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lunedì 1 luglio 2013 12:08

Si combatte per Homs

Da tre giorni va avanti l'assalto dell'esercito di Damasco contro la roccaforte dei ribelli. Secondo le opposizioni, a fianco di Assad, ci sono i miliziani di Hezbollah.

Roma, 01 luglio 2013, Nena News - Per il terzo giorno consecutivo prosegue l'assalto lanciato dall'esercito siriano contro i gruppi armati di opposizione nella città di Homs. Combattimenti casa per casa, quartiere per quartiere per la conquista di uno dei luoghi più simbolici e strategici del Paese. 



L'esercito sta tentando di assumere il controllo di Homs attaccando da quattro fronti. I bombardamenti sono ormai continui. I ribelli controllano ancora il centro della città e i cinque quartieri intorno: a fare da base è il vecchio mercato coperto che collega la Città Vecchia con il quartiere di Khalidiya, dove vivono i membri di molte tribù vicine alle opposizioni.



Dopo la presa di Qusayr da parte di Damasco, nella stessa provincia di Homs, ora tocca alla città considerata roccaforte dei ribelli e fondamentale perché collegamento tra la capitale e la costa mediterranea. Anche qui, a sostegno dell'esercito di Bashar al-Assad ci sarebbero miliziani del movimento libanese Hezbollah, secondo le opposizioni: "Gli scontri sono ormai diffusi a tutti i distretti. L'esercito e la milizia pro-regime National Defence Force hanno perso 32 uomini in due giorni - riporta il direttore dell'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, da sempre vicino alle opposizioni - Confermiamo che Hezbollah sta prendendo parte alla battaglia e utilizza il quartiere di Zahraa [a maggioranza alawita, ndr] come base".



Sempre secondo quanto riportato dall'Osservatorio, ci sarebbero anche tre civili vittime degli scontri, due bambini ed una donna, morti ieri nella Città Vecchia di Homs.

Prosegue intanto la campagna anti-Assad da parte dei Paesi del Golfo: oggi l'Arabia Saudita è tornata a fare pressioni sull'Unione Europea perché rifornisca di armi le opposizioni, seguendo l'esempio degli Stati Uniti. Bruxelles è già intervenuta il mese scorso allentando le restrizioni sulla vendita di armi a Paesi terzi, un passo importante verso l'armamento dei cosiddetti ribelli. Ma fino ad agosto l'embargo dovrebbe perdurare. 

Intanto in Bahrain, l'Alto Rappresentante agli Affari Esteri della UE, Catherine Ashton, ha incontrato i ministri degli Esteri del GCC, il Consiglio di Cooperazione del Golfo, di cui fanno parte Arabia Saudita, Bahrain, Qatar, Oman, Kuwait e Emirati Arabi, per discutere misure da prendere nel caso siriano nel prossimo futuro. Non si è parlato di armi, ma solo di soluzioni negoziate e politiche.



Da parte sua, il segretario agli Esteri britannico, William Hague, ha chiesto ad Assad di interrompere subito l'attacco ad Homs: "È chiaro che Bashar non è interessato alla pace ma piuttosto è pronto a uccidere decine di migliaia di innocenti e a deprivare milioni di persone dal ricevere aiuti umanitari. Chiedo al regime di fermare il brutale assalto contro Homs e permettere l'ingresso delle agenzie umanitarie nel Paese". Nena News

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