Ne quì Ne Altrove!!!


Denunciata per violenza sessuale per il bacio al poliziotto

No Tav-agente, quel bacio d'odio
Nina parlando ha perso un’occasione. Noi leggendo questa rabbia, questa faziosità, questo desiderio di vendetta, abbiamo perso una speranza. Qui più che fare l’amore si pensa ancora a fare la guerra.

Tav – Missione Val di Susa
Un soldato ogni due abitanti a Chiomonte, posti di blocco e veicoli militari in costante spostamento, elicotteri dal cielo, pattugliamenti nei boschi. Ma non è militarizzazione.

infoaut.org - 11 Luglio 2013 - Passeggiata & fuochi d’artificio: "A Sarà Dura" - Continua l’estate di lotta e mentre diverse iniziative si alternano al presidio di Venaus, in centinaia ieri sera ci si è messi in marcia verso la Clarea per la consueta passeggiata notturna. La partenza verso le nove e un quarto dal presidio di Chiomonte, e all’arrivo i notav si sono distesi lungo tutto il perimetro del cantiere devastatore. All’interno del cantiere si nota subito la presenza numerosa delle forze dell’ ordine e dei loro mezzi (idrante in particolare) posizionati già in posizione di attacco verso i manifestanti, evidentemente infastiditi dalla presenza di chi non si arrende mai, da luglio a luglio. Appena giunti veniamo informati che c è un nuovo decreto prefettizio (ormai non si contano più) che è appena stato depositato: zona rossa fino ad ottobre dal ponte della Clarea fino all’ area archeologica, cioè tutta l’area percorribile. Come sempre per la strada non ci sono avvisi affissi e i funzionari della questura informano però che almeno i sindaci sono stati informati. La notizia non cambia la determinazione dei manifestanti e si continua a circondare il cantiere, alternando slogan a battitture alle reti fino alle 22.30 quando piano piano si rientra. Durante il ritorno il cantiere s’illumina con i fuochi d’artificio, dal bosco piovono luci e botti, non in segno di festa, ma come segnale di presenza, e promessa perenne di ritorno, alla quale le forze dell’ordine rispondono con idranti e lacrimogeni, evidentemente è tempo d’estate, quella notav! Il video su: NoTav.info


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera - Maria "Sole" Soledad nasce in una famiglia di facoltosi mercanti di Buenos Aires. Sole giunge in Italia nel 1997 e trova lavoro in un albergo di Novara; verso la fine dell’estate conosce Edoardo Massari (detto Baleno), di cui poi diverrà la compagna, e inizia a frequentare gli ambienti anarchici torinesi. Il 4 marzo 1998, nell'ambito dell'inchiesta "Lupi Grigi" condotta da Maurizio Laudi e Marcello Tatangelo, venne arrestata dalla polizia insieme al suo compagno Edoardo Massari e a Silvano Pelissero, durante un'irruzione al centro sociale di Collegno. Venivano loro contestati i reati di "ecoterrorismo" e di "associazione sovversiva" (art. 270 bis del codice penale) accusandoli di alcuni sabotaggi e attentati avvenuti in Val di Susa per contestare la TAV, tra il 1996 e il 1998. I tre vengono posti in regime di isolamento. In seguito al suicidio, il 28 marzo 1998, del compagno Edoardo Massari nel carcere Vallette di Torino, l'11 luglio 1998 Maria Soledad viene trovata impiccata nella comunità "Sottoiponti" di Bene Vagienna, dove era stata trasferita per scontare gli arresti domiciliari.

Una faccia, una piazza. Taksim scrive al movimento No Tav

Piazza Taksim scrive al Movimento No Tav, in risposta al comunicato di solidarietà scritto il 4 giugno scorso (vedi Gezi&NoTav: gemellaggio di lotta, gemellaggio al cs). Una lettera bella e intensa, in cui ci vengono raccontati i motivi della battaglia che stanno combattendo. Come noi hanno dalla loro parte il coraggio e la ragione! Buona lotta ai ribelli di Piazza Taksim!

53 deputati di Sel e M5S presentano la mozione notav in parlamento

Qui il testo della mozione e le firme

TAV: ora basta, ce lo chiede l'Europa

di Debora Billi

La Francia ha deciso di non costruire più la Torino-Lione. Basta, stop, fine, kaputt. Del mitico corridoio 5 resta solo la tratta PD.

Tav e legalità: chi controlla le infiltrazioni mafiose nelle società appaltatrici?
di Davide Falcioni

L'attenzione dell'opinione pubblica è concentrata sul sabotaggio di alcune macchine del cantiere da parte di attivisti No Tav. Intanto, però, una delle società appaltatrici è a rischio di infiltrazioni mafiose.


Gustavo Esteva

No. Basta
di Gustavo Esteva

La Val di Susa vista con gli occhi di uno degli scrittori più vicini al movimento indigeno del Chiapas: si respira ovunque un’aria zapatista. Il loro «Ya Basta!» è arrivato dalla necessità di fermare la locomotiva impazzita del progresso scientifico-tecnologico, adesso è la capacità di vivere in un altro modo. Nessuno sa spiegare bene come sia nato un movimento tanto grande come quello di questa piccola valle. È proprio grazie a un mega-progetto tecnologico autoritario quanto inutile, tuttavia, che i No Tav hanno saputo inventarsi come qualcosa di molto più un importante di un movimento di protesta. Sono diventati un soggetto sociale formato da donne e uomini comuni che, nel resistere, costruisce una nuova società in un luogo di una bellezza impressionante

80.000 volte: la Valsusa resiste e non si arrende

... al corteo che da Susa e arrivato a Bussoleno il popolo notav si è fatto vedere, baldo e fiero, con l’orgoglio della sua lotta e delle sue ragioni.

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