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24 ottobre 2013

L’Aquila Chiama Valsusa: No al Tav, Si alla Ricostruzione!

Nei giorni scorsi abbiamo notato che nel nostro Paese una delle pochissime voci a denunciare la completa mancanza di risorse per la ricostruzione nella legge di stabilità è stato Sandro Plano, Presidente della Comunità montana Valle Susa e Val Sangone.

Per questo abbiamo inviato una lettera ai sindaci della Val di Susa per invitarli a farci visita nella nostra città. Siamo certi di una loro risposta positiva e del fatto che le istituzioni locali sappiamo accoglierli con l’ospitalità che ci caratterizza.
Di seguito il testo della lettera.

Caro Presidente Sandro Plano,

abbiamo letto con interesse la tua denuncia sulla mancanza di fondi nella

legge di stabilità per la ricostruzione dei territori dell’aquilano colpiti dal sisma

del 6 aprile 2009.

Tra le nostre montagne e la vostra valle, del resto, si è ormai da tempo

instaurata una sincera solidarietà, testimoniata dalla vostra presenza alla

manifestazione nazionale svolta all’Aquila nel novembre 2010 e dalla

partecipazione di cittadine e cittadini abruzzesi a molte delle vostre iniziative.

Ci accomuna, credo, la visione che, nella destinazione delle risorse, un Paese

che voglia dirsi civile non possa rinunciare alla salvaguardia del territorio e al

confronto continuo con la popolazione che ne è custode.

Invece, la legge di stabilità in discussione assegna risorse insignificanti alla

messa in sicurezza del territorio dai rischi sismici e idrogeologici, insufficienti

anche solo per dare avvio a politiche serie di prevenzione.

Noi crediamo che sia assolutamente necessario intervenire prima che le

disgrazie accadano: con una regolare attività di ripristino e tutela, si

creerebbero posti di lavoro stabili e utili, con la prevenzione si

risparmierebbero risorse e, soprattutto, tante vite. E’ la nostra storia che ci

impone questa battaglia: mai più come a Gianpilieri, mai più come L’Aquila.

La storia stessa ci chiama alla sfida della ricostruzione, una ricostruzione che

vorremmo sicura, equa e partecipata, ma che, dopo più di quattro anni,

stenta ancora a partire.

Al di là delle responsabilità locali, che sarebbe poco onesto occultare, un dato

di fatto incontrovertibile è che nella legge di stabilità sono stanziati zero euro

di nuove risorse per la ricostruzione dei nostri territori. Significa decretare la

morte delle nostre città, lo spopolamento inesorabile con l’esodo dei nostri

ragazzi, la certezza amara per i nostri anziani di non rivedere la propria casa.

Significa decretare che nel nostro Paese è passata la cultura di un

federalismo becero ed egoista a fronte di quella di una comunità solidale.

Crediamo che questo sia inaccettabile per tutti quelli che lottano per la tutela

dei beni comuni, imprescindibile dalla partecipazione attiva delle comunità

locali.

Lo Stato che già ci ha “invaso” con le cricche di affari vicine a Guido

Bertolaso, calpestando la volontà popolare e infliggendo ferite profonde al

nostro territorio, oggi continua a ignorare le nostre istanze.

Un meccanismo che voi ben conoscete e che combattete da anni con tenacia.

Perché non è possibile devastare un territorio, infischiandose delle cittadine e

dei cittadini che vi abitano e inseguendo un modello di sviluppo di cui

l’attualità sta ormai decretando la sconfitta.

L’unica grande opera necessaria è la messa in sicurezza di tutti i territori.

Anche noi chiediamo che le risorse per il Tav in Val di Susa e l’acquisto degli

F-35 siano destinate alla prevenzione del rischio sismico e idrogeologico, ai

precari, alla

scuola, a una ricostruzione sicura e partecipata dei nostri centri.

Per questo sarebbe per noi un onore ospitarti nella nostra terra accompagnato

dai sindaci della comunità montana che rappresenti. Sarebbe un segnale

per tutta la politica: due territori devastati per diverse ragioni, ma uniti nella

consapevolezza che solo con la partecipazione e la condivisione delle scelte

si possono cambiare le cose, che le lotte hanno un respiro comune e solidale

quando si tratta di rispetto dei territori e delle popolazioni che li abitano.

L’Aquila 22 ottobre 2013

Ettore Di Cesare

Consigliere comunale Gruppo civico consiliare Appello per L’Aquila

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