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mar 2nd, 2013

Israele. Possibile lo stanziamento di unità difensive in territorio siriano
di Ehsan Soltani

Quattro colpi di mortaio sparati dalla Siria sono esplosi oggi sul Golan, in territorio israeliano, cosa che ha generato allarme nell’apparato difensivo del paese mediorientale e prossimo argomento di discussione che il ministro della Difesa, Ehud Barak, porterà nel suo viaggio a Washington in cui incontrerà l’equivalente Chuck Hagel.
I media israeliani non hanno dato molta rilevanza al fatto, anche perché al momento l’opinione pubblica è interessata al dibattito del pro o contro Netanyahu ed alla sua difficoltà di formare un nuovo governo, ma è certo che le tensioni che sono in corso in Siria si stanno pericolosamente avvicinando al confine con Israele; di certo i ribelli che stanno combattendo contro al-Assad non sono, al momento, in grado di tenere posizioni in quella parte meridionale del paese.
Israele potrebbe comunque optare per un ulteriore rafforzamento del sistema difensivo posto nella zona del lago di Galilea anche intensificando la presenza dell’esercito nel territorio druso, appena dopo il confine, e nel territorio giordano al momento disabitato. Vi sono infatti porzioni di terreno abbandonate che Israele deve comunque controllare, soprattutto perché in esse potrebbero stabilirsi gruppi ostili nei confronti di Tel Aviv e persino milizie di al-Qaeda.
Il sistemare proprie unità difensive nel territorio sovrano di altri paesi potrebbe essere un’azione azzardata da parte di Israele se non addirittura ritorcersi, con il tempo, contro lo stesso.
Intanto il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, ha fatto sapere che non si recherà in visita in Israele fino a quando non si sarà insediato un nuovo governo, mentre il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha spiegato a Ginevra che qualsiasi intervento militare occidentale in Siria potrebbe significare il crollo e quindi la spaccatura del paese in diverse etnie.

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