Originale: Counterpunch
http://znetitaly.altervista.org/
13 ottobre 2014

Le origini della crisi dell’ebola
Tariq Ali intervista la Dr.ssa Allyson Pollock
traduzione di Giuseppe Volpe

Tariq Ali: Oggi parleremo di medicina e di quello che sta accadendo in Africa, ma non solo, anche in altre parti del mondo e di come la medicina privatizzata stia oggi dominando il campo, escluse poche oasi che ancora rimangono: Cuba, Venezuela, ecc. Con me c’è la professoressa Allyson Pollock, una delle più note scienziate della salute ed esperta del suo campo. Ebola. Quali ne sono le origini e come ha fatto a diffondersi così rapidamente in questi tre paesi africani e a causare ora il panico altrove?

Allyson Pollock: Beh, ebola è un virus, nessuno sa molto riguardo alle origini; alcuni pensano che possa venire dai pipistrelli e che si diffonda attraverso fluidi corporei, dunque questo è un meccanismo importante. Nelle situazioni più normali dovrebbe essere contenuto facilmente mediante la quarantena e l’isolamento, ma il grosso problema nei paesi dove è più prevalente, cioè Sierra Leone, Liberia e Guinea, è che sono paesi molto, molto poveri, dove le infrastrutture sono sempre più demolite, specialmente in termini di sistemi sanitari e il virus e oggi in aree urbane dove ci sono stretti contatti umani e così è molto difficile controllarlo e contenerlo specialmente quando si verifica in aree dove ci sono molto sovraffollamento e molta povertà e scarsa igiene.

Tariq Ali: E la comunità medica occidentale, per così dire, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è stata lenta nel reagire, è stata la mia sensazione, in termini di ciò che si sarebbe potuto fare nei primi stadi della malattia.

Allyson Pollock: Beh, immagino che l’OMS sperasse, come in precedenti focolai, vasti focolai degli anni ’70, che sarebbe stata contenuta piuttosto agevolmente. Forse è successo che non abbiano tenuto conto del fatto che questi paesi dove sta emergendo sono in realtà i paesi più poveri. Liberia e Sierra Leone hanno attraversato lunghi periodi di guerra civile, conflitto con profughi sfollati dove il prodotto interno lordo e l’economia hanno sofferto molto gravemente e quello che abbiamo visto in queste comunità è un vero svuotamento di ogni sorta di servizi pubblici, ma specialmente i sistemi sanitari. Dunque è molto, molto difficile contenerla e abbiamo reali problemi di povertà. Dunque io suppongo che la prima speranza sia stata che essi sarebbero stati abbastanza … mi correggo, che la malattia sarebbe stata abbastanza facilmente contenuta, ma in realtà ovviamente si tratta di un virus che ha un elevato tasso di mortalità, dicono circa il 55% di probabilità di morire se si contrae il virus. Dunque questo è molto grave, ma uno dei grossi problemi è che il mondo occidentale, specialmente il governo degli Stati Uniti sta tornando con soluzioni di armi e panacee e dunque è qualcosa che abbiamo già visto; l’annuncio di Obama che invierà 3.000 soldati e l’annuncio parallelo se si concentreranno sulla rapida produzione di vaccini. E questo è un totale allontanamento dalla criticità sociale e strutturale della sanità pubblica perché le origini dell’intera salute pubblica stanno in soluzioni molto semplici ed elementari. Si tratta di acqua potabile, igiene, buona nutrizione, dunque i mali della povertà. E a ciò va aggiunta la necessità di avere un buon sistema sanitario con medici e personale infermieristico adeguati e strutture in cui le persone possono essere isolate e si può anche fare quella che è chiamata la “ricostruzione dei contatti”, perciò occorre tornare alla comunità per scoprire con chi sono stati in contatto gli individui malati in modo da poter mettere in quarantena e isolare quelle persone per assicurarsi che non si ammalino e non passino la malattia nel periodo di incubazione. E tutto questo è stato fatto a pezzi.

