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16/2/2013

 

Ikrima Sabri: Israele vuole ridurre i palestinesi di Gerusalemme al 12%

Al-Quds (Gerusalemme) – Quds Press. Il presidente dell’Alto comitato islamico di Gerusalemme, e predicatore della moschea di al-Aqsa, Shaykh ‘Ikrima Sabri, ha lanciato l’allarme sulla recente escalation della politica di demolizioni, attuata dalle autorità di occupazione a Gerusalemme, sottolineando che decine di avvisi di demolizione vengono recapitate agli abitanti palestinesi della città.

In alcune dichiarazioni esclusive rilasciate a Quds Press, Sabri ha reso noto che la recente escalation “fa parte dei piani di ebraicizzazione israeliani, atti a sfollare i palestinesi dalla città Santa riducendone il numero, dopo che recenti dati statistici hanno dimostrato un aumento della componente palestinese nella città, che ha fatto infuriare l’occupazione”.

Lo Shaykh ha spiegato che Israele è intenzionato a ridurre il numero dei palestinesi di Gerusalemme “in linea con un piano che prevede di abbassare la loro quota dall’attuale 36% al 12% entro il 2020″.

Sabri ha ammonito che le autorità di occupazione stanno attuando i propri piani a tappe e in modo graduale, prevedendo “un’imminente impennata degli attacchi feroci contro i palestinesi di Gerusalemme, soprattutto dopo l’insediamento del nuovo governo israeliano composto dai partiti di estrema destra”.

Il predicatore di al-Aqsa ha voluto evidenziare il fatto che Israele non concede permessi di costruzione ai palestinesi, “infatti, dal 1967, la municipalità di Gerusalemme, gestita dall’occupazione, ha concesso solamente una decina di licenze edilizie ai palestinesi della città, mentre, allo stesso tempo, sono state edificate migliaia di unità abitative per coloni. Questo è un comportamento razzista ed ingiusto che mira a farci abbandonare la città, e ciò non accadrà”.

Shaykh Sabri ha esortato i governi palestinesi, arabi ed islamici ad attivarsi immediatamente per aiutare gli abitanti di Gerusalemme, destinando degli importi per sostenere i gerosolimitani e incentivare i progetti di edilizia. Egli ha anche sottolineato la fermezza dei palestinesi nel difendere i propri diritti e la loro città Santa: “Il fatto che essi continuano a vivere in piccole camere del tutto inadeguate, solo allo scopo di proteggere la loro città, né è la prova”.

Mercoledì 13 febbraio, e con il pretesto della mancata licenza, le autorità di occupazione hanno consegnato un preavviso di demolizione al cittadino palestinese Khaled al-Zeer, per la sua casa che si trova nel quartiere Abbasid di Silwan, a sud della moschea di al-Aqsa. Dal canto suo, il proprietario della casa ha annunciato di aver incaricato un avvocato per presentare un ricorso alla Corte israeliana, e rinviare l’ordine di demolizione dell’abitazione che ospita sette membri della sua famiglia.

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