



Lei non è riuscito a spezzare lo spirito di Bradley Manning: Una lettera aperta al Presidente Obama
di Norman Solomon
Traduzione di Maria Chiara Starace

In quanto comandante in capo, lei è stato responsabile del trattamento della talpa di più alto profilo della storia delle forze armate degli Stati Uniti. Al suo comando, l’esercito degli Stati Uniti ha tentato – e non è riuscito a schiacciare lo spirito di Bradley Manning.

Il suo fallimento è diventato evidente dopo la condanna di mercoledì, quando una dichiarazione di Bradley Manning è stata letta ad alta voce al mondo. Cominciava così: “Le decisioni che ho preso nel 2010 le ho prese per l’interesse che nutro per il mio paese e per il mondo dove viviamo.  Fino dai tragici eventi dell’11 settembre il nostro paese è stato in guerra. Siamo stati in guerra contro un nemico che ha scelto di non incontrarci su nessun campo di battaglia tradizionale, e a causa di questo fatto abbiamo dovuto alterare i nostri metodi di combattere i rischi che ci venivano posti e il nostro modo di vivere. Inizialmente sono stato d’accordo con questi metodi e ho scelto di arruolarmi  per aiutare a difendere il mio paese.”

Dall’inizio, la sua amministrazione ha scelto di distruggere Bradley Manning. Come il suo biografo Chase Madar ha scritto su The Nation, “Al momento del suo arresto, nel maggio 2010, è stato chiuso?? in regime di isolamento punitivo per due mesi in Iraq e in Kuwait, poi per altri nove mesi nel carcere del Corpo dei Marine a Quantico, in Virginia. Essendogli stato proibito di stare disteso durante il giorno o di fare esercizio fisico, è stato costretto a rispondere ogni cinque minuti della  alla domanda di una guardia: ‘Stai bene?’ Nella  ultime settimane di isolamento, Manning è stato privato di tutti gli indumenti, tranne un camice a prova di strappo e costretto a stare nudo sull’attenti   ogni notte.

Più di nove mesi dopo l’arresto di Manning,  a una conferenza stampa lei ha difeso questo trattamento che il principale portavoce del Dipartimento di Stato, P.J. Crowley, aveva appena         fustigato come  “ridicolo, controproducente e stupido.” (Crowley ha rapidamente perduto il suo lavoro). In seguito, il relatore ufficiale dell’ONU per la tortura, ha diffuso un rapporto circa il trattamento di Manning: “come minimo,crudele, inumano e degradante.”

Durante una raccolta fondi, il 21 aprile 2011, quando le hanno chiesto di Bradley Manning, lei ha detto in maniera categorica: “Ha infranto la legge.” Il suo processo sarebbe cominciato soltanto dopo altri due anni.

La dichiarazione di Bradley Manning, dopo la condanna di mercoledì, è stata: “Soltanto quando sono stato in Iraq e ho letto rapporti militari segreti ogni giorno, ho cominciato a mettere in dubbio la moralità di quello che stavamo facendo. In quel periodo mi sono reso conto che nei nostri tentativi di affrontare il rischio che il nemico ci poneva, abbiamo dimenticato la nostra umanità. Abbiamo consapevolmente scelto di svalutare la vita umana sia in Iraq che in Afghanistan.  Quando abbiamo  iniziato a combattere contro coloro che percepivamo fossero il nemico, delle volte uccidevamo civili innocenti. Ogni volo che lo facevamo, invece di accettare la responsabilità della nostra condotta, sceglievamo di nasconderci dietro il velo della sicurezza nazionale e delle informazioni riservate per evitare qualsiasi responsabilità pubblica.”

La responsabilità pubblica è essenziale per la democrazia. Non possiamo avere il significativo “consenso di coloro che sono governati” senza il consenso consapevole. Non possiamo avere la responsabilità morale senza contestare le ipocrisie e le atrocità ufficiali.

Bradley Manning ha capito chiaramente questo. Non ha soltanto seguito degli ordini o voltato la testa davanti alle politiche spregiudicate del governo degli Stati Uniti. Trovandosi in una situazione in cui poteva distruggere la compiacenza  insensibile che è il fondamento della guerra, si è preoccupato e ha agito come talpa.