Questo è ciò che cercano questi paesi; hanno avuto un’erosione e un collasso completi dei loro sistemi di assistenza sanitaria pubblica e la tragedia è questa. Dunque la popolazione ha pochi, pochissimi medici e infermiere. Semplicemente non è in grado di reagire e naturalmente le strutture pubbliche che esistono sono sovraffollate, sono in condizioni terribili e sono completamente carenti di personale. Dunque questo problema di un’epidemia li avrebbe colpiti; avrebbe potuto essere l’ebola, avrebbe potuto essere qualsiasi altra cosa, il colera o altro. E’ un nodo che sarebbe venuto al pettine colpendo davvero molto duramente questi paesi. Era interamente prevedibile ed è stato prevedibile per più di vent’anni ed è ciò di cui la lobby della sanità pubblica e i pubblici promotori sono andati parlando. La soluzione a queste epidemie non è la pozione magica dei vaccini e non è inviare soldati. E’ strutturale, è sociale, è economica, è ambientale ed è attuare tutti le misure di sanità pubblica.

Tariq Ali: Ma il sistema capitalista del mondo intero, così come funziona, è fondamentalmente contrario ai servizi sanitari pubblici; è a favore di soluzioni privatizzate, strutture privatizzate, il che significa che nella maggior parte dei paesi si ha sempre più un sistema a due o tre livelli; ci sono gli ospedali di altissima qualità per i ricchi e per chi può permetterseli; c’è un secondo livello per quelli della classe media che devono pagare ma non così tanto, e le relative strutture non sono tanto buone e poi ci sono gli ospedali pubblici, non soltanto in Africa ma anche in paesi come l’India e il Pakistan e lo Sri Lanka, che sono un totale disastro e non si fa nulla al riguardo a livello globale, perché non si tratta di una priorità. Voglio dire: è semplicemente vergognoso. Pensi, voglio dire, dato che è così che il sistema sanitario funziona in base a quello che hai detto che l’ovvia soluzione, a medio e lungo termine, consista nel creare una forte infrastruttura sociale in questi paesi ma su questo il Fondo Monetario Internazionale ha chiesto loro di non spendere soldi negli ultimi quattro decenni; dunque cosa pensi possano fare?

Allyson Pollock: Beh, penso che stai sollevando questioni importanti; qual è il ruolo del FMI, della Banca Mondiale, della Banca Africana di Sviluppo, perché, di nuovo, se guardiamo alla Liberia e alla Sierra Leone e alla Guinea, che in realtà hanno un mucchio di risorse naturali, quello che sta succedendo in questi paesi, in termini delle loro economie è che sempre più le terre sono privatizzate e occupate da investitori stranieri che stanno arrivando e stanno semplicemente prendendosi le risorse e i beni. La Liberia ha un PIL, prodotto interno lordo, di un paio di miliardi di dollari e una popolazione di cinque o sei milioni di abitanti, dunque come si pensa possano ricostruire quando in realtà abbiamo visto arrivare amministratori stranieri e associazioni pubblico-privato e grandi flussi di denaro che se ne vanno e non c’è alcun meccanismo di ridistribuzione perché la ridistribuzione significa che si cerca di costruire una società più equa e si cerca riprendersi le risorse?

