http://www.rememberaaronsw.com/


http://demandprogress.org/


… Aaron aveva messo in rete gratuitamente milioni di articoli accademici in un gesto di disobbedienza civile, coerente con il suo impegno per la condivisione di informazioni e dati su internet … rimanendo schiacciato sotto il peso di una richiesta danni insostenibile, che lo ha condotto in una spirale depressiva il cui esito è stato il suicidio …


http://www.repubblica.it
13 gennaio 2013

Swartz, memoriale online per il genio fragile. 
La famiglia e la Rete: "Il governo risponda"
di Tiziano Toniutti

Attivo un Tumblr attraverso cui chiunque può lasciare un ricordo per il giovane talento ritrovato suicida a New York. La lettera della famiglia accusa apertamente le istituzioni, e Lawrence Lessig del Safra Center chiama in causa l'amministrazione Usa: "Non ha retto all'intimidazione". Tim Berners-Lee saluta Aaron su Twitter, i ricercatori diffondono documenti con l'hashtah #pdftribute

"La depressione è quello stato d'animo di quando ci si sente soli, o qualcuno che amiamo se ne va, o un progetto sfuma. Ci si sente vuoti, senza valore. Solo che la depressione arriva, e se ne va, senza motivo". Così scriveva Aaron Swartz sul suo blog nel 2007, quando il genio fragile del web, mente dietro Reddit, Creative Commons, Rss 1.0, era poco più che ventenne. La Rete lo ricorda oggi con un memoriale digitale, un Tumblr in cui tutti possono lasciare le proprie parole per Aaron: Remember Aaron Swartz, dopo il suicidio del ragazzo, ritrovato impiccato a New York lo scorso 11 gennaio.

"Felony". La depressione certo, un male che affliggeva il giovane Swartz, di cui le persone a lui vicine erano a conoscenza nel dettaglio, e di cui lui aveva scritto sul blog. Una ferita dell'anima che ora la Rete, i professori, i blogger che hanno conosciuto Aaron vedono ancora più aperta dalle accuse di felony imputate a Swartz per aver scaricato milioni di documenti del Mit, il Massachusets Institute of Technology. Documenti peraltro liberamente accessibili con una normale utenza sul sistema JStor, e non file criptati o riservati. E l'accusa felony negli Usa indica i reati particolarmente gravi, come violenza fisica, sessuale, omicidio, rapimento. Qualcosa che difficilmente si coniuga con l'attività di Swartz, secondo chi lo conosceva mosso dall'ideale di diffondere la conoscenza al mondo più che dal gusto dell'intrusione informatica.

Lessig e la lettera della famiglia. La lettera della famiglia Swartz pubblicata sul web nelle ore successive al ritrovamento del corpo risponde a quanto accaduto con altre imputazioni, stavolta alle istituzioni giudiziarie statunitensi e al Mit. Istituzioni pronte a chiedere per Swartz una condanna di quasi 30 anni per un download di informazioni a cui il ragazzo era tecnicamente autorizzato. "La morte di Aaron non è semplicemente una tragedia personale", si legge nella lettera, "è il prodotto di un sistema di giustizia penale fatto di intimidazioni e persecuzioni". E Lawrence Lessig, direttore di facoltà al Safra Center, che Swartz aveva frequentato, non usa frasi di circostanza: "Abbiamo bisogno di una giustizia migliore. Il Governo deve rispondere a una domanda: era davvero così necessario che Aaron venisse accusato di attività criminale?. Prosegue l'accademico: "Era brillante e divertente, un'anima, una coscienza. L'origine di una domanda che mi sono posto un milione di volte in altrettante situazioni: 'Cosa penserebbe Aaron?'. Quella persona non c'è più, spinto oltre il limite da ciò che una società decente definirebbe intimidazione, bullismo."

L'addio di Tim Berners-Lee. Arriva anche il saluto del papà del World Wide Web, Tim Berners-Lee. Il "Sir" della Rete scrive su Twitter: "Addio Aaron. Viaggiatori del mondo, abbiamo perso uno dei nostri saggi. Attivisti digitali, siamo uno in meno. Genitori del mondo, abbiamo perso un figlio. Lasciateci piangere". E i retweet sono migliaia. C'è anche un'iniziativa sempre su Twitter, per ricordare Aaron e la sua battaglia per la condivisione dell'informazione: molti ricercatori stanno pubblicando gratuitamente i documenti relativi ai loro studi, con l'hashtag #pdftribute.

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