21-1-2014

IN MEMORIA DI YAMSA
attivista per i diritti umani

Abbiamo appreso da Valentina la notizia della morte orribile, il 17 Gennaio, di Yamsa, militante per i diritti umani della popolazione M'Bororo, ucciso orribilmente dai suoi vicini insieme alla sua famiglia durante la guerra civile nella Repubblica Centroafricana.

Ieri, massacrato a colpi di machete, insieme a tutta la sua famiglia

e a centinaia di altri Mbororo in fuga dalla follia etnocida  di ragazzi cresciuti con lui

non dimentichiamoci mai del suo dolce animo e del suo sorriso gentile...>

Lo ricordiamo come un acuto osservatore, un coraggioso sperimentatore e un narratore delle vicende M'Bororo, durante il laboratorio di “Teatro dell'Oppresso per Diritti dei Popoli Autoctoni” tenutosi a Mbaiki nel luglio 2013.

Insieme ai suoi compagni M'Bororo aveva mostrato, in scene e immagini, l'oppressione vissuta da questa popolazione nomade e gli scontri con altri nomadi del nord e coi Bantù che li opprimevano.

Si era proposto, tra altri M'Bororo e Aka, per condurre un Forum come Jolly e aveva mostrato di aver ben compreso il meccanismo del Forum e del rapporto dialogico col pubblico, nonché la sua importanza come strumento di lotta.

Ci lascia, ma non muore invano.

Ci lascia, ma pesa sui suoi assassini la colpa di averlo tolto dal mondo dei vivi pesa sulla loro coscienza e sull'umanità che perde un uomo che combatteva per la sua liberazione dall'ingiustizia, dalla discriminazione, dall'oppressione

Non muore invano se rimane nei nostri cuori se altri porteranno avanti le sue battaglie se i colpevoli si troveranno di fronte alle proprie responsabilità

Vi invitiamo a far conoscere questa storia perché non venga occultata, dimenticata, minimizzata e a ricordare la tragedia della guerra civile in Centro Africa, poco nominata dalle agenzie di stampa eppure ben presente, insieme alle tante altre lotte di questo nostro mondo.

A rivederci Yamsa!

Tortiano, 21-1-2014

Il 6 Marzo anche tutti gli altri attivisti formati a Luglio 2013 di etnia M'Bororo sono stati massacrati nei loro villaggi.

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