Dunque tutto comincia con l’economia: comincia con quello che succede alla terra, comincia con il fatto che la palma da olio e il cacao e la gomma sono importanti colture redditizie e ci sono terreni e queste proprietà che sono trasferite e, voglio dire, questo è molto ben documentato da organizzazioni importanti come Global Witness, ma anche dalla Oakland Foundation negli Stati Uniti che hanno descritto concretamente quello che sta succedendo alla terra e, ricorda, molti dei contadini, per esempio in Liberia, il 70% della popolazione, vivono in aree rurali. Saranno contadini di sussistenza, dunque questo è un problema e quando hai una popolazione che spende l’ottanta per cento del denaro in cibo e poi hai tutti questi cordoni che la circondano allora ovviamente hai un grosso problema reale, perché la povertà sta realmente per accelerare in questi paesi a causa del virus ebola, perché i confini si chiudono e perché non hanno nemmeno più flussi economici. Dunque io penso che dobbiamo partire dall’economia, perché è questa la causa dei problemi strutturale e poi abbiamo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che è l’autorità internazionale globale sulla salute. Ha il potere di legiferare ma da vent’anni è sistematicamente del tutto a corto di fondi e i finanziamenti che riceve sono legati a ogni sorta di condizioni e tali condizioni sono stabilite da grandi ONG globali come la Fondazione Bill & Melinda Gates, che non hanno una base democratica, nessun obbligo di rispondere e che a loro volta stanno causando un danno indicibile mediante i loro programmi verticali sulle malattie, perché nono sono radicati nella sanità pubblica e nei sistemi di sanità pubblica. E un buon esempio di tale programma verticale sulle malattie è quando si sceglie l’ebola e poi si introduce la propria attività per affrontare l’ebola e si ignorano tutte le altre cause di malattia, come la tubercolosi o la malaria, o la povertà, la malnutrizione e al tempo stesso quando si concentrano tutti gli sforzi dell’industria sullo sviluppo di vaccini.

Ma in realtà non sono i vaccini ciò di cui questi paesi hanno bisogno. Hanno bisogno di una ridistribuzione corretta e di misure di sanità pubblica e non impariamo niente dalla storia; è questo che sconvolge. Tutte le grandi riforme, tutti i grandi crolli delle epidemie di malattie infettive non sono in realtà da ricondurre a medicinali e vaccini; si è trattato di misure ridistributive, che hanno incluso igiene, nutrizione, buoni alloggi e in realtà, soprattutto, una vera democratizzazione. E con essa è arrivata l’istruzione e tutte le altre misure di cui abbiamo bisogno. Ora non sto dicendo che non abbiamo bisogno di vaccini, ma uno dei grossi problemi è che quegli stessi sviluppi di vaccini sono oggi nelle mani di queste grandi potentissime organizzazioni come le ONG, come GAVI, l’Alleanza Globale per l’Iniziativa sui Vaccini, che in unione con grandi imprese come GSK e Merck sono attive nel perseguire brevetti e il motivo per cui amano i vaccini è che danno … perché i vaccini significano immunizzazione di massa, significano numeri e i numeri significano denaro. E naturalmente sono soldi pagati dall’occidente e da governi occidentali quando tali fondi potrebbero molto più agevolmente affluire agli stessi governi per ricostruire i loro sistemi sanitari, perché stiamo parlando di ricostruzione l’infrastruttura sanitaria e ciò comprende investire in assistenza sanitaria comunitaria di base, sistemi sanitari comunitari, unità di controllo delle infezioni a livello di comunità. Investire in ospedale e nell’addestramento di medici e personale infermieristico. E il grande … l’altro grande problema in tutti questi paesi non è solo una fuga di cervelli, perché alcuni pochi medici e infermiere ci sono, ma vogliono andarsene e ciò sta succedendo anche in Nigeria, oppure vogliono lavorare nel settore privato o vogliono lavorare per queste ONG perché sono pagati molto meglio e così l’intero sistema della sanità pubblica è totalmente svuotato. E questo è un problema reale perché la Fondazione Gates, Bill & Melinda Gates, non crede nel settore pubblico; non crede in un settore democratico, di proprietà pubblica e pubblicamente responsabile.

Tariq Ali: Così, di fatto, l’OMS, a causa delle politiche governative e delle priorità del Consensus di Washington, cioè della privatizzazione neoliberista della medicina, dell’incapacità di controllare la grande industria farmaceutica, ha in effetti abbandonato il suo compito tradizionale? Nel senso che non è in grado di fare quello che deve essere fatto; sostenere, rafforzare e se necessario costruire sistemi sanitari pubblici in alcuni di questi paesi.

