RadioVaticana
giovedì 5 settembre 2013

Si alzi forte in tutta la Terra il grido della pace … Vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace
di padre Samir Khalil Samir

In realtà, il Papa riassume ciò che ogni persona ragionevole pensa: la guerra porta guerra, la violenza suscita violenza e non finirà mai. Meglio il dialogo anche se faticoso, anche se ognuno deve fare dei passi verso l’altro e deve rinunciare ad una parte di ciò che vede come giusto. 

Meglio questo che una guerra; già ci sono più di 100 mila morti, non si può ancora pianificare più guerra nella speranza che porti pace. È impossibile, perché in Siria adesso le due parti si trovano ad un punto tale di odio reciproco che ognuno teme di poter cedere e così di sparire, essere ucciso insieme alla comunità e i suoi seguaci. Non c’è altra soluzione che la preghiera ed il digiuno, come dice il Vangelo e come ha detto il Santo Padre, nella dimensione dell’umanità che ha un po’ di spiritualità. E dall’altra parte, c’è il dialogo: è stato pianificato per la settimana prossima un dibattito con delle possibili concessioni mutue. Il negoziato è l’unica via. Che sia difficile è cosa certa. L’altra via sarebbe sterminare tutti gli oppositori. L’unica via quindi è il negoziato, ovvero la presenza di un “arbitro”: la Comunità internazionale – rappresentata dall’Onu e da alcuni Paesi non tutti dello stesso “campo” – che propone cose ragionevoli, soluzioni che non vanno totalmente da una parte o dall’altra. Ogni parte sceglie i suoi rappresentanti più “ragionevoli”, più aperti all’altro ed una commissione internazionale fa da guida. Io non conosco altra soluzione. 

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