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nov 17th, 2014

Osce invia osservatori dopo abbattimento elicottero armeno
di Giacomo Dolzani

In seguito all’abbattimento dell’elicottero Mil Mi-24 armeno, il quale volava in corrispondenza del confine con l’Azerbaigian, da parte delle truppe azere, per evitare che una situazione già tesissima come questa si possa aggravare ulteriormente, l’Osce ha deciso di inviare degli osservatori (quelli che vigileranno dal lato armeno saranno russi) che controllino le attività nei pressi della linea di contatto tra i due paesi in alcuni punti caldi; uno di questi è il villaggio di Merzili, nel distretto di Aghdam, dove è avvenuto questo ultimo scontro. Ad annunciarlo è stato il ministro della Difesa di Baku, Zakir Hasanov.
Per l’occasione anche il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, in visita nelle Filippine, ha espresso nel suo discorso la volontà di Ankara di contribuire alla risoluzione dell’annoso conflitto e di riportare la pace nel Caucaso meridionale.
A causa delle avversità con l’Armenia, con la quale i rapporti diplomatici sono interrotti dal 1993, e dei molti aspetti culturali comuni con il popolo azero, primo tra tutti religione in quanto, benché l’Azerbaigian sia uno stato fermamente laico, la maggioranza dei suoi cittadini sono musulmani, la Turchia è stata sempre al fianco di Baku e tra i due paesi si sono instaurati forti legami politici ed economici; la situazione di crescente instabilità nella regione è però sempre più fonte di preoccupazione, anche per la sicurezza degli investimenti e dei gasdotti.
Azerbaigian ed Armenia sono in guerra da ormai vent’anni, cioè da quando quest’ultima ha occupato l’altopiano del Nagorno-Karabakh ed altre sette regioni azere circostanti. Nonostante gli sforzi della comunità internazionale le due fazioni sono schierate su posizioni inconciliabili, la situazione quindi non si è ancora sbloccata e le schermaglie tra i due eserciti, soprattutto negli ultimi mesi, si registrano molto frequentemente.

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