Allyson Pollock: Beh, c’è recentemente un documento molto importante sul British Medical Journal, penso di David Legg, che presenta concretamente quello che è successo presso l’OMS nei due decenni in cui gli Stati Uniti si sono rifiutati di versare i finanziamenti che dovevano e poi quello che abbiamo quando i governi occidentali e gli Stati Uniti si rendono disponibili e legano i versamenti a condizioni solitamente incentrate sulle priorità di Bill & Melinda Gates e sulle priorità essenziali della sanità pubblica e l’OMS ha le mani legate. E di fatto qui abbiamo l’organizzazione mondiale della sanità, ha poteri legiferativi e tuttavia non ha mai esercitato tali funzioni; stiamo parlando dei deficit di democrazia che si verificano quando grandi finanziamenti globali, come il Fondo Gates o il Fondo Buffett, posso di fatto determinare quali siano le priorità del mondo e distorcere in tal modo quali dovrebbero essere le priorità della sanità pubblica poiché è collegata all’economia e devono industrializzare, medicalizzare e imporre l’industria farmaceutica. Ma è in arrivo un grosso contraccolpo nel mondo occidentale, un pensiero molto più critico riguardo all’etica e alla sicurezza e all’appropriatezza dei farmaci e dei vaccini e delle cure  e questo gruppo sta cominciando sempre più articolato e sempre più interessato. Ma uno dei grossi problemi è che a causa di questa grande quantità di denaro detenuto dal Fondo Bill & Melinda Gates i tecnici, come me, le tribù della sanità pubblica, sono stati catturati visto che il loro successo dipende dall’ottenere posti di lavoro o di ricerca, legati agli interessi del Fondo Globale. Così il pensiero critico è svuotato e così al tempo stesso lo sono funzioni essenziali della sanità pubblica perché la sanità pubblica esiste, come direbbe Ibsen, per essere nemica della gente ma in realtà esisto per essere critica, per valutare e per pensare razionalmente e per ricordare a tutti qual è l’importanza sociale della salute e non è scienza spaziale. Non ha bisogno di pozioni magiche o di milioni di dollari spesi in genetica e laboratori, ha bisogno di cose molto, molto elementari, ma che sono essenziali perché sono quelle su cui è costruita l’infrastruttura della sanità pubblica.

Tariq Ali: Confrontiamo questo, quello che accade in gran parte del mondo, con un paese minuscolo come Cuba, che è riuscita a costruire un sistema di sanità pubblica che è precisamente molto di quanto tu stai favorendo. E’ molto orientato alla medicina preventiva che impedisce a una malattia di diffondersi ed è oggi ai migliori posti nelle classifiche sia dei servizi sanitari pubblici sia dei suoi effetti in termini di ciò di cui necessitano i cittadini cubani sia sempre più per l’aiuto che ha offerto al Venezuela, ai cittadini venezuelani e ad altri cittadini sudamericani che normalmente non avevano sanità e che ora sono in forma molto migliore di molte persone, ad esempio, in Europa Orientale che sono passate attraverso le grandi privatizzazioni, per non parlare dell’Africa e di vaste aree dell’Asia. Immagino che tu abbia studiato questo sistema.

Allyson Pollock: Beh, sì, penso che il sistema di Cuba sia molto stimolante e chiunque sia stato a Cuba non po’ che avvertire i suoi benefici in termini di sanità pubblica. Voglio dire: è un paese che conosce davvero il significato dell’austerità e tuttavia il suo PIL, che è equivalente a quello di molti di questi paesi poveri, non mostra queste straordinarie disuguaglianze perché la visione e la propaganda del paese si sono incentrate sulla sanità pubblica e la salute per tutti. Così ha prodotto risultati straordinari, rimarchevoli. Voglio dire: il vero problema nasce con quello che sta succedendo ora e se il paese sarà distratto dalle politiche neoliberiste e dalla necessità di comprare farmaci sul mercato, e dalla necessità di vendere farmaci; è un momento molto importante perché Cuba ci rifletta. Ma in realtà devono costantemente ricordare qual è il loro PIL e che cosa hanno realizzato con il loro PIL in confronto con alcuni di questi paesi più poveri del mondo, come la Sierra Leone e la Liberia; specialmente la Liberia.

