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lunedì 27 maggio 2013 19:31

Siria, l'abisso in un telefonino

Il Syrian National Council denuncia l'uso sistematico di minori nel conflitto e chiede regole. E un telefonino...

Ibrahim è un bambino, dice di avere 18 anni, ma certo non li ha. Ne ha molti di meno. E' arrivato di recente in un campo profughi in Turchia. Gravemente ferito. Con sé ha portato il suo telefonino. 

I filmati che Ibrahim custodisce nella memoria del suo cellulare testimoniano a che punto sia giunto l'abisso siriano, e il coinvolgimento dei minori in esso. Ibrahim mostra quei filmati quasi con fierezza. Sono la prova di cosa?

In uno di questi si vede un gruppo di prigionieri distesi per terra, a pancia in giù, invocano pietà. Non ce ne sarà.

Un tempo il coinvolgimento dei minori era etnico-familiare. Poi il 2012 ha segnato un drammatico punto di svolta. Il coinvolgimento dei minori con gli insorti è divenuto incontrollato e incontrollabile. E' un esercito di bambini randagi che hanno perso tutto, hanno visto tutto, e nutrono solo rabbia, sete di protagonismo e vendetta. 

L'entità delle devastazioni, la ferocia dei metodi impiegati, la barbarie sistematica con cui il regime e i suoi alleati hanno istigato la guerra etnica e la repressione "esemplare", trovano nel cellulare di Ibrahim la logica conseguenza.

Non si può vivisiezionare una tragedia com quella siriana. Non si può estrarre dal mazzo un caso, tipo l'insorto che strappa il cuore del nemico ucciso, per inorridire e giudicare (il nostro esercizio preferito). Bisogna percorrerlo tutto l'orrore siriano, contare gli assassinii, i bombardamenti, le sevizie, i rastrellamenti, il numero di morti, di inghiottiti nel nulla, le torture, la macchina dell'orrore costruita con genocida precisione e lanciata a folle velocità. Solo se si fa questo si può giudicare. E inorridire.

Molto spesso, e giustamente, si è detto che in Siria possono distruggere anche tutto il patrimonio archeologico, questo conta poco rispetto a quel che si fa all'uomo. Ma l'incurante ferocia con cui si è distrutto tutto quel che c'era di immortale ci dà un'idea di cosa abbia visto questo povero disgraziato di Ibrahim negli ultimi due anni della sua vita. 

Ha fatto benisismo il Syrian National Council a sollecitare i suoi combattenti a limitare l'uso bellico di minori, a sollecitare che vengano impiegati solo in lavori di sostegno. Ma queste sono belle parole....

La storia è un'altra e ci dice che in Siria la pulizia etnica imposta da Iran e Assad per i tanti motivi che abbiamo illustrato da tempo hanno portato la violenza a un livello inimmaginabile e i bambini ne sono e ne resteranno protagonisti. Ai conferenzieri di Parigi, Bruxelles, Ginevra e altri ameni luoghi del globo la ricerca dello stomaco necessario per conviverci.

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