INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro degli Affari Esteri

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Per sapere, premesso che:

secondo un comunicato diffuso da Finmeccanica – Alenia Aermacchi in data 9 luglio sarebbero stati consegnati presso la base israeliana di Hatzerim i primi due velivoli da addestramento avanzato M-346;

nel comunicato si afferma che oltre ai due velivoli consegnati, per la Forza Aerea Israeliana altri sei M-346 sono in fase avanzata di assemblaggio mentre altri cinque sono nella fase di montaggio delle parti strutturali su un totale di trenta velivoli ordinati;

l’M-346 è un nuovo velivolo addestratore e il suo principale scopo è di favorire addestramento e “transizione” a caccia di nuova generazione ma può anche essere armato e utilizzato per bombardamenti;

in particolare, grazie alla loro maneggevolezza, potrebbero essere utilizzati in aree urbane e di conflitti a basso dispiegamento di forze armate e di contraerea;

di conseguenza appare agli interroganti fondata e concreta la preoccupazione che i materiali d’armamento prodotti nel nostro Paese possano contribuire a rendere ancora più grave la situazione del conflitto Israelo-Palestinese;

l’Italia è il maggiore esportatore tra i Paesi dell’Unione Europea di sistemi militari e di armi leggere verso Israele;

secondo l’articolo 1 della legge 185 del 1990, tra le altre cose, è vietata l’esportazione e il transito di armi verso Paesi che sono in stato di conflitto armato o verso Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell'UE o del Consiglio d'Europa;

a tal fine il Ministero degli Affari esteri ha la facoltà di vietare le esportazioni di armi qualora rientrino nell’ambito di applicazione dell’articolo appena citato-:

se il Ministro degli Affari esteri, secondo quanto previsto dalla legge 185 del 1990, non intenda intervenire per vietare le ulteriori forniture degli M-346 al governo di Israele;

se il Ministro in indirizzo non intenda farsi promotore di una azione a livello dell’Unione Europea per un embargo europeo di armi e sistemi militari verso tutte la parti in conflitto, per la protezione dei civili inermi e per far riprendere il dialogo tra tutte le parti.

SCOTTO, FRATOIANNI, DURANTI, PALAZZOTTO, PIRAS, MARCON.

top