Tariq Ali: L’altra cosa è naturalmente che i cubani hanno inviato molti dei loro medici in parti dell’Africa, dell’America del Sud, dovunque ci sia un disastro. Ricordo durante le brutte inondazioni in Pakistan, davvero brutte, un’intera squadra di medici cubani arrivati e portati in parti remote del paese, dove alle donne non era consentito dai loro uomini di vedere medici perché i medici erano maschi. E quando hanno visto la squadra cubana, che era composta per il 60% da donne, gli uomini di queste comunità hanno detto “ah, avete delle donne medico, siete dottoresse” e hanno detto “sì, sì, va bene, potete vedere le donne quando volete”. Si è sviluppato un rapporto così bello tra loro e le donne erano molto contente e lo stesso i bambini e una dottoressa cubana mi ha detto che hanno detto loro “da dove venite, gente?” e lei ha detto “Veniamo da Cuba”. “Dove si trova?” e lei ha detto “E’ un’isola minuscola nei Caraibi” e loro hanno detto “Chi è il vostro capo? Cioè chi/cos’è il vostro governo?” E dunque loro erano prudenti perché erano in missione medica ma hanno detto: “Volete vedere una fotografia di Fidel Castro che è il nostro leader?” e hanno risposto di sì. Così hanno mostrato una foto di Castro e le donne hanno detto. “Buon Dio, ha la barba come la portano quelli del villaggio a venti miglia da qui, volete andare a vedere quelle barbe?” [Risata] Ma sono rimasti incredibilmente colpiti e tutti i media del Pakistan hanno parlato di cosa avevano fatto, hanno detto ‘non vogliamo nessun aiuto dal governo; arriviamo con le nostre tende, le nostre attrezzature e tutto quello che vogliamo sono recipienti in cui possiamo scaldare acqua pulita e del resto ci occuperemo noi; porteremo le nostre medicine con noi’. E il fatto qui è l’altra questione che sorge è che diversamente dai servizi sanitari costruiti in Europa Occidentale dopo la seconda guerra mondiale, compreso il Servizio Sanitario Nazionale, i governi di questi paesi in realtà non hanno mai creato industrie farmaceutiche a completamento di tali servizi sanitari. Né ne hanno preso seriamente in considerazione la nazionalizzazione, perché ciò avrebbe fatto scendere i prezzi dei medicinali e non avrebbero mai dovuto avere ricette a pagamento. Così arriviamo per un minuto a un argomento che conosci molto bene:  il servizio sanitario in Gran Bretagna e nei paesi dell’Unione Europea. Voglio dire: cosa gli sta succedendo, Allyson? Una cosa è parlare dell’Africa, ma cosa sta succedendo ai servizi sanitari in Europa?

