http://www.internazionale.it - 11 settembre 2013 11.07 - Onu, non esiste soluzione militare a conflitto - ASCA – Roma, 11 set – “Non esiste una soluzione militare” al conflitto siriano. “Coloro che forniscono armi creano” nelle parti coinvolte “solo l’illusione di poter vincere. L’unica via d’uscita per la pace e’ una soluzione politica fondata sui principi della conferenza di Ginevra”. E’ quanto si legge in un rapporto della commisione d’inchiesta dell’Onu guidata dal brasiliano Paulo Pinheiro.

http://www.internazionale.it - 11 settembre 2013 11.07 - Onu, uso armi chimiche prevalentemente da regime - ASCA – Roma, 11 set – In Siria sono stati raccolti elementi su un uso di armi chimiche “prevalentemente da parte delle forze governative”. E’ quanto si legge in un rapporto della commisione d’inchiesta dell’Onu guidata dal brasiliano Paulo Pinheiro, che accusa il regime di Damasco di aver “massacrato civili, bombardato osedali” e “commesso crimini di guerra”. Dal canto loro, i ribelli sono accusati di “esecuzioni, presa di ostaggi e bombardamenti di quartieri pieni di civili”.

http://it.reuters.com
mercoledì 11 settembre 2013 16:13

Siria, Onu: forze governo responsabili di massacri a Banias

GINEVRA (Reuters) - Gli investigatori Onu per i diritti umani hanno stabilito che le forze del governo siriano sono responsabili di due massacri perpetrati lo scorso maggio in cui sono morti fino a 450 civili, come si legge in un nuovo rapporto diffuso oggi.

Nel resoconto, relativo al periodo dal 15 maggio al 15 luglio, si parla di otto uccisioni di massa attribuite tutte tranne una alle forze governative, ma gli ispettori sottolineano che sia le forze del governo sia i ribelli hanno commesso crimini di guerra tra cui uccisioni, sequestri e bombardamenti ai danni di civili.

Le uccisioni a Baida e Ras al-Nabaa, due aree popolate da simpatizzanti dei ribelli e circondate da villaggi fedeli al presidente Bashar al-Assad alla periferia della città costiera di Banias, hanno inviato un chiaro segnale del prezzo che si deve pagare per il sostegno ai ribelli.

La Commissione d'inchiesta Onu non ha avuto il permesso di entrare in Siria e i suoi 20 investigatori hanno realizzato 258 interviste con rifugiati, disertori e altri nella zona e a Ginevra.

Secondo gli investigatori, a Baida sono stati uccisi tra i 150 e i 250 civili, tra cui 30 donne, in quella che pare un'esecuzione. Nel rapporto si legge che i ribelli armati non erano attivi in quella zona allora.

Il giorno dopo, mentre si diffondeva la voce che i miliziani stavano avanzando col sostegno dell'esercito, centinaia di civili cercarono di fuggire dal vicino villaggio di Ras al-Nabaa ma furono respinti ai posti di blocco. La forze governative poi bombardarono il villaggio.

L'unica uccisione di civili attribuita ai ribelli nel periodo preso in esame risale a giugno quando le forze di opposizione presero Hatla nella provincia orientale di Deir al-Zor.

Gli esperti ammettono di aver ricevuto accuse sull'utilizzo di armi chimiche, "per lo più da parte delle forze del governo", ma dicono di non poter dare dettagli degli incidenti, alcuni dei quali sono stati oggetto d'indagine da parte degli ispettori Onu sugli armamenti nelle scorse settimane.

top