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22 Agosto 2013

Sellstrom… se non vai nella Ghuta torna a casa

Sappiamo cosa il regime risponderà ad Ake Sellstrom, capo degli ispettori Onu incaricati di verificare l’uso di armi chimiche in tre soli tre circoscritti episodi della guerra in corso nel Paese.

All’esperto svedese che, in caso l’Onu ne faccia esplicita richiesta, chiederà al regime siriano di poter andare nelle zone da dove provengono notizie dell’uccisione di oltre mille persone in un attacco chimico vicino Damasco, i ministri e i sottosegretari del governo – i passacarte degli Asad  - diranno che per il momento non ci sono le condizioni di sicurezza adatte.

Che è pericoloso. Perché la zona è ancora “infestata di terroristi”. Diranno anche che appena le “operazioni di bonifica” saranno terminate, e questo avverrà presto, “questione di giorni”, la missione Onu sarà liberà di andare nella Ghuta.

Oppure, come è già successo in passato, il regime richiederà una revisione formale degli accordi tra la missione Onu e il governo di Damasco. E passeranno settimane prima che le carte bollate dalla Siria andranno a New York e torneranno in Siria.

Intanto, quel misero segmento di opinione pubblica italiana e mondiale, che oggi ancora non dimentica i corpi intatti delle vittime della Ghuta, sarà già passata a occuparsi di altro. E le eventuali prove dell’”attacco chimico”, in teoria fresche e rintracciabili nei tessuti delle persone uccise  e sui terreni forse contaminati, saranno ormai più difficili da rintracciare.

Per questo, il Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc) ha esplicitato una richiesta che è nella mente di molti: se gli ispettori Onu presenti da lunedì in Siria – e il cui mandato è formalmente limitato all’indagine di tre località dove attivisti e regime si accusano a vicenda di aver usato armi chimiche – non ottengono il permesso dal regime di indagare nelle zone colpite tra il 20 e il 21 agosto a est e a sud di Damasco… beh, che facciano le valigie e tornino a casa. E noi aggiungiamo: se Sellstrom non riesce a portare i suoi ispettori nella Ghuta… si dimetta.

Che gli ispettori siano presenti o assenti, non cambia molto. Anche con gli esperti Onu fisicamente in Siria e a meno di un’ora di auto dal luogo del presunto attacco chimico della Ghuta, le stragi avvengono e continueranno ad avvenire. Nella totale impunità.

E visto che in campo internazionale si è da tempo deciso di sostenere la causa di Asad, chiudere la missione degli ispettori Onu sulle armi chimiche farà almeno risparmiare qualche spicciolo alle Nazioni Unite. E forse limiterà i danni alla reputazione di Sellstrom.

Qui di seguito il comunicato del Vdc

The rise in the crimes committed by the Syrian regime has reached unprecedented levels. The chemical weapons attack in the morning of August 21, 2013 against the civilian population in the Eastern Ghouta of the province of Damascus is the most violent since the Syrian regime started to use chemical weapons against Syrians.

Everything must be immediately done and without any delay by persons with conscious to immediately stop this criminal regime from exterminating civilians.

The Mission to Investigate Allegations of the Use of Chemical Weapons in the Syrian Arab Republic, which is currently in Damascus, must demand immediate cessation of the regime’s offensive and unfettered access to Arbin, Ein Tarma, Douma, Kafar Batana, Zamalka and other suburbs of the Eastern Ghouta in Damascus, and Mouadamyah city in western Ghouta, where documented reports indicate that chemical weapons are used by the Syrian regime in the morning of August 21, 2013, causing the extermination of hundreds of civilians including children.

If the Mission is denied access to these towns by the Syrian regime, it must immediately suspend its operations, until these suburbs are urgently and as a matter of priority included in the so called modalities defining its mission. Casualties are mounting by the hour. Regime hostilities must stop immediately. The evidence of the use of Chemical weapons is devastatingly fresh.

The failure by the Mission to obtain access immediately to such locations is tantamount to giving a license to the regime to use Chemical Weapons against its population on every scale with total impunity.

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