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12 Agosto 2013

La speranza per Dall’Oglio è che si tratti della contro-informazione di Assad
di Francesco Maesano

Farnesina e Segreteria di Stato vaticana non si attendono sviluppi nelle prossime ore: la notizia resta non confermata e si spera che si tratti di una mossa dei governativi per scoraggiare i ribelli

Il primo a dare la notizia è stato questa mattina un sito arabo, Zaman Alwsl: il padre gesuita Paolo Dall’Oglio, bloccato in Siria dalla fine del mese di luglio, sarebbe morto ucciso dagli 007 di Assad infiltrati tra le formazioni dei ribelli. «Alti funzionari dell’esercito siriano libero – si leggeva – hanno confermato l’esecuzione del reverendo Paolo Dall’Oglio, gesuita, nel Nord est Siria. Lama Al-Attasi, segretario generale del Fronte nazionale siriano ha affermato che l’importante gesuita italiano, è stato rapito da un gruppo islamico, il 29 luglio, ed è stato ucciso ad Ar Raqqa».

Da subito nessuna conferma dalla Farnesina. Poi al primo sito se ne affianca un altro, al-Ahadath, vicino al regime di Damasco e la situazione assume altri contorni. Il sacerdote, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stato giustiziato, da elementi appartenenti allo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, organizzazione legata ad al-Qaeda. Dal ministero degli Esteri fanno sapere che «si tratta di un’indicazione che va presa con estrema cautela e che non trova al momento alcuna conferma». d’altra parte nessuno dei due siti che rilanciano la notizia della morte di Dall’Oglio fornisce prove o indica la fonte dalla quale avrebbe ottenuto l’informazione.

La speranza è che sulla sorte di Paolo Dall’Oglio si sia scatenata una guerra di disinformazione tra insorgenti e regime e che la notizia della sua morte sia stata inoculata ad arte dagli uomini di Assad per scoraggiare i ribelli e dimostrare la superiorità tattica e l’elevato grado di penetrazione raggiunto dagli agenti segreti governativi tra le fila degli insorti. Nessuno, alla Farnesina come in segretaria di stato vaticana, si aspetta una evoluzione della situazione in tempi brevi, ed è un segnale positivo.

«Non ho elementi per confermare la notizia». Anche il nunzio apostolico in Siria, Mario Zenari, parla per richiamare tutti alla prudenza «che è d’obbligo finché non abbiamo notizie concrete. Le notizie emerse su Dall’Oglio fanno male, così come quella dei vescovi rapiti ad Aleppo lo scorso 22 aprile. Bisogna andarci con prudenza prima di credere a quanto trapela. in Siria il quadro generale è inquietante e la situazione si deteriora sempre di più».

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