Dopo essere stato condannato a molti anni di prigione, Manning ha comunicato al pubblico americano una comprensione perspicace del nostro attuale momento storico: “Nel nostro zelo di uccidere il nemico, abbiamo dibattuto internamente la definizione di tortura. Abbiamo detenuto degli individui a Guantanamo senza giusto processo. Abbiamo chiuso un occhio sulle torture e le esecuzioni del governo iracheno. E abbiamo sopportato innumerevoli altre azioni in nome della nostra guerra al terrore.

“”Il patriottismo è spesso il  grido glorificato  quando delle azioni moralmente discutibili sono difese da coloro che sono al potere. Quando queste grida di patriottismo sovrastano qualsiasi dissenso basato sulla logica, è di solito al soldato americano che si dà l’ordine realizzare  qualche missione mal concepita.

E’ chiaro, Signor presidente, che lei ha cercato di fare di Bradley Manning un esempio, infliggendogli una condanna categorica e una punizione dura. Non sembra afferrare che egli in effetti è diventato un esempio ispiratore di straordinario coraggio e di idealismo che milioni di americani ora vogliono emulare.

Dalla Casa Bianca continuano a gonfiarci di  versioni zuccherose della storia, passata e presente. In  netto  contrasto, Bradley Manning ci offre opinioni profonde nella sua dichiarazione fatta dopo la condanna: “La nostra nazione ha avuto analoghi momenti oscuri  riguardo alle  virtù della democrazia – il Sentiero delle lacrime*, la decisione per  Dred Scott,** il Maccartismo, e i campi di prigionia nippo-americani – tanto per citarne alcuni. Ho fiducia che molte delle azioni fatte dall’11 settembre un giorno saranno considerate in una luce simile. Come ha detto una volta il defunto Howard Zinn, ‘Non c’è una bandiera abbastanza grande da coprire la vergogna dell’uccisione di persone innocenti.’ “

Immagini. Dopo più di tre anni in prigione,  subendo  violenze regolari e poi la prova di un lungo processo militare seguito dalla dichiarazione della condanna a 35 anni di prigione, Bradley Manning è emerso  con la sua solida voce piena di umanità non soltanto intatta, ma di fatto più forte che mai!

Ha riconosciuto che “Capisco che le mie azioni hanno violato la legge;  mi dispiace se le mie azioni hanno ferito qualcuno o danneggiato gli Stati Uniti. Non è stata mai mia intenzione fare del male a nessuno. Volevo soltanto aiutare le persone. Quando ho scelto di rivelare informazioni riservate, l’ho fatto per amore del mio paese e come dovere verso gli altri.”

E poi Bradley Manning ha concluso la sua dichiarazione rivolgendosi a lei direttamente come presidente degli Stati Uniti: “Se lei rifiuta la richiesta di grazia, starò in prigione sapendo che talvolta si deve pagare un altro prezzo per vivere in una società libera. Pagherò con gioia quel prezzo se questo significa che poteremo avere un paese che è veramente concepito in libertà e devoto all’asserzione che tutti le donne e gli uomini sono stati creati uguali.”

Lei non è riuscito a spezzare lo spirito di Bradley Manning.  E quello spirito continuerà a esserci di ispirazione.


*http://it.wikipedia.org/wiki/Sentiero_delle_lacrime

**http://it.wikipedia.org/wiki/Dred_Scott_v._Sandford

Norman Solomon è co-fondatore  di Rootsaction.org e direttore fondatore dell’Istituto per la Pubblica Correttezza. Tra i suoi libri citiamo: War Made Easy: How Presidents and Pundits Keep Spinning Us to Death” [La guerra in parole semplici: come i presidenti e gli esperti  continuano a confonderci fino alla morte]. Le informazioni sul documentario basato sul libro si trovano su www.WarMadeEasyTheMovie.org. 


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte:http://www.zcommunications.org//you-failed-to-break-the-spirit-of-bradley-manning-an-open-letter-to-president-obama-by-norman-solomon

Originale: Norman Solomon’s ZSpace Page

top