Allyson Pollock: Quello che sta succedendo oggi in Europa, come sanno molti, è che abbiamo politiche neoliberiste provenienti dagli Stati Uniti, sia l’industria statunitense dell’assistenza sanitaria, che ha esaurito i fondi degli Stati Uniti perché l’assistenza sanitaria costa il 18 … il 18 per cento del PIL, rispetto alla media del 9 o 10 per cento in Europa, cosicché gli investitori europei nell’assistenza sanitaria devono trovare nuovi mercati e sono indaffarati a tentare di penetrare e aprire i sistemi europei dell’assistenza sanitaria. E naturalmente il loro maggiore trofeo è il Sistema Sanitario Nazionale del Regno Unito, perché si è trattato a lungo del sistema di assistenza sanitaria più socializzato. Così abbiamo avuto il decentramento; Scozia, Galles e Inghilterra hanno i loro propri servizi di assistenza sanitaria e la Scozia e il Galles sono molto piccoli, non arrivano a più di 8 o 9 milioni di persone e hanno conservato un servizio sanitario nazionale, ma l’Inghilterra, e molti non si rendono conto di questo, l’Inghilterra ha abolito il servizio sanitario nazionale nel 2012 con la Legge sull’Assistenza Sanitaria e Sociale. Quello che resta del Servizio Sanitario Nazionale è un flusso di finanziamenti e il Servizio Sanitario Nazionale è oggi ridotto a un logo e quello che il governo sta facendo è accelerare la dissoluzione di quello che resta del sistema sanitario nazionale in mano pubblica, dunque chiudendo ospedali, tagliando servizi e privatizzando o esternalizzando. Così proprio come abbiamo sentito della Liberia e Guinea a proposito delle terre pubbliche trasferite come enclosure a proprietari privati stranieri, la stessa cosa sta avvenendo nei nostri servizi pubblici, nei nostri ospedali pubblici, nelle nostre aziende pubbliche che sono anch’esse appropriate a modo loro e trasferite a investitori privati a fini di lucro e questo sta avvenendo con una velocità straordinaria in Inghilterra. Più rapidamente che in ogni altra parte d’Europa. E, se vuoi, questo è un grande progetto neoliberista globale.

Tariq Ali: Privatizzare la sanità.

Alluyson Pollock: Beh, privatizzare non solo il sistema di assistenza sanitaria ma alla fine anche i finanziamenti. Oggi negli USA solo meno di metà del 18% del PIL è pagato in realtà da governo, ma il governo è in effetti un contribuente fiscale e poi canalizza i fondi alle imprese private a fini di lucro. In Inghilterra il governo ha abolito la legge sull’assistenza sociale e sanitaria perché voleva aprire nuovi flussi di finanziamento. Perciò vuol ridurre il livello dei servizi disponibili pubblicamente, creare un clima di malcontento nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale, costringendo la classe media, cioè tu ed io, Ali, a rivolgerci ai privati e pagare o di tasca nostra o attraverso la nostra assicurazione sanitaria, cosicché disertiamo, abbandoniamo quello che è rimasto ma al tempo stesso il governo riduce tutti i nostri diritti perché non c’è più un dovere di fornire assistenza sanitaria universale. Quel dovere, esistente dal 1948, è stato abolito nel 2012. Così quel dovere è oggi scomparso e dunque ora il governo può ridurre tutti i diritti, ridurre tutto ciò che è disponibile e stiamo sempre più per dover pagare di tasca nostra o mediante l’assicurazione sanitaria privata. L’industria delle assicurazioni sanitarie private è arrivata da noi, è qui dagli Stati Uniti e sta assolutamente cambiando marcia con le nuove strutture che il governo ha posto in essere per passare all’assicurazione sanitaria privata a fini di lucro; questo è ciò che vedremo. E di fatto il nuovo sistema che il governo sta ponendo in essere è modellato sugli USA e arriverà a un costo elevato e sarà anche una catastrofe per la salute pubblica perché significherà che molti, molti milioni di persone finiranno sempre più prive di cure e naturalmente i mercati rendono invisibili le persone, non si vedono. Nessuno lo sa. Il medico di fronte a te vede solo il paziente che è venuto da lui; non vede le molte decine di migliaia cui è negato l’accesso all’assistenza sanitaria, ed è per questo che negli USA i medici non sono in piazza a manifestare.

Ma nel Regno Unito i medici sono in piazza a manifestare, si danno da fare, si stanno ora schierando per il Partito dell’Alleanza Nazionale per la Sanità, stanno presentando candidati per schierarsi contro i partiti convenzionali. E così vedi che i medici sono già pronti a combattere per l’assistenza sanitaria universale ma il nostro Servizio Sanitario Nazionale è sparito del tutto, è stato abolito, ma una volta che sia scomparso tutto quel che ne resta, si deve usare il parallelo dell’albero di quercia, sembra gemmare e fiorire ma le radici sono state tagliate e potranno volerci diversi mesi o anni perché marcisca completamente. Ma una volta scomparso i medici non ci saranno più. Saranno come i medici degli USA, interessati a sé stessi, interessati ai loro portafogli e non interessati all’accesso universale all’assistenza sanitaria. E questo è il crimine del secolo, se vuoi, il modo in cui la coalizione inglese, sia i Conservatori sia i Liberaldemocratici, hanno di fatto abolito il nostro Sistema Sanitario Nazionale, ma hanno avuto un mucchio di aiuto lungo il percorso dal governo Laburista prima di loro.

