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domenica 17 febbraio 2013 10:59

Lo strano jihad fratricida di Hezbollah
di Kiwan Kiwan



Dodici miliziani del Partito di Dio morti in combatimento in Siria. Dove Hezbollah occupa villaggi e cannoneggia città.

A poche ore dalla celebrazione del giorno dei martiri di Hezbollah, la branca resistenziale-libanese del Partito di Dio registra il decesso di dodici suoi combattenti "resistenti in trasferta", curiosa resistenza, ma non solo. E' difficile dire se la battaglia tutta inter-araba alla quale partecipavano venga configurata come "esercizio del jihad" dai vertici del partito. O come combattimento fratricida ai danni di un popolo arabo. Comunque sia, in feroci combattimenti con l'Esercito Libero Siriano in territorio siriano sono rimasti uccisi dodici combattenti nasrallhiani. Lo riferisce il quotidiano "Sharq al-Awsat".
Un portavoce dell'Esercito Libero Siriano ha confermato che tali scontri sono quotidiani e si svolgono sul confine tra il Libano e la Siria e che Hezbollah ha occupato 6 villaggi siriani.

La strategia militare di Hezbollah è di riuscire a controllare la periferia di Homs per preparare l'ingresso nella città , bombardando dalle alture del Hermel in Libano la periferia di Homs. Anche questo, bombardare una città araba, e molto islamica, è un jihad? Strano che ieri alla giornata dei "martiri" non se ne sia parlato....

Il Partito di Dio è impegnato a non far cadere il collegamento Damasco - Homs o Damasco - Beirut, le due arterie di vitale importanza per la Siria e il regime siriano. Denunciando aumenta il coinvolgimento di Hezbollah contro il popolo siriano che lotta per i suoi diritti contro un regime sempre più sanguinario.

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