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lunedì 2 dicembre 2013

Siria, viaggio nel mondo capovolto
di Riccardo Cristiano



Oggi il mondo è davvero capovolto: basta leggere cosa dicono la Croce Rossa e l'Onu: ma senza nessuna conseguenza! E allora diciamo perché dopo la Siria nulla sarà come prima.

Ma siamo usciti di testa? Abbiamo la fidanzata siriana? Ci paga qualcuno? Tutte queste domande ci sono state poste, l'ultima in termini in vero molto eleganti, soprattutto da chi solidarizza in termini più o meno espliciti, con il regime criminale e mafioso di S.E. Bashar al Assad. 

No, non siamo impazziti, non siamo pagati da Spectre alcuna, non abbiamo fidanzate a Damasco, ma riteniamo che lo scandalo inaudito che complice l'Europa si sta perpetrando alle porta di casa nostra sia una cosa che renderà il mondo assai peggiore di quello che abbiamo conosciuto negli ultimi decenni. Bastano le notizie delle ultime ore per spiegarlo. 

Notizia numero uno: in Siria, certifica la Croce Rossa, un milione di persone non hanno accesso al cibo. Come mai? Per via dei blocchi militari che impediscono alle derrate alimentari di raggiungere le suddette persone, un milione. E perché? Perché il regime criminale, stragista e mafioso di Bashar al-Assad intende piegare gli insorti così: con assedi di centinaia e centinaia di giorni che bloccano l'accesso di cibo ai centri abitati insorti. Homs, basti ricordare questo, è assediata da quasi 600 giorni.

Notizia numero due: l'alto commissario dell'Onu per i diritti umani ha detto che i suoi uffici sono pieni di prove che il presidente in persona ha ordinato azioni definibili "crimini contro l'umanità". Ma queste prove non vengono esibite, non vengono poste davanti agli occhi del mondo, "nell'attesa che le autorità giudiziarie competenti facciano i passi dovuti". 

Notizia numero tre: i morti in Siria nessuno sa di preciso quanti siano, ma la soglia minima viene posta a 120mila, cioè un numero assai vicino a quello di 15 anni di guerra civile in Libano. Segno che in questi anni di conflitto siriano si sono utilizzati altri mezzi, altri sistemi, altre azioni "di massa". Il campo profughi palestinese di Yarmuk è stato più volte bombardato, I palestinesi uccisi in Siria dal regime arabo di Bashar al-Assad sono certamente più di 1500, ma in questo caso non c'è stata nessuna Freedom Flottilla. Nessuna manifestazione di popolo, nessun indizio di solidarietà umana è venuto dalle cosiddette società civili europee, dai cosiddetti pacifisti, dai cosiddetti terzomondisti. Come i siriani anche i palestinesi, in Siria, possono essere uccisi senza menar scandalo alcuno.

Notizia numero quattro: la Turchia ha fermato negli ultimi tempi migliaia di aspiranti jihadisti che dall'Europa volevano raggiungere la Siria per unirsi ai combattenti. Qualcuno può sorprendersi? 

Aver tollerato una simile barbarie all'inizio del Terzo MIlennio avrà conseguenze molto peggiori di questa. L'importante è saperlo...Il presidente russo, che violando l'embargo ha venduto ad Assad armi di distruzione sofisticatissime e il presidente americano, che finge di credere nella diplomazia, lo sanno benissimo. Siamo noi che vogliamo seguitare a far finta di nulla.

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