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Al Arabiya - 13 June 2013 - Navi Pillay, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha detto Giovedi che ci sono 92.901 casi documentati di persone uccise in Siria tra il marzo 2011 e la fine di aprile 2013.

Il flusso costante di omicidi continua a livelli incredibilmente alti, con più di 5.000 omicidi documentati tutti i mesi dal luglio scorso, tra cui un totale di poco meno di 27.000 nuovi omicidi dal 1 dicembre, ha detto Pillay … Purtroppo ... questa è una cifra minima. Il vero numero dei morti è potenzialmente molto più alto, ha aggiunto … Questo tasso estremamente elevato di omicidi, mese dopo mese, riflette il drastico deterioramento del conflitto, ha detto Pillay, aggiungendo che i civili stanno sopportando il peso di diffuse violenze e spesso di attacchi indiscriminati che stanno devastando interi settori delle grandi città, così come i villaggi periferici … Le forze governative stanno bombardando e lanciando attacchi aerei sulle aree urbane un giorno dopo l’altro, e stanno anche utilizzando missili strategici, e cluster e termo-barico bombe … Le forze di opposizione hanno bombardato zone residenziali, anche se con meno potenza di fuoco, e ci sono stati molti attentati che hanno causato vittime nel cuore della città, in particolare a Damasco … Tuttavia, l'uccisione di almeno 6.561 minori, di cui almeno 1.729 bambini sotto i 10 anni, sono stati documentati, ha detto Pillay.

Ci sono anche casi ben documentati di singoli bambini torturati e giustiziati, e intere famiglie, compresi i neonati, ad essere massacrate, insieme a questo devastante alto tributo di morte, è una terribile dimostrazione di quanto vizioso sia diventato questo conflitto … Davanti a decine di migliaia di persone uccise o ferite, ha detto Pillay, esorto le parti a dichiarare un cessate il fuoco immediato … Nessuno sta guadagnando nulla da questa carneficina senza senso, e gli Stati con influenza sul paese potrebbero, se agiscono collettivamente, fare molto di più per portare il conflitto ad una rapida conclusione, risparmiando così innumerevoli altre vite. L'unica risposta è una soluzione politica negoziata. Che, tragicamente e vergognosamente, non ripristinerà le oltre 93.000 vite già perse.


Al Arabiya - 13 June 2013 - There are 92,901 documented cases of people killed in Syria between March 2011 and the end of April 2013, Navi Pillay, the U.N. high commissioner for human rights, said Thursday.

“The constant flow of killings continues at shockingly high levels, with more than 5,000 killings documented every month since last July, including a total of just under 27,000 new killings since Dec. 1,” Pillay said.

“Unfortunately... this is most likely a minimum casualty figure. The true number of those killed is potentially much higher,” she added.

“This extremely high rate of killings, month after month, reflects the drastically deteriorating pattern of the conflict over the past year,” Pillay said, adding that “civilians are bearing the brunt of widespread, violent and often indiscriminate attacks which are devastating whole swathes of major towns and cities, as well as outlying villages.

“Government forces are shelling and launching aerial attacks on urban areas day in and day out, and are also using strategic missiles, and cluster and thermo-baric bombs. Opposition forces have also shelled residential areas, albeit using less fire-power, and there have been multiple bombings resulting in casualties in the heart of cities, especially Damascus.”

Nevertheless, “the killings of at least 6,561 minors, including at least 1,729 children under 10 years old, have been documented,” Pillay said.

“There are also well-documented cases of individual children being tortured and executed, and entire families, including babies, being massacred – which, along with this devastatingly high death toll, is a terrible reminder of just how vicious this conflict has become,” she added.

“I urge the parties to declare an immediate ceasefire before tens of thousands more people are killed or injured,” Pillay said.

“Nobody is gaining anything from this senseless carnage, and states with influence could, if they act collectively, do a lot more to bring the conflict to a swift end, thereby saving countless more lives. The only answer is a negotiated political solution. Tragically, shamefully, nothing will restore the 93,000 or more individual lives already lost.”

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