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NOW Lebanon
Nov 8, 2013

L’Arabia Saudita sta preparando una nuova forza ribelle in Siria

Il quotidiano britannico The Guardian ha riferito Venerdì che l'Arabia Saudita sta preparandosi a creare una nuova forza ribelle nazionale in Siria per fare da contrappeso allle sempre più potenti organizzazioni jihadiste.

"L'Arabia Saudita si appresta a spendere milioni di dollari per armare e addestrare migliaia di combattenti siriani ", ha scritto il quotidiano.

Il rapporto cita fonti occidentali e arabe, per affermare che Riyadh concentrerà i suoi sforzi sul Jaysh al-Islam (Esercito dell'Islam), coalizione di brigate ribelli formate a settembre che opera al di fuori Damasco.

L’uomo di punta a Riyadh per la sua politica in Siria, è il capo dell'intelligence saudita, principe Bandar bin Sultan, che sta lavorando per convincere Washington a lasciar cadere le sue obiezioni alla fornitura di missili anti-aerei e anti-carro all’Esercito dell’Islam, ha scritto The Guardian.

Nel frattempo, si legge nel rapporto che l'Arabia Saudita ha fatto pressioni alla Giordania perché apra il suo territorio come una retroguardia strategica per la fornitura di armi ai ribelli in Siria.

In cambio, dicono i diplomatici, Riyadh sta incoraggiando l’Esercito islamico ad accettare l'autorità degli Stati Uniti e il filo-occidentale Consiglio Militare Supremo (SMC).

NOW Lebanon ha riportato alla fine di ottobre che il SMC è stato preparato per incorporare l’Esercito dell’Islam, un gruppo ombrello di oltre 50 gruppi salafiti che si univano il 24 settembre annunciando il loro rifiuto della Coalizione Nazionale Siriana, all'interno delle sue fila.

L’Arabia Saudita nelle ultime settimane ha intensificato le sue attività politiche e militari dietro le quinte in Siria, ed è stato riferito, lo scontento per le politiche degli Stati Uniti nella guerra civile siriana.


NOW Lebanon
Nov 8, 2013

Saudi Arabia preparing 
new Syria rebel force

British daily The Guardian reported Friday that Saudi Arabia is preparing to set up a new “national rebel force” in Syria that would "act as a counterweight to increasingly powerful jihadi organizations."

“Saudi Arabia is preparing to spend millions of dollars to arm and train thousands of Syrian fighters,” the daily said.

The report cited Western and Arab sources as saying that Riyadh would focus its efforts on the Jaysh al-Islam (Army of Islam) coalition of rebel brigades formed in September that operates outside Damascus.

Saudi intelligence chief Prince Bandar bin Sultan—Riyadh’s point man for its Syria policy—is working on convincing Washington “to drop its objections to supplying anti-aircraft and anti-tank missiles to the JAI,” The Guardian said.

Meanwhile, the report added that Saudi Arabia has been pressuring Jordan to open up its territory as a strategic rearguard for providing weapons to rebels in Syria.

“In return, diplomats say, Riyadh is encouraging the JAI to accept the authority of the US and Western-backed Supreme Military Council."

NOW reported in late October that the SMC was set to incorporate the JAI—an umbrella group of over 50 Salafi groups that united on September 24 and announced its rejection of the Syrian National Coalition—within its ranks.

Saudi Arabia in recent weeks has stepped up its behind-the-scenes political and military activities in Syria, and has reportedly been displeased with US policies regarding the civil war in the country.

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