Tariq Ali: Il governo laburista ha più o meno posto le basi per questo quando era al potere.

Allyson Pollock: Assolutamente. L’ha fatto Alan Milburn, il Segretario alla Sanità, nel 2000. Nel 1997 il governo laburista aveva avuto la sua occasione di invertire le politiche di privatizzazione e mercatizzazione, di aver ragione dell’iniziativa finanziaria privata e aveva un ottimo Segretario di Stato che era molto determinato riguardo a parte di ciò …

Tariq Ali: Frank Dobson?

Allyson Pollock: Frank Dobson. Ma se ne sono liberati ultra-velocemente e al suo posto abbiamo avuto Alan Milburn e il suo piano decennale e ora se n’è andato a unirsi alle stesse società di assistenza sanitaria che ha contribuito a costruire. E, voglio dire, penso che questa sia la tragedia, che mentre la proposta di legge per abolire il Sistema Sanitario Nazionale stava percorrendo il parlamento, molti dei pari e molti dei parlamentari erano in conflitto d’interessi perché avevano concreti interessi nelle società di assistenza sanitaria che stavano creando.

Tariq Ali: E’ davvero vergognoso. E lo stesso Milburn è uno di loro.

Allyson Pollock: Beh, è una parodia di democrazia; lo è davvero e da medico della sanità pubblica è una catastrofe assoluta perché al momento sappiamo che persone di ogni età, con gravi problemi mentali che non possono avere accesso all’assistenza sanitaria, persone con infarti, persone con malattie croniche, affezioni croniche cui è sempre più negato l’accesso all’assistenza sanitaria sono voci nel deserto, non sono ascoltate perché non c’è più alcun meccanismo collettivo per cui siano ascoltate. E i medici e le infermiere sono in assoluta disperazione. Ora, una soluzione c’è; con i miei colleghi abbiamo scritto una proposta di legge per il ripristino del Sistema Sanitario Nazionale che speriamo qualsiasi partito salga al potere porterà avanti per ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale, dunque c’è una soluzione disponibile, che è redatta, scritta e pronta e ripristinerebbe e reinstallerebbe il Sistema Sanitario Nazionale.

Tariq Ali: E’ perfettamente legittimo realizzare grandi profitti da necessità fondamentali della gente comune?

Allyson Pollock: Sì, dalle malattie e dai problemi fisici delle persone. Beh, è iniziato con l’industria farmaceutica e con la produzione di vaccini; è perfettamente accettabile realizzare profitti da ciò e dunque perché non dovremmo ora passare a realizzare profitti dalle malattie e dalle cure? Ma naturalmente il Sistema Sanitario Nazionale in Inghilterra era stato creato per essere redistributivo. E’ finanziato mediante la tassazione, che dovrebbe essere progressiva e il denaro dovrebbe fluire secondo il bisogno. Ma quello che ora stiamo cominciando a vedere è che i soldi fluiscono secondo i bisogni degli azionisti e non dei pazienti, e questa è una preoccupazione molto reale. Naturalmente. E’ tutta questione di volontà politica. Tutto può essere invertito ma si tratta di politica, di democrazia e di persone che facciano sentire la loro voce.

Tariq Ali: Sono d’accordo.


Allyson Pollock è docente di ricerca e politiche di salute pubblica presso la Queen Mary University di Londra.

Tariq Ali è autore di ‘The Obama Syndrome’ (Verso).


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Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/the-origins-of-the-ebola-crisis/

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