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Siria. Al-Assad sta per scatenare una pesante offensiva contro i ribelli. Grazie alla Russia ed all’Iran
di Ehsan Soltani

Per la seconda volta Mosca ha messo in atto un piano per l’evacuazione di un centinaio di cittadini russi dalla Siria, come pure sta lavorando ad un progetto per far rientrare tutti i 30mila propri cittadini presenti nel paese mediorientale a causa degli eventi drammatici in cui è precipitata la rivolta contro il regime di Bashar al-Assad.
La Russia, che si è sempre opposta ad un intervento internazionale sul modello della Libia del 2011 al punto di arrivare a far forza sul proprio diritto di veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è presente in Siria con numerosi interessi e soprattutto con la base militare di Tartus, unica in un panorama che va dal Marocco al Kirghizistan (escluso l’Iran) dove i diversi paesi ospitano basi statunitensi.
La situazione in Siria si sta aggravando sempre più ed il presidente al-Assad ha ordinato la mobilitazione di mezzi blindati con ampia gittata di fuoco, ovvero un’importante offensiva con lo scopo di impartire un duro colpo ai ribelli; l’azione militare dovrebbe interessare innanzitutto le città di Aleppo, Homs e Daraa, dove si stanno raccogliendo forze esperte anche con la collaborazione e la supervisione degli ufficiali delle Guardie Rivoluzionarie iraniane.
La situazione attuale ha anche visto un calo vertiginoso dei finanziamenti agli insorti da parte di Arabia Saudita, Qatar ed Emirati arabi e le armi in possesso dei combattenti sono per lo più state requisite da basi dell’esercito regolare o dai magazzini.
Stando a quanto si è appreso da fonti militari, i vertici russi fino al presidente Putin hanno visionato ed approvato le tattiche di intervento irano-siriane, mentre per le intelligence occidentali l’intensificarsi dei rapporti fra Mosca, Damasco e Teheran hanno avuto l’effetto di una maggior importazione in Siria di armi provenienti da Mosca e da Teheran.
Da tempo navi russe, fra le quali la Mar d’Azov, la Shabalin Aklexander ed il mezzo anfibio Kaliningrad,  fanno la spola per portare materiali presso il porto di Tartus, mentre gli aerei iraniani continuano ad atterrare ed a decollare presso gli aeroporti di Aleppo e di Damasco con intensità.
Al fine di camuffare i rapidi movimenti delle navi, la marina russa ha messo in atto dal 20 al 29 gennaio una grande esercitazione navale, con mezzi provenienti dal Baltico, dal Mare del Nord e dal Mar Nero.
Fra i materiali scaricati vi sarebbero veicoli blindati, cannoni semoventi senza rinculo, mezzi cingolati e missili di ogni genere, anche in vista dei combattimenti nei centri abitati.
Teheran ha invece inviato munizioni, pezzi di ricambio per i carri armati, pezzi di artiglieria e missili.
L’esercito siriano potrebbe iniziare la sua offensiva a Daraya, una piccola città nei pressi di Damasco ancora in mano a Bashar al-Assad.

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