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3 giugno 2013

Che fine ha fatto Julian Assange

Mentre negli Stati Uniti il 3 giugno comincia il processo contro Bradley Manning o , il soldato americano di 25 anni che quasi tre anni fa ha passato a Wikileaks 700mila documenti riservati, il fondatore dell’organizzazione è ancora rinchiuso nell’ambasciata ecuadoriana a Londra.

Dalla sua stanza al primo piano dell’edificio, giusto dietro i grandi magazzini Harrods, Assange continua a negare le accuse di violenza sessuale per le quali potrebbe essere estradato in Svezia e poi negli Stati Uniti, dov’è accusato di tradimento.

Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha invitato Assange a Quito, ma il Regno Unito gli nega un salvacondotto fino all’aeroporto e quindi il fondatore di Wikileaks resta in ambasciata, dove i diplomatici hanno allestito per lui un piccolo ufficio, un’abitazione e anche una mini palestra.

Secondo Le Monde, inoltre, gode di una vita sociale abbastanza intensa: riceve regolarmente giornalisti, intellettuali, militanti della libertà di espressione su internet e talvolta personalità dello spettacolo: anche Lady Gaga sarebbe passata per la sede diplomatica ecuadoriana.

Ma Assange non si ferma, e progetta di candidarsi alle elezioni australiane del 2014: secondo alcuni sondaggi potrebbe ottenere il 26 per cento delle preferenze.

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