Nena News - Giorgia Grifoni - 5 gennaio 2013 - Accusata di uccidere e torturare la popolazione, l'unità combattente jihadista più importante della Siria - quella che ad Aleppo tiene in pugno i vari gruppi di ribelli che compongono l'Esercito siriano libero con i petrodollari e con le tecniche di guerriglia più avanzate - è stata recentemente inserita da Washington nella lista nera delle organizzazioni terroristiche. Nata poco meno di un anno fa, è l'unica unità presente in Siria a essere riconosciuta da al-Qaeda. Si è fatta un nome nella ragnatela siriana reclamando la responsabilità di un attentato a Damasco a gennaio dello scorso anno, ma si è subito spostata al nord, terreno più fertile e meno controllato dalle forze di Assad.

Secondo una scheda redatta dall'Economist, al-Nusra conta circa 7.000 unità, poco meno della metà di tutte le forze ribelli in campo in Siria.

Dagli ultimi reportage da Aleppo emerge come, nonostante la dichiarazione di jihad globale e l'intenzione di stabilire un emirato islamico nel nord della Siria, parte della popolazione si senta più vicina a questa formazione che non agli altri gruppi dell'Esercito siriano libero, chiamati più volte "l'esercito dei criminali". Specialmente tra i più poveri e depredati. Sembrerebbe, infatti, che questa fazione non saccheggi e devasti come le altre. Alcuni residenti di Aleppo intervistati dall'Economist, che non volevano che i gruppi di ribelli entrassero in città, hanno dichiarato di vederli focalizzati sulla battaglia piuttosto che sul saccheggio. Forniscono armi e soldi puntualmente provenienti da Riyadh e Doha anche alle formazioni alleate e sono tra i quattro gruppi di ribelli più numerosi nel paese. Stranieri e islamici radicali. Un'accoppiata che, se suona allarmante nel pieno del conflitto, a fine guerra lo sarà ancora di più, come emerge anche da una commissione d'inchiesta Onu sulla presenza di guerriglieri stranieri nel Paese. Carla Del Ponte, ex procuratore del tribunale internazionale dell'Aja, l'ha riassunto chiaramente: "Questo è un elemento molto pericoloso e lo sarà di più soprattutto nel dopo, ossia quando il presidente Assad non sarà più in carica e il regime sarà cambiato. Perché questi mercenari che combattono al fianco degli opponenti sono molto addestrati alla guerra". E non se andranno.

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