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17 giugno 2014

Dopo gli attacchi rapite dodici donne

Almeno dodici giovani donne sono state rapite dal gruppo armato che ha sferrato l’ultimo attacco contro la città keniana di Mpeketoni, bersaglio di due attentati in appena due giorni. Il 15 giugno erano state uccise 50 persone e la notte successiva altre 15. Secondo gli abitanti di Mpeketoni il raid si è concluso con il rapimento delle donne.

Entrambi gli attacchi sono stati rivendicati dalle milizie somale di Al Shabaab, un gruppo jihadista con numerose infiltrazioni in Kenya, dove esiste una massiccia comunità di immigrati dalla Somalia. Nelle rivendicazioni i miliziani hanno spiegato che si trattava di una vendetta per la presenza delle truppe keniane in Somalia.

Ma il presidente Uhuru Kenyatta, sotto accusa per le falle nella sicurezza, ha accusato delle violenze alcune “reti politiche locali”. Un riferimento, forse, a cellule di immigrati somali o a milizie di etnia oromo che avevano come bersaglio gli abitanti di etnia kikuyu, la stessa del presidente. In passato la regione, non lontana da alcune località turistiche del paese, è infatti stata teatro di scontri etnici.

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