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03 apr, 2014

In Kosovo sta rinascendo l’esercito di liberazione che era stato messo al bando?

La Repubblica ceca ha espresso una forte preoccupazione per il formarsi di una forza militare ufficiale nel paese che si è reso indipendente dalla Serbia nel 2008

Per il presidente ceco Milos Zeman, la creazione di regolari Forze armate del Kosovo, annunciata dalla dirigenza di Pristina, significherebbe in definitiva un riarmo di quello che era un tempo l’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) della guerriglia indipendentista albanese, responsabile di azioni terroristiche durante il conflitto armato con i serbi della fine degli anni novanta. «Considerando che durante la guerra nella ex Jugoslavia l’Uck si rese responsabile di una quantità di atti terroristici, io avrei paura di un Esercito indipendente in Kosovo, che altro non sarebbe che una Uck armata», ha detto Zeman ai giornalisti cechi al suo seguito nella visita degli ultimi due giorni a Belgrado.

Zeman, il cui Paese ha riconosciuto l’indipendenza di Pristina, ha ricordato che lo scioglimento dell’Uck era uno dei punti qualificanti degli accordi di pace. «Ora tuttavia quella forza viene in sostanza ripristinata. Io ritengo che il Kosovo sia un Paese a dir poco molto strano. Un Paese sotto il forte influsso del traffico di droga», ha affermato il presidente ceco, che ha ricordato al tempo stesso come l’Uck – uno dei cui leader era l’attuale premier kosovaro Hashim Thaci – è sospettato del traffico di organi umani, accuse presentate nel 2010 anche dal relatore del Consiglio d’Europa Dick Marty.

La storia del Kosovo raccontata dall’Unione degli studenti albanesi di Bologna

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